Al Nord fanno la Brebemi in 5 anni, noi rispondiamo con la Mispacqua in 80

Al Nord fanno la Brebemi in 5 anni, noi rispondiamo con la Mispacqua in 80

Rosaria Brancato

Al Nord fanno la Brebemi in 5 anni, noi rispondiamo con la Mispacqua in 80

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domenica 27 Luglio 2014 - 06:03

Un paio di giorni fa è stata inaugurata la Brebemi, l'autostrada superveloce Brescia-Bergamo-Milano. Costruita senza un euro di contributi pubblici è stata realizzata in soli 5 anni dalla posa della prima pietra. La notizia mi ha rovinato la giornata. Ho cercato di ricordare quale opera sia stata realizzata da noi in meno di 10 anni dalla posa della prima pietra. Ma vi immaginate costruire dalle nostre parti la Mispacqua? Milazzo-Spartà-Acqualadroni, pochi chilometri ed una vita di ricorsi....

Quelli del Nord, si sa, sono gente strana. Il 23 luglio, giorno dell’inaugurazione della Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano), autostrada superveloce realizzata in 5 anni dalla posa della prima pietra, si sono lamentati perché dopo il taglio del nastro da parte di Renzi, il semaforo verde alle auto è scattato con 70 minuti di ritardo rispetto al programma. Che diamine, hanno ragione. Cose da pazzi. Un gruppo di privati costruisce in 5 anni un’autostrada di 62,1 km senza un euro di soldi pubblici e si permettono pure di ritardare settanta minuti l’ingresso alle auto….

Dimenticavo, sono stati inaugurati entrambi i sensi di marcia e tutti e 62 km per intero, non come la Messina-Palermo lungo la quale sono stati tagliati più nastri di un pacco regalo e che ha visto costruire gli ultimi 45 km alla media di 4 km 17 metri e 14 centimetri l’anno. L’anno 2004 passerà alla storia come quello delle inaugurazioni seriali della Messina-Palermo: iniziò a tagliare nastri il viceministro Miccichè a giugno per la posa dell’ultimo concio nell’ultimo viadotto, seguirono a novembre il ministro Lunardi e il governatore Cuffaro, e completò l’opera il 21 dicembre Silvio Berlusconi in diretta interplanetaria. Peccato che al completamento dell’A/20 mancavano ancora 20 km, e che quando tagliò il nastro non c’erano caselli, era utilizzabile una sola corsia ed un solo senso di marcia.

Ma torniamo alla A/35, la Brebemi costata 1,6 miliardi di euro ( 2 miliardi e 338 milioni di euro con gli oneri finanziari), prima autostrada realizzata con un project financing, senza contributi pubblici. La cifra è aumentata rispetto alle previsioni iniziali per via delle prescrizioni del Cipe e delle opere compensative richieste dai sindaci dei 43 comuni attraversati. Il costo è stato distribuito per il 79% da prestiti bancari (Cdp, Bei e banche commerciali) e per il 21% dai soci. L’azionista di riferimento è Banca Intesa. L’investimento per il primo periodo sarà ripagato dalle tariffe. Ma a far capire come tra noi e la Brebemi ci sia di mezzo un oceano sono i tempi. Nel ’99 il progetto, nel 2001 la gara per la concessione, il 22 luglio 2009 la posa della prima pietra. Dopo 5 anni e un giorno, il 23 luglio scorso, l’apertura al traffico. In cinque anni sono stati realizzati e consegnati 62 km d autostrada superveloce. Dalle nostre parti non siamo riusciti in 3 anni e 3 mesi a completare la seconda invasatura di Tremestieri insabbiata, da 3 anni non sappiamo come barcamenarci per lo svincolo di Giostra (inaugurato anche questo a metà dopo una gestazione a dir poco elefantiaca) e con la messa in sicurezza del viadotto Ritiro. E da tre anni non siamo riusciti a riparare 75 centimetri del muro di contenimento crollato della curva dello stadio San Filippo. E potrei continuare con gli esempi. Da oltre 15 anni ci deliziamo a parlare delle vie Don Blasco e via del Mare, dal 2006 chiacchieriamo del porto di Tremestieri. Nonostante mi sforzi con la memoria non riesco a ricordare una sola opera pubblica della quale siamo riusciti a tagliare il nastro a distanza di 5 anni dalla posa della prima pietra. Da noi o passano un paio di lustri non siamo sereni.

Mentre noi nel corso degli ultimi 3 anni eravamo in fila nella Galleria Telegrafo, a respirare gas di scarico e lamentarci dall’altra parte dell’Italia erano già alla metà del percorso. Mentre gli ultimi 45 km della Messina-Palermo sono stati costruiti da maestri cesellatori e artigiani (e ultimati in 10 anni), c’è chi in 5 anni ne ha ultimati 62, in entrambe le direzioni, con i caselli, le gallerie etc etc.

Lassù in quell’altro pianeta collegano in 5 anni campagna e città, facendo peraltro concorrenza all’A4, nel senso che loro l’autostrada che unisce Brescia a Milano ce l’hanno già, la A/35 è un doppione, si possono permettere il lusso di scegliere. Noi abbiamo poche alternative: tre ore di fila sulla Villafranca-Boccetta oppure la strada dei colli o la statale, roba da medioevo. Eppure viviamo nella stessa nazione.

“Siamo la prima opera tangent free– ha ironizzato il presidente della Brebema spa Franco Bettoni, sottolineando l’assenza di denaro pubblico e quindi di “tentazioni”e poi ha spiegato che i lombardi risparmieranno 6,8 milioni di ore l’anno, perse nel traffico e che l’entrata in funzione della A/35 produrrà un incremento del Pil di 382 milioni di euro l’anno. Per la verità c’è qualche pecca: al momento non ci sono autovelox né tutor perché si aspetta la convenzione con Autostrade (ma ci sono 174 telecamere) e quindi non si potrà essere multati per eccesso di velocità (cosa che accade anche a noi quando restiamo fermi per due ore), e le due stazioni di servizio saranno allestite entro Natale. Gli automobilisti lombardi si lamentano poi del pedaggio, perché sulla stessa distanza o poco più, tra la A/4 e la A/35 c’è una differenza di 3 euro. Per la verità il pedaggio di entrambe le autostrade è più caro del nostro, ma anche il servizio è diverso e quel che risparmiamo in pedaggio lo spendiamo in benzina durante le file, per non parlare dei danni da stress…

Ho scoperto della Brebemi perché me lo ha detto mio figlio mentre eravamo in fila in autostrada “Mamma pensa che al nord c’è un’autostrada costruita in 5 anni, la Brebemi”. E io Bre che?

