Ponte sullo Stretto, dodici deputati del Pdl chiedono chiarezza al governo Monti: «Basta confusione»

Ponte sì, Ponte no. Il dibattito storico, che a Messina ci si trascina da decenni paralizzando ogni alternativa ipotesi di sviluppo, deve giungere a un termine. E bisogna chiarire una volta per tutte: lo si vuole fare o no? In questo senso dodici deputati siciliani del Pdl hanno depositato un’interrogazione al presidente del Consiglio, Mario Monti, e al ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, per «conoscere in maniera definitiva ed inequivocabile la posizione del governo sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina». Primi firmatari sono i messinesi Nino Germanà ed Enzo Garofalo, seguono i deputati La Loggia, Gibiino, Marinello, Fontana, Foti, Misuraca, Cannella, Giammanco, Catanoso e Minardo. Secondo gli esponenti del Pdl «l’opera è una delle priorità del riscatto del Sud» che servirà a «incrementare la competitivita’ e a ridurre il gap infrastrutturale con il resto d’Europa».

I parlamentari siciliani ritengono che «è indispensabile dirimere la situazione di generale confusione, derivante dalla recente notizia che il 20 gennaio scorso durante la seduta del Cipe, è stato deciso di dirottare 1.624 milioni di euro assegnati nel 2009 alla società Ponte di Messina verso altri interventi ed opere minori. Non è chiara la “ratio” che soggiace alla discutibile decisione di rinunciare definitivamente all’opera – concludono i deputati del Pdl – ed appare ancor più grave che soltanto attraverso i mezzi di comunicazione si possano reperire informazioni più o meno dettagliate, rispondenti alla realtà e alle eventuali decisioni assunte».