400 prestazioni sanitarie in 4 mesi allo Studio Medico per senzatetto

400 prestazioni sanitarie in 4 mesi allo Studio Medico per senzatetto

400 prestazioni sanitarie in 4 mesi allo Studio Medico per senzatetto

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giovedì 26 Settembre 2013 - 07:37

La Caritas fa il quadro della situazione. Distribuite centinaia di farmaci. Al lavoro, nello Studio Medico, gli specialisti del “Gruppo medici di carità”. Mercoledì 2 ottobre, la visita del sindaco Accorinti e dell’assessore Mantineo. Il consigliere comunale Libero Gioveni ripropone l'idea del dormitorio pubblico

La tristezza per l’emergenza sociale e la gioia per una struttura che funziona. E’ stato inaugurato dall’arcivescovo Calogero La Piana il 12 maggio, in una lunga giornata di festa dedicata ai senza dimora. Quattro mesi dopo ha già fornito più di quattrocento prestazioni sanitarie. E mercoledì 2 ottobre alle ore 16 riceverà la visita istituzionale del sindaco di Messina Renato Accorinti e dell’assessore alle Politiche sociali Nino Mantineo.

Lo Studio Medico dell’Help Center alla stazione centrale di Messina è entrato subito a regime ed ha “numeri” che non lasciano dubbi. Si tratta del servizio che la Caritas diocesana ha attivato con la collaborazione dell’associazione Santa Maria della Strada, che gestisce l’Help Center, centro diurno per i senza dimora, e di Terra di Gesù, la onlus messinese ideata durante un pellegrinaggio in Terra Santa e che ha già costruito un ospedale in Congo. Al lavoro, nello Studio Medico, gli specialisti del “Gruppo medici di carità”.

“Sono in grave aumento coloro che vivono di carità. Il dato è sotto gli occhi di tutti”, dice padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas. “E’ una vera e propria emergenza sociale quella che stiamo vivendo anche nella nostra città, dove le nuove e vecchie povertà risultano entrambe in crescita. Si tratta di una realtà che ci chiama a comprendere il disagio degli ultimi, ad agire con carità e dedizione e a promuovere e sensibilizzare le istituzioni affinché diano i giusti supporti alle iniziative in favore dei più sfortunati e operino con efficaci politiche di inclusione sociale”.

“Siamo qui per curare e assistere – sottolinea il dott. Francesco Certo, cardiologo e angiologo, presidente della onlus Terra di Gesù e responsabile dello Studio – ma, come ci aspettavamo, tendere una mano ci ha consentito di incontrare nuovi amici, appunto i fruitori del nostro servizio e dell’Help Center”.

Insieme con il dott. Certo allo Studio Medico – dove grazie al “fondo farmaceutico” di Terra di Gesù sono state distribuite centinaia di farmaci – operano i medici Angelo Sinardi, anestesia, Maria Pia Vita, chirurgia pediatrica, Massimo Cerniglia, otorinolaringoiatria, Claudia Mastroeni, neurologia, Nico Rizzo, oculistica, Rosaria Certo, endocrinologia, Rosario Conti Guglia e Salvatore Restivo, pneumologia, Attilio Savica e Roberto Savica, ortopedia, Giovanna Fiumanò, medicina interna, Alessandra Fattori e Teresa Mastroeni, ginecologia, Salvatore Cinconze, pediatria, Maria Pia Calabrò, cardiologia pediatrica, Salvo Rotondo, urologia, Franco Galimi, nefrologia/ecografia internistica, Antonio Puglisi, dermatologia, Giovambattista Signorino, medicina generale, Claudio Canfore, analisi ematochimiche, Tindaro Lembo, epatologia.

Ed a proposito di senzatetto, il consigliere comunale Libero Gioveni ripropone un'idea già presentata ma mai presa in considerazione dalle passate amministrazioni comunali: un dormitorio pubblico. Gioveni scrive ad Accorinti, Signorino e Mantineo, "nella consapevolezza di invitarvi a nozze, visto che si tratta di un argomento cardine del vostro programma elettorale". Con l'arrivo della stagione fredda, il consigliere ricorda i tristi episodi degli anni passati, quando alcuni senzatetto sono stati ritrovati privi di vita. L'idea era quella di destinare i locali dell'ex macello di via Santa Cecilia, ma poi la struttura venne inserita nel piano di vendita degli immobili comunali, pur senza risultati. Gioveni spiega dunque che l'immobile è ancora disponibile e che, pur nel caso in cui si volesse tentare ancora la vendita, non mancano certo altre strutture, anche quelle vetuste. "In soccorso di questa gente – conclude il consigliere – sono intervenuti soltanto enti assistenziali, associazioni di volontariato e in passato anche i padri rogazionisti che hanno creato per loro diversi posti letto. Il Comune di Messina invece non è ancora riuscito in quello in cui molte città italiane hanno invece puntato: attrezzarsi di strutture trasformate in dormitori comunali, proprio con l’intento di fornire assistenza ai cosiddetti ultimi". La richiesta è dunque quella di creare una rete di incontri con le varie espressioni territoriali della Caritas diocesana, con le Circoscrizioni, con le associazioni di volontariato e gli enti assistenziali, attraverso cui poter individuare la soluzione migliore per la creazione di un dormitorio pubblico.

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