Sì, è vero, noi abbiamo il sole, il mare, il cielo azzurro, il buon umore e lo Stretto. Però che rabbia leggere certe notizie. Proviamo ad immaginare il progetto per fare la Mispacqua: Milazzo-Spartà-Acqualadroni, quindi non la Transalpina: idea lanciata nel 2014, progetto del 2025, gara d’appalto del 2035, primo ricorso 2036, secondo ricorso 2037, appello, Cga e marcia indietro per rifare la prima gara e nel frattempo è già il 2050 quindi nuova gara, affidamento nel 2055, lite tra le ditte riunite in Ati, contenziosi, ricorsi, fallimenti, si fa il 2061. Non si sa come né perché si arriva alla posa della prima pietra nel 2068. L’ultima pietra non si poserà mai, ma nel 2076 qualcuno inaugurerà mezza Mispacqua e non dirà mai e poi mai “Questa è la prima opera tanget free” perché dalle nostre parti sarebbe una bugia troppo grande. Oppure, come nel caso della Messina-Palermo, ci saranno svariate inaugurazioni, anche senza caselli e senza luci nelle gallerie, l’importante è che ci sia il nastro ed un politico disposto a tagliarlo e a dire frasi di circostanza. E noi giornalisti a fargliele dire.

Rosaria Brancato

32 commenti

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  3. Nicolò D'Agostino 27 Luglio 2014 08:52

    “Sarà lo scirocco, il problema dell’intoppo… ”
    Nella mia breve vita ed a conclusione della mia prima parte lavorativa (meritata), ho lavorato tanti anni nell’Italia del Nord, specialmente da quelle parti e che ho continuato a visitare costantemente per non assuefarmi “allo scirocco”.
    Si torna nell’Italia del Sud per nostalgia, poi: ci si assuefa; si vuole scappare per inciviltà; si rimanere per combattere.
    Io sono rimasto, non so perché, la storia lo dirà (non quella del populismo o dei gruppi di potere messinesi, non mi appartengono, ma quella della testimonianza personale…).
    Sono messinese da tante generazioni, rimaste vive al devastante terremoto del 1908. Cresciuto in tutte le parti della città, da Piazza del Popolo, a Piazza S. Vincenzo a C/da Fucile.
    Negli anni 60 e 70, con la mia generazione di sognatori e poeti, eravamo padroni del territorio. Ho suonato in tante band ed ho girato in lungo e largo la città che conosco bene, dai ceti popolari alla borghesia.
    Era tempo di riscatto e di grande entusiasmo da parte dei figli di coloro che avevano subito la II guerra mondiale e sapevano cosa era il “terrore” della bomba esplosa accanto alla porta.
    Poi, negli anni 70, nonostante lavorassi a Messina, emigrai al Nord per aver vinto uno dei tanti concorsi in FS. Fu profezia la vincita del mio ultimo Premio Bucalo per compositori musicali: “Oggi minni vaiu i sta città”. Ed in quell’occasione la cantavo anche io… vittima di me stesso.
    Al principio fu uno shock, poi iniziai a capire ed amare quella parte del mondo che non conoscevo.
    Mi sposai, portai dietro mia moglie e da allora ho peregrinato per l’Italia, da Torino, a Roma, a Reggio Calabria e poi conclusi a Messina. Mi verrebbe da dire: “ma chinni sannu sti …. rinisciuti” cosa vuol dire sacrificio.
    Fa niente, mi dicevo, è andata così, ma qualcosa dovevo fare.
    Tornato a Messina prendevo atto che il problema non era la gente, di indole buona, ma il sistema che la piagava al Suo volere.
    Il cane che si mordeva la coda.
    Veda, molto probabilmente, coloro che hanno costruito nell’Italia del Nord quella autostrada, in maggioranza saranno meridionali. Se la costruiscono là, la fanno in 5 anni, se la costruiscono qua, la fanno in 40 anni: “sarà lo scirocco… “.
    Con un gruppo politico, di cui mio onore di aver partecipato, La Sinistra Socialista che aveva a Messina punto di riferimento l’avv. Gino Prudente, trapassato per dolore sociale e seppellito tra i grandi della città di Messina, combattemmo il sistema dello “sfruttamento e dell’esaurimento delle risorse”.
    In via S. Agostino si spartiva tutto e fra tutti. Ecco perché a Messina non c’è stata mai un’opposizione politica che veniva pagata per tacere.
    Non si pensava al domani della città ma a come spartire i finanziamenti che arrivavano in città.
    Il popolo, come nella “La sete di libertà”di Platone, venne viziato e corrotto.
    Poi arrivò la Tangentopoli messinese che lascio spazio al populismo berlusconiano ed al giustizialismo della sinistra, cosa che ancora si contende.
    Lo sfruttamento delle risorse, fine a se stesso, fino ad ieri, è stato uno dei capisaldi economici della città e della realtà meridionale.
    Non si pensa all’investimento per valorizzare il territorio ma a sfruttarlo inaridendolo. Ecco perché le opere durano mezzo secolo.
    Messina, è stata una “città chiusa” dagli anni 80 in poi.
    Messina deve diventare una “città aperta” per sfuggire da se stessa.
    Non ci saranno più i finanziamenti a pioggia, lo Stato che deve pensare a tutto ma una Società Civile che si deve riscattare da sola.

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  4. Nicolò D'Agostino 27 Luglio 2014 08:52

    “Sarà lo scirocco, il problema dell’intoppo… ”
    Nella mia breve vita ed a conclusione della mia prima parte lavorativa (meritata), ho lavorato tanti anni nell’Italia del Nord, specialmente da quelle parti e che ho continuato a visitare costantemente per non assuefarmi “allo scirocco”.
    Si torna nell’Italia del Sud per nostalgia, poi: ci si assuefa; si vuole scappare per inciviltà; si rimanere per combattere.
    Io sono rimasto, non so perché, la storia lo dirà (non quella del populismo o dei gruppi di potere messinesi, non mi appartengono, ma quella della testimonianza personale…).
    Sono messinese da tante generazioni, rimaste vive al devastante terremoto del 1908. Cresciuto in tutte le parti della città, da Piazza del Popolo, a Piazza S. Vincenzo a C/da Fucile.
    Negli anni 60 e 70, con la mia generazione di sognatori e poeti, eravamo padroni del territorio. Ho suonato in tante band ed ho girato in lungo e largo la città che conosco bene, dai ceti popolari alla borghesia.
    Era tempo di riscatto e di grande entusiasmo da parte dei figli di coloro che avevano subito la II guerra mondiale e sapevano cosa era il “terrore” della bomba esplosa accanto alla porta.
    Poi, negli anni 70, nonostante lavorassi a Messina, emigrai al Nord per aver vinto uno dei tanti concorsi in FS. Fu profezia la vincita del mio ultimo Premio Bucalo per compositori musicali: “Oggi minni vaiu i sta città”. Ed in quell’occasione la cantavo anche io… vittima di me stesso.
    Al principio fu uno shock, poi iniziai a capire ed amare quella parte del mondo che non conoscevo.
    Mi sposai, portai dietro mia moglie e da allora ho peregrinato per l’Italia, da Torino, a Roma, a Reggio Calabria e poi conclusi a Messina. Mi verrebbe da dire: “ma chinni sannu sti …. rinisciuti” cosa vuol dire sacrificio.
    Fa niente, mi dicevo, è andata così, ma qualcosa dovevo fare.
    Tornato a Messina prendevo atto che il problema non era la gente, di indole buona, ma il sistema che la piagava al Suo volere.
    Il cane che si mordeva la coda.
    Veda, molto probabilmente, coloro che hanno costruito nell’Italia del Nord quella autostrada, in maggioranza saranno meridionali. Se la costruiscono là, la fanno in 5 anni, se la costruiscono qua, la fanno in 40 anni: “sarà lo scirocco… “.
    Con un gruppo politico, di cui mio onore di aver partecipato, La Sinistra Socialista che aveva a Messina punto di riferimento l’avv. Gino Prudente, trapassato per dolore sociale e seppellito tra i grandi della città di Messina, combattemmo il sistema dello “sfruttamento e dell’esaurimento delle risorse”.
    In via S. Agostino si spartiva tutto e fra tutti. Ecco perché a Messina non c’è stata mai un’opposizione politica che veniva pagata per tacere.
    Non si pensava al domani della città ma a come spartire i finanziamenti che arrivavano in città.
    Il popolo, come nella “La sete di libertà”di Platone, venne viziato e corrotto.
    Poi arrivò la Tangentopoli messinese che lascio spazio al populismo berlusconiano ed al giustizialismo della sinistra, cosa che ancora si contende.
    Lo sfruttamento delle risorse, fine a se stesso, fino ad ieri, è stato uno dei capisaldi economici della città e della realtà meridionale.
    Non si pensa all’investimento per valorizzare il territorio ma a sfruttarlo inaridendolo. Ecco perché le opere durano mezzo secolo.
    Messina, è stata una “città chiusa” dagli anni 80 in poi.
    Messina deve diventare una “città aperta” per sfuggire da se stessa.
    Non ci saranno più i finanziamenti a pioggia, lo Stato che deve pensare a tutto ma una Società Civile che si deve riscattare da sola.

