Lo strano caso della sacca di urina abbandonata a Provinciale

Lo strano caso della sacca di urina abbandonata a Provinciale

Marco Celi

Lo strano caso della sacca di urina abbandonata a Provinciale

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giovedì 13 Luglio 2017 - 12:59

Una breve storia vera, di come un rifiuto sanitario possa essere abbandonato indiscriminatamente in mezzo alla strada, nell'indifferenza di tutti, per poi essere rimosso solo dopo ripetute segnalazioni.

E' una mattina come tante altre quella di oggi, quando in redazione giunge una segnalazione, corredata di fotografia, da parte di un nostro lettore, che ci informa della presenza di una sacca di tipo medico abbandonata sul ciglio della strada a Provinciale, vicino la Villa Dante. A prima vista, dalla foto, la sacca sembra contenere sangue e la faccenda ci insospettisce.

Decidiamo allora di chiamare prima l'AVIS, per chiedere se hanno notizie di una sacca di sangue smarrita; ma da loro riceviamo risposta negativa, anche perché è difficile per chi ogni giorno trasporta sacche di sangue, con tutta una serie di procedure rigide e controlli, perdere una sacca. Proviamo alora a chiamare il 118, ma anche da loro nulla: nessuno sa di una sacca di sangue persa.

Non convinti per nulla dalla situazione decidiamo di recarci direttamente sul posto, perché ci sembra troppo strano che un rifiuto di tale genere possa essere abbandonato, nell'indifferenza, sul bordo della strada. Dalla foto giunta in redazione si vede, accanto alla sacca, quello che sembra essere un muretto che generalmente delimita la corsia del tram. Così ci rechiamo nella parte del viale San Martino di Provinciale, vicino al mercato Vascone e la Villa dante, per intenderci, e non ci viene per nulla difficile trovare la sacca, abbandonata accanto alla sede tranviaria del viale San Martino, all'incrocio con via San Cosimo, di fronte alla posta. Non è un errore o uno scherzo, la sacca si trova davvero abbandonata lì.

Di presenza, capiamo che quella che in fotografia sembrava essere una sacca di sangue, in realtà sembra più essere una sacca piena di urina, appartenete a qualche catetere che qualcuno ha deciso di abbandonare sul bordo della strada, e ne riceviamo anche conferma anche dal presidente dell'Avis Messina, Francesco Previte, che interessatosi alla faccenda e vista la fotografia ci comunica che si tratta di una sacca contenente urina.

Chiamiamo subito allora, come ci era stato anche consigliato dal 118, la Polizia, per denunciare la presenza di questo rifiuto sanitario e la centrale, accolta la segnalazion,e manda sul luogo due volanti, che arrivano nel nel giro di 5 minuti. Gli agenti si accertano della presenza del rifiuto, e non potendolo loro rimuovere, giustamente, a mani nude, decidono di inoltrare la segnalazione ad Ato3 o a Messinambiente, insomma a qualche ente che, occupandosi della pulizia delle strade, possa rimuovere questo rifiuto sanitario.

Ma passata più di mezz'ora ancora non si vede spuntare nessuno e decidiamo di chiamare a Messinambiente per risegnalare la presenza del rifiuto. Da Messinambiente apprendiamo però che, molto probabilmente, trattandosi di un rifiuto sanitario liquido, non potranno occuparsi loro della rimozione, ma che comunque avrebbero mandato un operatore a controllare intorno alle 14.00, e che, se avesse potuto, l'operatore stesso si sarebbe impegnato a rimuovere la sacca, altrimenti ci comunicano che non sanno di chi sia la competenza della rimozione di questo rifiuto.

Morale della favola? Gli operatori di Messinambiente hanno potuto rimuovere, per fortuna, la sacca nel primo pomeriggio e di questo gli siamo grati. Ma c'è da trarre alcune considerazione da questa storia.

In primis, certi che comunque non sia il caso di alzare un polverone per questa storia, tuttavia segno di una cultura del degrado e dell'abbandono diffusa, ci si domanda a che grado di inciviltà sia arrivato il comportamento di alcuni cittadini messinesi per disfarsi di un tale rifiuto sanitario, una sacca piena di urina, sul bordo della strada; ma forse, la nota che colpisce maggiormente, è che nessuno, al di là di chi ci ha segnalato al presenza della sacca, ha voluto prendersi la briga di segnalare la presenza, a qualcuna delle autorità competenti, di questo "insolito" rifiuto, in bella vista accanto ai passanti, che di certo in molti hanno notato, passando però nell'indifferenza. E c'è da dire, come abbiamo poi appreso da un commerciante della zona, che la sacca si trovava lì dalla sera prima e questo vuol dire che neanche alcun operatore ecologico sia passato da lì per pulire o che passsando e vedendo la sacca, abbia preferito andare oltre. Certo non è compito dei cittadini rimuovere i rifiuti dalla strada, tantomeno un rifiuto di questo tipo, ma almeno segnalarne la presenza, trattandosi di un rifiuto medico e quindi potenzialmente pericoloso, non sarebbe, di certo, costato a nessuno.

Marco Celi

2 commenti

  1. Carissimo Dott. Celi…. Di cosa si meraviglia? Ancora non ci rendiamo conto di che gente c’é in giro…critichiamo tanto i Rom ma noi siamo peggio di loro. La colpa é di Accorinti

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  2. Che a Messina ci sia una “sacca” (giusto per restare in argomento) di….ignoranza ambientale è risaputo. Però vorrei puntare il dito anche contro persone provenienti da altre città che cercano in tutti i modi di dare di Messina un’immagine di degrado assoluto. Ricorderete tutti il caso delle fioriere di via de Mille distrutte da tre ragazzi siracusani o i diffusi atti di vandalismo di studenti fuori sede. Perciò sarei cauto nell’indicare in modo assoluto la “paternità” di questi gesti vergognosi.

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