Tagli alla sanità. I sindacati dicono no agli accorpamenti e rispondono a Giorgianni

Tagli alla sanità. I sindacati dicono no agli accorpamenti e rispondono a Giorgianni

Redazione

Tagli alla sanità. I sindacati dicono no agli accorpamenti e rispondono a Giorgianni

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martedì 25 Febbraio 2020 - 11:36

È fronte unito, sul no ad eventuali accorpamenti per le strutture ospedaliere messinesi. Le principali sigle sindacali replicano alla lettera del magistrato Angelo Giorgianni, ribadendo la propria posizione.

Prosegue l’ormai ampio dibattuto sul tema dei tagli alla sanità. Nel messinese l’argomento è di recente tornato sotto i riflettori, in seguito alla lettera aperta del magistrato Angelo Giorgianni che aveva preso in esame l’argomento. Dopo le prime dichiarazioni e riflessioni, giunge adesso la presa di posizione ufficiale da parte delle maggiori sigle sindacali.

La replica

Con una nota stampa, infatti, viene ribadita la propria contrarietà ad eventuali accorpamenti delle strutture ospedaliere messinesi. Il testo riporta la firma dei rappresentanti di Aaroi Emac, Cgil, Cisl, Cimo, Fassid, Fials, Fvm-Fismu, Nursid e Nursid-Up.

«Non appare superfluo –incalzano i sindacati- ricordare che l’attuale assetto della Sanità Regionale, è iniziato dalla Legge n.5 del 14.4.2009 (Norme per il riordino del Servizio sanitario regionale) e finalizzato alla razionalizzazione dei servizi e della spesa sanitaria, aveva identificato nella provincia di Messina, oltre all’Azienda Ospedaliera Universitaria G. Martino di Messina, due Aziende Sanitarie (“USL5” e Azienda Ospedaliera “Ospedali riuniti Papardo-Piemonte”); Successivamente, con la legge regionale n. 24/2015 (Modifiche alla legge regionale 14 aprile 2009, n. 5) l’ospedale Piemonte veniva accorpato all’I.R.C.C.S. (Centro Neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina). Infine, ai sensi del D.M. 70/2015 , con il decreto assessoriale n.1188 del 29 giugno 2016 la Sicilia “Sanitaria” veniva suddivisa in 4 bacini, con la penalizzazione della provincia di Messina e dei suoi 600.000 abitanti che hanno subito un’ importante riduzione delle risorse economiche».

Tutelare il Papardo

La nota prosegue, quindi, entrando nel merito del contenuto della lettera del magistrato Giorgianni. «Non si comprendono le motivazioni che hanno indotto, solamente oggi, il magistrato Giorgianni a improvvisarsi grande conoscitore della Politica Sanitaria Siciliana, al punto tale da essere in grado di elargire “facili soluzioni” all’assessore Razza. È notorio che l’Azienda Ospedaliera Papardo produce da sempre solo “Salute” e non debiti. L’ospedale Papardo è centro di riferimento per i pazienti non solo della città di Messina, ma anche di tutta la provincia, comprensiva delle isole Eolie e di parte della Calabria».

I sindacati sottolineano quindi che, presso il Papardo, esistono “consolidate e riconosciute eccellenze, alcune specifiche ed uniche per tutta la provincia”.

«Nell’ottica del servizio sanitario reso a tutta la provincia e non solo alla realtà cittadina –scrivono ancora i sindacati- ricordiamo che l’ospedale Papardo è sede della centrale operativa del 118 che attraverso l’eliambulanza fornisce il servizio emergenziale h24 a tutti i territori disagiati, Eolie comprese. In merito al bilancio economico aziendale, desideriamo ricordare che nell’ultimo anno con l’attuale management è stato ottenuto un importante aumento della produttività (nonostante la cronica carenza di personale) che ha permesso un risparmio di oltre 4 milioni di euro sull’indebitamento strutturale. A seguito dell’aumento di produttività –aggiungono- è stato quindi possibile avviare nuove assunzioni di personale, utili all’ulteriore rilancio dell’azienda e sono state siglate diverse convenzioni con l’ASP 5, anche a tutela della cittadinanza Eoliana».

I portavoce sindacali hanno quindi concluso, dichiarando di non condividere l’idea di “penalizzare una realtà ospedaliera a favore di un’altra”.

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