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  5. questo, un argomento che mi interessa tantissimo! la codacons ha fatto un esposto in procura per la disastrata A18 che di autostrada ha ben poco e tutti i viggiatori di quella strada sanno benissimo il pericolo che li aspetta! siamo fermi agli 70′ come strade, tutta la sicilia e’ fatta di vecchie strade e i tempi di percorrenza sono lunghissimi. l’unica citta’ che ha una cintura di strade abbastanza adeguate e’ catania dove per forze di cose essendo stati costruiti degli immensi centri commerciali si e’ dovuto costruire un asse viario che potesse andare incontro alla grande mole di traffico. il nord anche con questa crisi progetta e costruisce opere importanti e quando ci si mettono i privati tutto viene piu’ facile! logicamente l’imprenditore facendo investimenti deve vedere il guadagno il piu’ presto possibile. qui siamo fermi a vecchie logiche di mercato che non sono a passo di un mondo globalizzato. la questione del ponte che secondo me era da fare, se fossero partiti con i lavori pochi anni fa a quest’ora eravamo a buon punto e non si potevano piu’ fermare per tantissimi motivi di conseguenza tutte le opere connesse alla costruzione sarebbero venute da sole! l’impegno privato per il ponte c’era stato ma la politica e la burocrazia al sud blocca tutto! ma e’ possibile che dobbiamo stare in una situazione precaria mentre il mondo intero cammina ad un’altra velocita’? siamo adagiati su noi stessi e non ci rendiamo conto in quale disagio viviamo.

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  6. questo, un argomento che mi interessa tantissimo! la codacons ha fatto un esposto in procura per la disastrata A18 che di autostrada ha ben poco e tutti i viggiatori di quella strada sanno benissimo il pericolo che li aspetta! siamo fermi agli 70′ come strade, tutta la sicilia e’ fatta di vecchie strade e i tempi di percorrenza sono lunghissimi. l’unica citta’ che ha una cintura di strade abbastanza adeguate e’ catania dove per forze di cose essendo stati costruiti degli immensi centri commerciali si e’ dovuto costruire un asse viario che potesse andare incontro alla grande mole di traffico. il nord anche con questa crisi progetta e costruisce opere importanti e quando ci si mettono i privati tutto viene piu’ facile! logicamente l’imprenditore facendo investimenti deve vedere il guadagno il piu’ presto possibile. qui siamo fermi a vecchie logiche di mercato che non sono a passo di un mondo globalizzato. la questione del ponte che secondo me era da fare, se fossero partiti con i lavori pochi anni fa a quest’ora eravamo a buon punto e non si potevano piu’ fermare per tantissimi motivi di conseguenza tutte le opere connesse alla costruzione sarebbero venute da sole! l’impegno privato per il ponte c’era stato ma la politica e la burocrazia al sud blocca tutto! ma e’ possibile che dobbiamo stare in una situazione precaria mentre il mondo intero cammina ad un’altra velocita’? siamo adagiati su noi stessi e non ci rendiamo conto in quale disagio viviamo.

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  7. per questo non condivido la protesta di renato, il transito lo doveva negare a tutti non facendoli attraccare a messina, per obbligare il governo a finanziare le opere conpensative non fatte negli ultimi 30 anni e non sarà il portotruffa di tremestieri ad esserlo, perchè alla prima sciroccata sarà di nuovo inagibile

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  8. per questo non condivido la protesta di renato, il transito lo doveva negare a tutti non facendoli attraccare a messina, per obbligare il governo a finanziare le opere conpensative non fatte negli ultimi 30 anni e non sarà il portotruffa di tremestieri ad esserlo, perchè alla prima sciroccata sarà di nuovo inagibile

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  9. se paragoniamo il nord Italia con il sud Italia e allora il nord Italia appare efficiente ma se lo paragoniamo ad altri paesi europei come la Francia o la Germania, a fare la parte dell’inefficiente è il nord Italia . Pasta andare in qualunque giornale on line del nord per vedere che: tangenti, corruzione politica, inefficienza nella sanità pubblica e privata esistono anche al nord e non sono cosa da poco .
    Io da meridionale ho difeso mani pulite perchè i giudici avevano dimostrato al mondo intero che “Milano capitale morale d’Italia” era solo un luogo comune .

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  10. se paragoniamo il nord Italia con il sud Italia e allora il nord Italia appare efficiente ma se lo paragoniamo ad altri paesi europei come la Francia o la Germania, a fare la parte dell’inefficiente è il nord Italia . Pasta andare in qualunque giornale on line del nord per vedere che: tangenti, corruzione politica, inefficienza nella sanità pubblica e privata esistono anche al nord e non sono cosa da poco .
    Io da meridionale ho difeso mani pulite perchè i giudici avevano dimostrato al mondo intero che “Milano capitale morale d’Italia” era solo un luogo comune .

