Sulla movida è ancora scontro in aula: ad agosto le regole cambieranno

Sulla movida è ancora scontro in aula: ad agosto le regole cambieranno

Giuseppe Fontana

Sulla movida è ancora scontro in aula: ad agosto le regole cambieranno

martedì 01 Agosto 2023 - 13:40

In ballo lunedì 14 agosto, che secondo l'ordinanza vigente dovrebbe essere "senza musica". Duro confronto tra Finocchiaro e i consiglieri Carbone e Russo

MESSINA – In aula consiliare torna, forse per l’ultima volta, l’ordinanza sulle emissioni sonore, ribattezzata più volte “movida” o peggio “anti-movida”. E stavolta la consigliera Emilia Rotondo, presidente della terza commissione, ha invitato tutte le parti in causa: imprenditori, cittadini e amministratori. Ma come accaduto già lo scorso anno, le regole per agosto subiranno qualche modifica. Soprattutto perché il 14 agosto cade di lunedì, giorno in cui, secondo l’ordinanza, non si potrebbe fare musica in nessun locale.

Carrabba: “Non siamo una malattia”

A dar voce agli esercenti è l’avvocato Roberto Carrabba: “Noi ci siamo lamentati intanto della definizione stessa dell’ordinanza anti-movida: noi non siamo né delinquenti né una malattia. Questo ha portato ad avere controlli multipli ogni giorno e questo è un disagio per noi, ma anche per i clienti. Parliamo di 3 o 4 volte al giorno. Ci siamo lamentati anche perché non siamo stati chiamati dalle associazioni di categoria: l’unico invito ricevuti è stato a settembre. Capiamo che l’amministrazione cerchi di adeguarsi alle esigenze di tutti. Non possiamo mettere musica, ci sono meno lettini e più costi. Dalle 17 alle 19 perché limitare la musica? Riportare le regole alla precedente ordinanza ci permetterebbe di lavorare meglio. Non è pensabile dover accompagnare fuori le persone alle 2, i clienti non sono contenti”.

Greco: “Noi vittime della malamovida”

E risponde Anthony Greco, presidente dell’associazione “Centro Storico” : “Noi siamo vittime della malamovida, non della movida. Siamo a favore della musica, sia chiaro. L’avvocato non fa riferimento al disturbo. Se siamo qui da sei anni a parlare è perché qualcuno provoca un disturbo. È qualcosa di oggettivo: io porto il grido di dolore di Messina Nord, dove non si vive più. Ogni giorno arrivano chiamate ed esposti. Se fosse tutto normale non ci sarebbero né multe né sequestri. Le discoteche autorizzate a far ballare sono solo 5, ma perché si balla in tutti i locali? Più locali ci sono più disturbo c’è, perché i locali si sono messi lì, accanto alle case. Se il suono non uscisse fuori nessuno parlerebbe di mala movida. E se gli altri, autorizzati a non far ballare ma a mettere musica di sottofondo fino alle 24, non facessero ballare non ci sarebbero problemi. E anche chi è autorizzato a far ballare non può comunque disturbare: i locali non si attengono alle leggi”.

I consiglieri all’attacco

Poi il dibattito con i consiglieri, con Giuseppe Schepis a difendere Greco e i cittadini. Poi Antonella Russo: “Non si possono gestire la movida estiva e quella invernale allo stesso modo. Serve un regolamento in cui si distinguono le due cose perché l’insonorizzazione dei locali può essere fatta nei locali al chiuso e no estivi. Gli orari estivi non possono essere parificati a quello invernali. E in ogni caso cose come non far ballare di pomeriggio la domenica o non poter mettere musica il lunedì sono solamente restrittive, non tutelano niente. Serve uno strumento regolamentare, che sia valido per tutti e che non cambi di anno in anno”. E Dario Carbone: “Il 14 agosto sarà lunedì. Che si farà? Sarà modificata l’ordinanza, la quarta in tre mesi. E quindi? Mettiamo mano tutti assieme a un regolamento serio. Lo dovevamo fare l’anno scorso, ma non è stato fatto. Presenteremo una proposta per tornare all’ordinanza precedente, per evitare un esodo di giovani per tutto il mese di agosto”. Nuovamente Schepis smorza i toni: “Bisogna utilizzare questo periodo come via di mezzo per capire e analizzare cosa serve per un regolamento. Guardiamo anche al futuro, la decisione va presa insieme”.

