Storica ondata di tornado nel sud della Sicilia: perchè cosi tanti in un giorno?

Storica ondata di tornado nel sud della Sicilia: perchè cosi tanti in un giorno?

Daniele Ingemi

Storica ondata di tornado nel sud della Sicilia: perchè cosi tanti in un giorno?

mercoledì 17 Novembre 2021 - 13:27

La principale causa scatenante dell'intensa attività temporalesca che interessa l'Isola in queste ultime ore

Quella di ieri è stata una giornata memorabile in Sicilia, visto lo sviluppo di una serie di temporali, accompagnati da tantissimi tornado che si sono abbattuti sulle coste meridionali dell’Isola, come non si vedeva in tempi recenti. La regione, nel corso del pomeriggio di ieri, è stata interessata da un autentico “cluster temporalesco”, un agglomerato di varie “celle convettive”, alcune delle quali hanno assunto caratteristiche “supercellulari”, con tanto di mesocicloni al proprio interno. I temporali più forti hanno duramente colpito la zona di Licata, Gela, Ragusa, il siracusano, e l’area di Catania, dove peraltro si sono verificate pure delle grandinate.

Tanti tornado in Sicilia

Proprio su Licata sono passati ben due tornado, che hanno causato diversi danni. In totale i tornado censiti in Sicilia, nella giornata di ieri, sono stati ben 10, ma si pensa che possano essere stati ancora di più. Stamattina, un altro tornado, stavolta di chiarissima origine “supercellulare” (tornado a tutti gli effetti, avendo matrice mesociclonica), originato da un temporale a supercella, intorno alle ore 06:30, si è abbattuto su Frigintini, nel modicano, causando 1 vittime e ingentissimi danni. Un 53enne, in contrada Trebalate – Serrameta, mentre stava uscendo da casa sarebbe stato colpito dal vortice e sbalzato a terra.

Come mai si sono originati tanti fenomeni vorticosi?

Dal punto di vista sinottico, la situazione meteorologica è ideale per vedere lo sviluppo di fenomeni vorticosi, particolarmente rilevanti, soprattutto nel sud della Sicilia. Difatti, la presenza al suolo di una ventilazione da SE, quasi E-SE sulle coste della Sicilia meridionale, mentre in quota, fra i 2000 e i 3000 metri, soffiavano intensi venti da Sud e S-SW, ha creato un intenso wind shear che ha agevolato lo sviluppo di intensi moti rotatori all’interno dei cumulonembi temporaleschi. A questo intenso shear del vento si aggiunti pure valori di “cape” (energia a disposizione dell’atmosfera per sfornare moti ascensionali) elevati e indici di ellitticità moderati, soprattutto sulla Sicilia meridionale.

Un aspetto da non trascurare, in queste situazioni, è pure l’attrito esercitato dai rilievi, tipo gli Iblei, al flusso da SE e S-SE che viene dal mare. A contatto con questi rilievi la ventilazione ruota di 40° – 50°, verso est, localmente pure E-NE, con un flusso nei bassi strati più orientale che inasprisce lo shear di basso livello, specie se sopra i 700 hPa la ventilazione ruota da Sud a S-SW. Questo è uno dei motivi che rende quelle zone della Sicilia, e in modo particolare la piana di Catania (da Lentini fino all’aeroporto di Catania), particolarmente tornadogenetiche in queste situazioni, più a nord (tipo sul messinese) i rilievi a strapiombo sulla linea di costa sfavoriscono queste situazioni.

L’intrusione di aria molto secca dalla stratosfera

Ma un ruolo chiave, su questa ondata di maltempo molto intensa, lo gioca pure l’invasione di aria secchissima dalla stratosfera, evidenziata dal color porpora dell’air mass attorno l’Isola, per l’abbassamento del limite della tropopausa dinamica (quella fetta dell’atmosfera che va dal suolo fino ai primi 12 km, dove si attivano i moti convettivi), proprio in corrispondenza della circolazione ciclonica in quota, centrata col suo centro di massa ad ovest della Sicilia. All’interno di questa anomalia di vorticità potenziale si è prodotto un forte gradiente igrometrico verticale (di umidità), innescato dall’aria molto secca e fredda in discesa dalla stratosfera.

La dry intrusion stratosferica sta ulteriormente instabilizzando la colonna d’aria, producendo temporali adatti per ospitare tornado e trombe marine. Poi lo shear di basso livello, ossia le notevoli variazioni in intensità e direzione del vento man mano che si sale di quota, e le convergenze vento in mare hanno contributo a far ruotare ancora di più le basi dei cumulonembi, che a ridosso delle coste meridionali siciliane erano molto basse (anche 400 metri), per via dell’aria satura di umidità fino ai bassi strati, e quindi dalla tornadogenesi facile. Nello Stretto invece, i cumulonembi, incontrando l’Aspromonte nella loro strada, sono costretti a salire di quota, presentando basi più alte, anche sopra i 2000 metri. Proprio per questo lo sviluppo di trombe marine o piccolo tornado è molto ridotto.

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