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  11. NICOLO D’AGOSTINO è spietato più di MARIEDIT, rileggete le sue parole e meditate. ” Non si pensa all’investimento per valorizzare il territorio ma a sfruttarlo inaridendolo. Ecco perché le opere durano mezzo secolo.Messina, è stata una “città chiusa” dagli anni 80 in poi.Messina deve diventare una “città aperta” per sfuggire da se stessa.
    Non ci saranno più i finanziamenti a pioggia, lo Stato che deve pensare a tutto ma una Società Civile che si deve riscattare da sola.” Da anni scrivo di una economia messinese CHE MANGIA SE STESSA, di AMATRAVAGGHIARI del cemento che abbiano devastato ogni ipotesi di sviluppo economico, facendo dei dormitori delle nostre rigogliose colline, emblematica è l’urbanizzazione di quella di Ganzirri e del borgo marinaro, la nostra naturale Milano Marittima, bagnata da un mare che affonda nel mito le sue origini e la sua bellezza, sarebbe stata una fonte inesauribile di ricchezza turistica per tutti, sacrificata dai politici per arricchire pochi messinesi, i proprietari dei fondi e i costruttori, abitanti di quella città chiusa di cui parla Nicolò, protagonisti dello scempio Ganzirri. Nicolò D’AGOSTINO ricorda come ci divertivamo e socializzavamo, suonando dove ci capitava, voglio ricordargli un altro suono, a proposito di Caronte & Tourist, quello dei nostri zoccoli, quando adolescenti senza pensieri, nati nel secondo dopo guerra, ci recavamo allegramente ai bagni Vittoria e Principe Amedeo, li dove c’è oggi una servitù di passaggio, scippata dagli armatori per trenta denari. Sto commentando da questa ricca città romagnola, che ha dato i natali a due dei miei quattro nipotini, sul punto di essere proclamata, per l’Italia, capitale europea della cultura 2019, quindi turismo e ricchezza, dove la TARES 2013 è stata pari a €200 per un appartamento di 90mq e un nucleo di tre componenti, meno della metà di Messina, in cambio una città pulitissima e una raccolta differenziata al 60%, di cui sono insoddisfatti. SARA’ LO SCIROCCO, forse ha ragione Nicolò D’AGOSTINO.

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  12. NICOLO D’AGOSTINO è spietato più di MARIEDIT, rileggete le sue parole e meditate. ” Non si pensa all’investimento per valorizzare il territorio ma a sfruttarlo inaridendolo. Ecco perché le opere durano mezzo secolo.Messina, è stata una “città chiusa” dagli anni 80 in poi.Messina deve diventare una “città aperta” per sfuggire da se stessa.
    Non ci saranno più i finanziamenti a pioggia, lo Stato che deve pensare a tutto ma una Società Civile che si deve riscattare da sola.” Da anni scrivo di una economia messinese CHE MANGIA SE STESSA, di AMATRAVAGGHIARI del cemento che abbiano devastato ogni ipotesi di sviluppo economico, facendo dei dormitori delle nostre rigogliose colline, emblematica è l’urbanizzazione di quella di Ganzirri e del borgo marinaro, la nostra naturale Milano Marittima, bagnata da un mare che affonda nel mito le sue origini e la sua bellezza, sarebbe stata una fonte inesauribile di ricchezza turistica per tutti, sacrificata dai politici per arricchire pochi messinesi, i proprietari dei fondi e i costruttori, abitanti di quella città chiusa di cui parla Nicolò, protagonisti dello scempio Ganzirri. Nicolò D’AGOSTINO ricorda come ci divertivamo e socializzavamo, suonando dove ci capitava, voglio ricordargli un altro suono, a proposito di Caronte & Tourist, quello dei nostri zoccoli, quando adolescenti senza pensieri, nati nel secondo dopo guerra, ci recavamo allegramente ai bagni Vittoria e Principe Amedeo, li dove c’è oggi una servitù di passaggio, scippata dagli armatori per trenta denari. Sto commentando da questa ricca città romagnola, che ha dato i natali a due dei miei quattro nipotini, sul punto di essere proclamata, per l’Italia, capitale europea della cultura 2019, quindi turismo e ricchezza, dove la TARES 2013 è stata pari a €200 per un appartamento di 90mq e un nucleo di tre componenti, meno della metà di Messina, in cambio una città pulitissima e una raccolta differenziata al 60%, di cui sono insoddisfatti. SARA’ LO SCIROCCO, forse ha ragione Nicolò D’AGOSTINO.

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  13. Nicolò D'Agostino 27 Luglio 2014 15:36

    A Messina “Una volta la povertà si coniugava con la saggezza, ad un certo punto, la falsa ricchezza si coniugò con l’arroganza” e da lì incomincia la morte della città.
    Certo che ho il ricordo di quel rumore di zoccoli che ci portava con l’autobus ai bagni Vittoria e Principe Amedeo.
    Fava dei “I Siciliani” denunciò che l’avv. Gino Prudente venne messo ai margini dalla politica messinese, non venendo eletto consigliere comunale, perché quando si dovette votare per la trasformazione del Lago di Ganzirri in Porticciolo Turistico, per le ville che erano sorte sulle colline, si alzò ed andò via dal Consiglio Comunale.
    La scelta era condivisa da tutti Noi. E grazie ai Verdi la cosa venne bloccata. Ma a Gino gliela fecero pagare, quando si controllavano tutte le sezioni elettorali. Il dolore sociale di Gino fu così grande che cadde ammalato (un amante di Messina).
    La devastazione del torrente Annunziata è sotto gli occhi di tutti. Nuovi dormitori. Invece di trasformare i tanti Villaggi messinesi, se ne costruì uno immenso dormitorio.
    Ma di che cosa parliamo di Caronte-Tourist?!? Parliamo invece di Preti-Gullotti, i due protettori politici che fecero sorgere Caronte e Tourist.
    Frenando lo Stato, per i giusti canali… , fecero acquisire ai due il monopolio del gommato sullo Stretto di Messina.
    Monopolio, in economia di mercato, ahahah, ridiamoci amaramente sopra.
    Mi auguro che l’elettro-shock-politico di Renato Accorinti, vero messinese ed anche Lui amante di Messina (non faccio parte dei suoi pasdaran ma lo conosco da ragazzo e conosco il temperamento), faccia risvegliare i cuori e le menti di una grande città, della grande città che è Messina.

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  14. Nicolò D'Agostino 27 Luglio 2014 15:36

    A Messina “Una volta la povertà si coniugava con la saggezza, ad un certo punto, la falsa ricchezza si coniugò con l’arroganza” e da lì incomincia la morte della città.
    Certo che ho il ricordo di quel rumore di zoccoli che ci portava con l’autobus ai bagni Vittoria e Principe Amedeo.
    Fava dei “I Siciliani” denunciò che l’avv. Gino Prudente venne messo ai margini dalla politica messinese, non venendo eletto consigliere comunale, perché quando si dovette votare per la trasformazione del Lago di Ganzirri in Porticciolo Turistico, per le ville che erano sorte sulle colline, si alzò ed andò via dal Consiglio Comunale.
    La scelta era condivisa da tutti Noi. E grazie ai Verdi la cosa venne bloccata. Ma a Gino gliela fecero pagare, quando si controllavano tutte le sezioni elettorali. Il dolore sociale di Gino fu così grande che cadde ammalato (un amante di Messina).
    La devastazione del torrente Annunziata è sotto gli occhi di tutti. Nuovi dormitori. Invece di trasformare i tanti Villaggi messinesi, se ne costruì uno immenso dormitorio.
    Ma di che cosa parliamo di Caronte-Tourist?!? Parliamo invece di Preti-Gullotti, i due protettori politici che fecero sorgere Caronte e Tourist.
    Frenando lo Stato, per i giusti canali… , fecero acquisire ai due il monopolio del gommato sullo Stretto di Messina.
    Monopolio, in economia di mercato, ahahah, ridiamoci amaramente sopra.
    Mi auguro che l’elettro-shock-politico di Renato Accorinti, vero messinese ed anche Lui amante di Messina (non faccio parte dei suoi pasdaran ma lo conosco da ragazzo e conosco il temperamento), faccia risvegliare i cuori e le menti di una grande città, della grande città che è Messina.