Finocchiaro: “Problemi su ordinanza che un anno fa vi piaceva”

Ma il clima diventa incandescente. L’assessore Finocchiaro, in rappresentanza dell’amministrazione, sbotta: “Da questa giornata escono sia le domande sia le risposte. Non capisco perché ci siamo riuniti per la quarta volta per parlare di una cosa di cui è normale discutere. Questa ordinanza è di emissioni sonore, non movida o anti-movida. Inoltre mi sembra irrispettoso far passare il messaggio secondo cui le forze di polizia vessino i locali. Riconducete tutto all’ordinanza del 5 agosto, specifica per il mese di agosto, perfezionata con tutti gli organi preposti. L’amministrazione non è sbadata, anzi va applaudita per aver fatto un’ordinanza molto equilibrata. Ora state sollevando problemi sulla replica di quella dell’anno scorso, solo che partiva da maggio e non da agosto”. E su questo si acuisce lo scontro, con Finocchiaro a sottolineare che il lunedì non si poteva far musica anche l’anno scorso e Carbone a puntare invece sugli orari. “Questa cosa di fare i difensori della patria con me non funziona. Io ancora aspetto che i gestori dei locali mi dicano cosa vogliono fare ad agosto”.

Il punto è l’ordinanza stessa. Secondo i consiglieri le continue modifiche non fanno bene né ai cittadini né ai commercianti e serve, questo è certo, un regolamento chiaro e preciso, da non modificare ogni anno. Carbone ha presentato una mozione per il ritorno all’ordinanza dello scorso giugno, per ridare ai locali quella mezz’ora tolta, in attesa delle modifiche per il 14 agosto. Ma la votazione è terminata 8 pari.

5 commenti

  1. Basterebbe una sola regola e farla rispettare.
    Tutti i locali autorizzati a produrre musica devono abbassare il volume, per non superare i decibel consentiti o dotarsi di appositi sistemi x schermare il suono.
    La musica deve essere sentita solo dagli avventori, senza disturbare i cittadini delle case vicine.
    La libertà di ognuno di noi, finisce nel momento in cui limita quella altrui.

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  2. E necessario l intervento dell Arpa, x controllare i decibel prodotti, dal frastuono e non suono dei vari locali e che vengano messi i sigilli negli amplificatori, x rispettare i decibel consentiti. Ci vuole soLo buon senso. Come dici Greco, non siamo contro la movida. Ma nessuno deve dare fastidio al prossimo e tutti dobbiamo godere dell estate. Basterebbe solo ABBASSARE IL VOLUME E NON FARE CASINO X LE STRADE

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  3. SCUSATE IN ANTICIPO LA MIA SCARSA INTELLIGENZA MA NON RIESCO A CAPIRE IL PROBLEMA. ABITO A CIRCA 3/400 METRI DA UNA DELLE DISCOTECHE IN PAROLA E NON CREDO DI SCOPRIRE L’ACQUA CALDA SE DICO CHE IL PROBLEMA NON SONO GLI ORARI O I GIORNI MA MOLTO BANALMENTE I DECIBEL. IN ALTRI TERMINI SE LA DISCOTECA NON “SPARA” LA MUSICA A 10.000 DECIBEL E NON MI TREMANO I VETRI DI CASA, PER ME POSSONO APRIRE TUTTI I GIORNI DALLE 10 DI SERA ALLE 5 DI MATTINA. INOLTRE, CHE EFFETTO PUÒ’ AVERE LA MUSICA A VOLUME ALTISSIMO SUI PADIGLIONI AURICOLARI DEI RAGAZZI DOPO ORE DI BOMBARDAMENTO MUSICALE E MAGARI QUALCHE BEVANDA……

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  4. Abito da 16 anni nella zona nord, in questi ultimi anni la situazione e’ peggiorata.
    I lidi che hanno anche la concessione per fare discoteca non rispettano i decibel previsti dalla legge creando una situazione di disagio per i residenti.
    I proprietari di queste strutture hanno investito molti soldi per queste attivita’,
    creando posti di lavoro per i giovani; secondo me potrebbero stare aperti oltre
    l’orario stabilito dall’ordinanza , ma purtroppo la musica ad altissimo volume rende
    impossibile il quieto vivere che e’ un diritto del cittadino.
    Il problema potrebbe essere risolto all’origine dall’ARPA, mettendo dei limitatori
    acustici alle casse, con dei sigilli.

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  5. La soluzione è soltanto 1 :regolare i decibel e consentire sia alle discoteche e ai cittadini di poter gestire al meglio la situazione .

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