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  15. Messinesi popolo di indolenti sussidiati.
    Per il resto va tutto benisssimo, monnezza compresa.
    I predecessori sono stati quello che sono stati, hanno erogato ed intascato a man bassa, ma la pochezza di questi non può portare da nessuna parte.
    Non sono capaci neppure di copiare, a Catania sai quanto tempo hanno impiegato per fare la tangenziale?
    Tra le loro idee rivoluzionarie riescono a pensare di
    -potere bloccare il traffico dei TIR per oltre 12 ore, -credere che il campo di calcio alla locale squadra debba essere dato con un vincolo annuale con limitazione temporale nei mesi di luglio ed agosto, contrariamente a quanto avviene nelle altre 105 città italiane, creando difficoltà enormi per l’approntamento e la preparazione della squadra, basta pensare che la prossima avversaria dell’ACR ieri ha disputato una partita amichevole con una squadra di serie A ed il Messina ancora non parte per il ritiro estivo
    -limitare l’attività dell’ACR nella campagna acquisti perchè soltanto i giocatori a fine carriera possono accettare contratti annuali, impedendo di fatto la possibilità di lucrare tra il prezzo di acquisto e quello di un’eventuale vendita
    -imporre una qualità della vita che prevede pista ciclabile ed area pedonale che ricordano soltanto nella denominazione quelle di città evolute
    -portare a Messina consulenti tecnici per la sistemazione di società partecipate, i quali si sono accomodati nelle poltrone loro assegnate senza curare nessuna informazione programmatica se non pagine di parole generiche che vanno benissimo per qualsiasi città: insomma lo zero assoluto
    Del resto da una città men che mediocre chi poteva essere eletto se non personaggi forse moralmente sani ma incapaci di qualsiasi idea del “fare”.

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  16. Messinesi popolo di indolenti sussidiati.
    Per il resto va tutto benisssimo, monnezza compresa.
    I predecessori sono stati quello che sono stati, hanno erogato ed intascato a man bassa, ma la pochezza di questi non può portare da nessuna parte.
    Non sono capaci neppure di copiare, a Catania sai quanto tempo hanno impiegato per fare la tangenziale?
    Tra le loro idee rivoluzionarie riescono a pensare di
    -potere bloccare il traffico dei TIR per oltre 12 ore, -credere che il campo di calcio alla locale squadra debba essere dato con un vincolo annuale con limitazione temporale nei mesi di luglio ed agosto, contrariamente a quanto avviene nelle altre 105 città italiane, creando difficoltà enormi per l’approntamento e la preparazione della squadra, basta pensare che la prossima avversaria dell’ACR ieri ha disputato una partita amichevole con una squadra di serie A ed il Messina ancora non parte per il ritiro estivo
    -limitare l’attività dell’ACR nella campagna acquisti perchè soltanto i giocatori a fine carriera possono accettare contratti annuali, impedendo di fatto la possibilità di lucrare tra il prezzo di acquisto e quello di un’eventuale vendita
    -imporre una qualità della vita che prevede pista ciclabile ed area pedonale che ricordano soltanto nella denominazione quelle di città evolute
    -portare a Messina consulenti tecnici per la sistemazione di società partecipate, i quali si sono accomodati nelle poltrone loro assegnate senza curare nessuna informazione programmatica se non pagine di parole generiche che vanno benissimo per qualsiasi città: insomma lo zero assoluto
    Del resto da una città men che mediocre chi poteva essere eletto se non personaggi forse moralmente sani ma incapaci di qualsiasi idea del “fare”.

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  17. Tutti noi vecchi lettori che potremmo aspirare alla onorificenza ufficiale di ” commentatori” NON dovremmo almeno, nelle nostre analisi, MAI trascurare che la nostra città e’ carente di qualsivoglia attività produttive. Gli esempi e le comparazioni con altre città specialmente del Nord Italia sono improponibili.

    Forse la “coscienza sporca” di una città essenzialmente parassitaria tende a rimuovere e censurare questa semplice ma fondamentale verità .

    Se non si produce ricchezza….da dove arrivano gli stipendi e le pensioni pubbliche?

    Si ha il dovere di indicare le fonti produttive della ricchezza con dovizia di particolari se possibile. Non basta ad esempio indicare una generica vocazione turistico-industriale senza un credibile e competitivo businnes plan .

    Ecco perché pagheremo la maledizione per aver rinunciato passivamente alla più grande ed innovativa opera pubblica infrastrutturale del mondo…clamorosamente UTILE ed INDISPENSABILE …e volano per il rilancio produttivo di tutto il Meridione d’Italia.
    Ma da queste parti si chiacchiera, ci si lamenta, si addossano colpe e responsabilità sempre su altri e si blatera sterilmente da “emigranti” più o meno di lusso, con superficiale ignoranza o consapevole malafede.

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  18. Tutti noi vecchi lettori che potremmo aspirare alla onorificenza ufficiale di ” commentatori” NON dovremmo almeno, nelle nostre analisi, MAI trascurare che la nostra città e’ carente di qualsivoglia attività produttive. Gli esempi e le comparazioni con altre città specialmente del Nord Italia sono improponibili.

    Forse la “coscienza sporca” di una città essenzialmente parassitaria tende a rimuovere e censurare questa semplice ma fondamentale verità .

    Se non si produce ricchezza….da dove arrivano gli stipendi e le pensioni pubbliche?

    Si ha il dovere di indicare le fonti produttive della ricchezza con dovizia di particolari se possibile. Non basta ad esempio indicare una generica vocazione turistico-industriale senza un credibile e competitivo businnes plan .

    Ecco perché pagheremo la maledizione per aver rinunciato passivamente alla più grande ed innovativa opera pubblica infrastrutturale del mondo…clamorosamente UTILE ed INDISPENSABILE …e volano per il rilancio produttivo di tutto il Meridione d’Italia.
    Ma da queste parti si chiacchiera, ci si lamenta, si addossano colpe e responsabilità sempre su altri e si blatera sterilmente da “emigranti” più o meno di lusso, con superficiale ignoranza o consapevole malafede.

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  19. A commento del sempre puntuale “pezzo” di Rosaria Brancato….mi piace condividere il post di Venerdi del mio diario FB aggiungendo soltanto che l’opera BreBeMi costa 2 miliardi e 400 milioni e si può comparare per la dimensione dei costi ( un terzo del costo del Ponte )solo all’opera messinese UNICA al mondo e che faccio osservare, non doveva essere realizzata da” politici” locali….e che e’ stata invisa e non voluta anche dai Messinesi.

    ” A leggere bene i giornali on line, tra le righe ben mimetizzata, e’ apparsa la notizia che ieri si e’ inaugurata, alla presenza di Renzi, la BREBEMI, una nuova autostrada a tre corsie che si sovrappone a quell’altra sempre a tre corsie esistente la A4 Serenissima. Costo dell’opera 1,600 Miliardi( si dice dei privati)…forse per il forte senso di vergogna e di colpa per aver speso una tale cifra per una GRANDE OPERA perfettamente INUTILE e COSTOSISSIMA che mai si potrà ripagare con il pedaggio. 
    Hanno infatti già verificato che percorrendo la ” vecchia” A 4( Serenissima).. per lo stesso tragitto si risparmia sul costo del pedaggio e sul tempo di percorrenza (ben 20 minuti). 
    Autostrada deserta…..
    Che dire ai miei amici messinesi ottusi, “muccalapuni”, Tafazziani, egoisti e superficiali quando non fossero però direttamente interessati ( con case sotto il pilone o soc.di traghetti) ed in MALAfede? 

    Avete capito perché si e’ mobilitata una agguerritissima macchina propagandistica mediatico-politica tesa a “lavare il cervello” degli italiani, sostenendo quello che, al vaglio di prestigiosissimi scienziati scienziati internazionali era ed e’ obiettivamente invece la più innovativa, straordinaria, UTILE opera infrastrutturale del mondo?

    Tutti questi valenti ” intellettuali” (dei miei stivali) di sinistra destra centro probabilmente ci sono cascati e si sono, come utili idioti, prestati a diffondere le menzogne e le leggende metropolitane sul Ponte ripetendo i “mantra” elaborati da centri di propaganda al servizio dei poteri forti del Nord.(tutte le osservazioni No Ponte sono SCIOCCHEZZE FARAONICHE demolite dal mondo accademico internazionale che conta). 
    Si e’ imbrogliato anche qui come e’ ormai prassi diffusa in questa epoca moderna nella quale chi governa la informazione governa i cervelli della gente, anche di chi crede di esserne presuntuosamente al riparo.
    Penso a Renato, Signorino, Giordano, ambientalisti strumentalizzati e no, tutta l’attuale Giunta ed il codazzo del “cambiamento dal basso”….livello di consapevolezza culturale e spirituale ….oltre che la maggioranza della buona borghesia messinese che “vive” ( sino a quando?) in gran parte di rendita parassitaria.
    Tutte i dane’ al nord per opere INUTILI ( Mose Expo Grondaia Pedemontana BreBeMi Tav..).
    Niente al sud per infrastrutture utili e INDISPENSABILI per il rilancio del Meridione. Sembra, a ben guardare …. la stessa strategia adottata dalla Merkel nei riguardi dell’Italia. Le forze del Nord nei confronti del Sud: 
    Screditare a mezzo stampa il Sud e la Sicilia …impoverirci, indebolirne la resistenza…comprarci.. in SALDO a quattro soldi.

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  20. A commento del sempre puntuale “pezzo” di Rosaria Brancato….mi piace condividere il post di Venerdi del mio diario FB aggiungendo soltanto che l’opera BreBeMi costa 2 miliardi e 400 milioni e si può comparare per la dimensione dei costi ( un terzo del costo del Ponte )solo all’opera messinese UNICA al mondo e che faccio osservare, non doveva essere realizzata da” politici” locali….e che e’ stata invisa e non voluta anche dai Messinesi.

    ” A leggere bene i giornali on line, tra le righe ben mimetizzata, e’ apparsa la notizia che ieri si e’ inaugurata, alla presenza di Renzi, la BREBEMI, una nuova autostrada a tre corsie che si sovrappone a quell’altra sempre a tre corsie esistente la A4 Serenissima. Costo dell’opera 1,600 Miliardi( si dice dei privati)…forse per il forte senso di vergogna e di colpa per aver speso una tale cifra per una GRANDE OPERA perfettamente INUTILE e COSTOSISSIMA che mai si potrà ripagare con il pedaggio. 
    Hanno infatti già verificato che percorrendo la ” vecchia” A 4( Serenissima).. per lo stesso tragitto si risparmia sul costo del pedaggio e sul tempo di percorrenza (ben 20 minuti). 
    Autostrada deserta…..
    Che dire ai miei amici messinesi ottusi, “muccalapuni”, Tafazziani, egoisti e superficiali quando non fossero però direttamente interessati ( con case sotto il pilone o soc.di traghetti) ed in MALAfede? 

    Avete capito perché si e’ mobilitata una agguerritissima macchina propagandistica mediatico-politica tesa a “lavare il cervello” degli italiani, sostenendo quello che, al vaglio di prestigiosissimi scienziati scienziati internazionali era ed e’ obiettivamente invece la più innovativa, straordinaria, UTILE opera infrastrutturale del mondo?

    Tutti questi valenti ” intellettuali” (dei miei stivali) di sinistra destra centro probabilmente ci sono cascati e si sono, come utili idioti, prestati a diffondere le menzogne e le leggende metropolitane sul Ponte ripetendo i “mantra” elaborati da centri di propaganda al servizio dei poteri forti del Nord.(tutte le osservazioni No Ponte sono SCIOCCHEZZE FARAONICHE demolite dal mondo accademico internazionale che conta). 
    Si e’ imbrogliato anche qui come e’ ormai prassi diffusa in questa epoca moderna nella quale chi governa la informazione governa i cervelli della gente, anche di chi crede di esserne presuntuosamente al riparo.
    Penso a Renato, Signorino, Giordano, ambientalisti strumentalizzati e no, tutta l’attuale Giunta ed il codazzo del “cambiamento dal basso”….livello di consapevolezza culturale e spirituale ….oltre che la maggioranza della buona borghesia messinese che “vive” ( sino a quando?) in gran parte di rendita parassitaria.
    Tutte i dane’ al nord per opere INUTILI ( Mose Expo Grondaia Pedemontana BreBeMi Tav..).
    Niente al sud per infrastrutture utili e INDISPENSABILI per il rilancio del Meridione. Sembra, a ben guardare …. la stessa strategia adottata dalla Merkel nei riguardi dell’Italia. Le forze del Nord nei confronti del Sud: 
    Screditare a mezzo stampa il Sud e la Sicilia …impoverirci, indebolirne la resistenza…comprarci.. in SALDO a quattro soldi.

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  21. Fermo restando che gli anni impiegati per realizzare le opere pubbliche in sicilia sono scandalosamente tanti, vorrei dire che:

    1) Cinque anni per fare 62 km di autostrada in piano e senza gallerie non mi sembra un grande risultato…
    2) La Bre-Be-Mi Non costa niente allo stato perchè è realizzata col project financing; infatti l’appaltatrice si beccherà gli incassi dai pedaggi, che sono più alti di quelli delle altre autostrade della zona. In sostanza paghiamo comunque noi, alla fine…
    3) Visto che i lavori sono costati più del preventivato, la ditta costrutrice si è già portata avanti chiedendo sgravi fiscali e contributi pubblici…

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  22. Fermo restando che gli anni impiegati per realizzare le opere pubbliche in sicilia sono scandalosamente tanti, vorrei dire che:

    1) Cinque anni per fare 62 km di autostrada in piano e senza gallerie non mi sembra un grande risultato…
    2) La Bre-Be-Mi Non costa niente allo stato perchè è realizzata col project financing; infatti l’appaltatrice si beccherà gli incassi dai pedaggi, che sono più alti di quelli delle altre autostrade della zona. In sostanza paghiamo comunque noi, alla fine…
    3) Visto che i lavori sono costati più del preventivato, la ditta costrutrice si è già portata avanti chiedendo sgravi fiscali e contributi pubblici…

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  23. Nicolò D'Agostino 27 Luglio 2014 22:15

    Ero e sono da sempre d’accordo al Ponte sullo Stretto.
    Ma non è stato Accorinti, con i suoi 44 gatti, in maggioranza provenienti da tutta l’Italia, ad impedirne la costruzione. E’ stata semplicemente una scelta governativa, per mancanza di risorse.
    Quando a Messina si teorizzava il Ponte ma non se ne parlava di costruirlo (figuratevi, contro gli interessi dei Gullotti), organizzammo un convegno, con l’allora Ministro dei Trasporti Claudio Signorile che, insieme a tutte le cose positive, disse che un attraversamento navale rende all’economia locale il 3% del suo PIL ed invece un attraversamento stabile rende all’economia locale il 7% del suo PIL. Quel 3% è gestito da due famiglie messinesi, una politica ed una pseudo-economica, il 7% sarebbe andato a tutti i messinesi. Ecco perché questi signori hanno grandi responsabilità morali… altro che TIR, quella è la ciliegina sulla torta che si mangiano, alla faccia di tutti NOi ed ecco perché bisogna fare una Flotta Pubblica.
    Andiamo all’economia parassitaria locale.
    Produrre benessere economico da trasformare in moneta, per poi realizzare servizi. Non all’inverso, come a Messina.
    Messina aveva i Cantieri Rodriquez fiorenti, i Cantieri Cassaro, La SMEB, la Degassifica, l’Arsenale Militare, il Nodo Ferroviario dello Stretto che aveva navi e treni, l’Università, Il Policlinico, la Birra Messina, I Molini, L’Essenze, la Pirelli, una rinomata pasticceria, una rinomata rosticceria… e tanto altro.
    Quando iniziò la crisi negli anni 90, invece di rinnovarsi, si è aspettata la morte.
    Cosa avevano da dire, la nuova classe politica, fatta da servi, adulatori e pretoriani del populismo berlusconiano o del giustizialismo della sinistra delle coop rosse?
    Hanno accompagnato alla morte morale ed economica una città, che, senza luoghi comuni, ha grandi potenzialità e dove l’investimento può realizzare ricchezza?
    Tutti gli uomini di buona volontà hanno il dovere morale di dire NO.

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  24. Nicolò D'Agostino 27 Luglio 2014 22:15

    Ero e sono da sempre d’accordo al Ponte sullo Stretto.
    Ma non è stato Accorinti, con i suoi 44 gatti, in maggioranza provenienti da tutta l’Italia, ad impedirne la costruzione. E’ stata semplicemente una scelta governativa, per mancanza di risorse.
    Quando a Messina si teorizzava il Ponte ma non se ne parlava di costruirlo (figuratevi, contro gli interessi dei Gullotti), organizzammo un convegno, con l’allora Ministro dei Trasporti Claudio Signorile che, insieme a tutte le cose positive, disse che un attraversamento navale rende all’economia locale il 3% del suo PIL ed invece un attraversamento stabile rende all’economia locale il 7% del suo PIL. Quel 3% è gestito da due famiglie messinesi, una politica ed una pseudo-economica, il 7% sarebbe andato a tutti i messinesi. Ecco perché questi signori hanno grandi responsabilità morali… altro che TIR, quella è la ciliegina sulla torta che si mangiano, alla faccia di tutti NOi ed ecco perché bisogna fare una Flotta Pubblica.
    Andiamo all’economia parassitaria locale.
    Produrre benessere economico da trasformare in moneta, per poi realizzare servizi. Non all’inverso, come a Messina.
    Messina aveva i Cantieri Rodriquez fiorenti, i Cantieri Cassaro, La SMEB, la Degassifica, l’Arsenale Militare, il Nodo Ferroviario dello Stretto che aveva navi e treni, l’Università, Il Policlinico, la Birra Messina, I Molini, L’Essenze, la Pirelli, una rinomata pasticceria, una rinomata rosticceria… e tanto altro.
    Quando iniziò la crisi negli anni 90, invece di rinnovarsi, si è aspettata la morte.
    Cosa avevano da dire, la nuova classe politica, fatta da servi, adulatori e pretoriani del populismo berlusconiano o del giustizialismo della sinistra delle coop rosse?
    Hanno accompagnato alla morte morale ed economica una città, che, senza luoghi comuni, ha grandi potenzialità e dove l’investimento può realizzare ricchezza?
    Tutti gli uomini di buona volontà hanno il dovere morale di dire NO.

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  25. ma come si può mai pensare di paragonare l’attivo nord con lo squallido sud?
    il governo ci ignora e tenta di affossarci costantemente, i nostri governanti se ne sbattono altamente e non fanno nulla per contrastare tutto ciò, il popolo del sud è composto per l’80% da gente senza amor proprio e per la propria terra.
    Dovevamo batterci per il ponte ed invece abbiamo lasciato vincere un asceta con i sandali ed i suoi seguaci.
    al nord i dimostranti anti TAV vengono allontanati con i getti d’acqua, qui li facciamo diventare addirittura sindaco.
    abbandonate ogni speranza su questa terra destinata allo sfracello e alla povertà, utile solo come meta di vacanze da parte di chi fortunatamente abita altrove…
    Sindaco vuoi una città di poveri e scalzi dediti alla pastorizia e al ciclismo? Ci stai riuscendo…

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  26. ma come si può mai pensare di paragonare l’attivo nord con lo squallido sud?
    il governo ci ignora e tenta di affossarci costantemente, i nostri governanti se ne sbattono altamente e non fanno nulla per contrastare tutto ciò, il popolo del sud è composto per l’80% da gente senza amor proprio e per la propria terra.
    Dovevamo batterci per il ponte ed invece abbiamo lasciato vincere un asceta con i sandali ed i suoi seguaci.
    al nord i dimostranti anti TAV vengono allontanati con i getti d’acqua, qui li facciamo diventare addirittura sindaco.
    abbandonate ogni speranza su questa terra destinata allo sfracello e alla povertà, utile solo come meta di vacanze da parte di chi fortunatamente abita altrove…
    Sindaco vuoi una città di poveri e scalzi dediti alla pastorizia e al ciclismo? Ci stai riuscendo…

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  27. In un Paese serio il Ponte sullo Stretto sarebbe già stato realizzato. Essendo un Paese in forte declino dove la secessione dal Nord è già avvenuta in molti campi e da lungo tempo, risulta ingabbiato da ideologie politiche e ambientali e da una politica che tende a non risolvere MAI i problemi.
    Problemi che la realizzazione del Ponte sullo Stretto avrebbe risolto in maniera DEFINITIVA dando anche un immagine positiva al mondo intero per un’opera unica al mondo!
    Quindi messinesi rassegnatevi, più TIR per tutti!!

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  28. In un Paese serio il Ponte sullo Stretto sarebbe già stato realizzato. Essendo un Paese in forte declino dove la secessione dal Nord è già avvenuta in molti campi e da lungo tempo, risulta ingabbiato da ideologie politiche e ambientali e da una politica che tende a non risolvere MAI i problemi.
    Problemi che la realizzazione del Ponte sullo Stretto avrebbe risolto in maniera DEFINITIVA dando anche un immagine positiva al mondo intero per un’opera unica al mondo!
    Quindi messinesi rassegnatevi, più TIR per tutti!!

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  29. Perfetto! abbiamo il dovere di dire NO… all’ignoranza ed all’egoismo della classe politica e dirigente messinese vecchia e nuova. Ma, forse più che dire No, NO e NO ….che poi si rischia di dire NO a tutto ed a tutti …per completare con il definitivo NO al PONTE. …..quel Ponte che pochi capiscono essere la chiave di tutto . Lo snodo fondamentale e la madre di tutte le …possibili iniziative industriali, di sviluppo e progresso. Da imprenditore so che SOLO …col Ponte Messina avrebbe assunto una centralità ed un interesse da parte del mondo imprenditoriale che conta. Altra ipotesi di sviluppo OGGI e’ VELLEITARIA e RISIBILE. Parlando con grandi imprenditori si capisce che Messina oggi non conta un cazzo! Col ponte invece…mi stenderebbero i tappeti rossi…..
    Se non si capisce e si CENSURA o RIMUOVE questa fondamentale verità …si blatera a vuoto, può soddisfare ed alimentare gli impulsi più emotivi e battaglieri ma non porterà alla soluzione del problema Messina. La stessa FLOTTA PUBBLICA e’ un sogno ed un palliativo ad… effetto placebo.

    Come dicono tutti gli studi solo il Ponte può cambiare la vita di un territorio industrialmente “desertificato” nel quale viviamo. Ma i benestanti messinesi non vogliono essere disturbati e distratti dalle loro tradizionali zone di confort. Che gliene può fregare e comunque troppo stressante cogliere l’occasione per riprogettare una città su basi ecosostenibili grazie ai consistenti fondi destinati alle opere connesse.
    Vede , non basta la semplice blanda adesione intellettuale sulla utilità del Ponte con cui Lei esordisce se poi non ci si impegna in una DURA BATTAGLIA NAZIONALE.
    SOLO COSÌ IL RESTO D’ITALIA CI POTREBBE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE DOPO IL DISINTERESSE ED I TANTI SCHIAFFI RICEVUTI… GRAZIE A POLITICI COMPIACENTI E SENZA ATTRIBUTI. IL BLOCCO DEI TIR SERVE E POTREBBE ESSERE FUNZIONALE AL PROGETTO DI RIAPRIRE LA VICENDA PONTE TROPPO FRETTOLOSAMENTE ARCHIVIATA CON LA SCUSA XHE NON CI SONO I FONDI. Lasci stare…mi spieghi perché i fondi per quelle cazzate del Mose e dell’Expo della Gronda , La tav ci sono. Il fatto e’ piuttosto che paradossalmente abbiamo un Sindaco ed una giunta che si identifica ideologicamente col NO PONTE. Come vede non se ne esce. A meno che Renato fulminato sulla via di Damasco abbia un illuminazione buddista…e si arrampica sul Pilone per rivendicare la costruzione di questa infrastruttura UTILE ed EPOCALE ….a MESSINA ! a MESSINA?

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  30. Perfetto! abbiamo il dovere di dire NO… all’ignoranza ed all’egoismo della classe politica e dirigente messinese vecchia e nuova. Ma, forse più che dire No, NO e NO ….che poi si rischia di dire NO a tutto ed a tutti …per completare con il definitivo NO al PONTE. …..quel Ponte che pochi capiscono essere la chiave di tutto . Lo snodo fondamentale e la madre di tutte le …possibili iniziative industriali, di sviluppo e progresso. Da imprenditore so che SOLO …col Ponte Messina avrebbe assunto una centralità ed un interesse da parte del mondo imprenditoriale che conta. Altra ipotesi di sviluppo OGGI e’ VELLEITARIA e RISIBILE. Parlando con grandi imprenditori si capisce che Messina oggi non conta un cazzo! Col ponte invece…mi stenderebbero i tappeti rossi…..
    Se non si capisce e si CENSURA o RIMUOVE questa fondamentale verità …si blatera a vuoto, può soddisfare ed alimentare gli impulsi più emotivi e battaglieri ma non porterà alla soluzione del problema Messina. La stessa FLOTTA PUBBLICA e’ un sogno ed un palliativo ad… effetto placebo.

    Come dicono tutti gli studi solo il Ponte può cambiare la vita di un territorio industrialmente “desertificato” nel quale viviamo. Ma i benestanti messinesi non vogliono essere disturbati e distratti dalle loro tradizionali zone di confort. Che gliene può fregare e comunque troppo stressante cogliere l’occasione per riprogettare una città su basi ecosostenibili grazie ai consistenti fondi destinati alle opere connesse.
    Vede , non basta la semplice blanda adesione intellettuale sulla utilità del Ponte con cui Lei esordisce se poi non ci si impegna in una DURA BATTAGLIA NAZIONALE.
    SOLO COSÌ IL RESTO D’ITALIA CI POTREBBE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE DOPO IL DISINTERESSE ED I TANTI SCHIAFFI RICEVUTI… GRAZIE A POLITICI COMPIACENTI E SENZA ATTRIBUTI. IL BLOCCO DEI TIR SERVE E POTREBBE ESSERE FUNZIONALE AL PROGETTO DI RIAPRIRE LA VICENDA PONTE TROPPO FRETTOLOSAMENTE ARCHIVIATA CON LA SCUSA XHE NON CI SONO I FONDI. Lasci stare…mi spieghi perché i fondi per quelle cazzate del Mose e dell’Expo della Gronda , La tav ci sono. Il fatto e’ piuttosto che paradossalmente abbiamo un Sindaco ed una giunta che si identifica ideologicamente col NO PONTE. Come vede non se ne esce. A meno che Renato fulminato sulla via di Damasco abbia un illuminazione buddista…e si arrampica sul Pilone per rivendicare la costruzione di questa infrastruttura UTILE ed EPOCALE ….a MESSINA ! a MESSINA?

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  31. Nicolò D'Agostino 28 Luglio 2014 13:12

    1) lei non sa chi sono io (tanto per dire);
    2) esprima cosa ha dire e non neghi la possibilità agli altri di far dire cosa pensano.
    Principi di tolleranza e democrazia.
    Non sono né un salottiere, né un piazzista. Ma un uomo capace di esprimere cosa pensa, in scienza e coscienza.
    Ho inventato la vertenza dello stretto di Messina e dei reazionari se ne sono impossessati.
    La realtà messinese si muove tra il populismo e la massoneria deviata.
    Nelle due realtà sono minoranza culturale.
    Nonostante tutto, continuo a dire cosa penso ed aspetto “La verità è figlia del tempo.”

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  32. Nicolò D'Agostino 28 Luglio 2014 13:12

    1) lei non sa chi sono io (tanto per dire);
    2) esprima cosa ha dire e non neghi la possibilità agli altri di far dire cosa pensano.
    Principi di tolleranza e democrazia.
    Non sono né un salottiere, né un piazzista. Ma un uomo capace di esprimere cosa pensa, in scienza e coscienza.
    Ho inventato la vertenza dello stretto di Messina e dei reazionari se ne sono impossessati.
    La realtà messinese si muove tra il populismo e la massoneria deviata.
    Nelle due realtà sono minoranza culturale.
    Nonostante tutto, continuo a dire cosa penso ed aspetto “La verità è figlia del tempo.”

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