Le Province “dimagriscono” ma non vengono abolite. Almeno per adesso

Le Province “dimagriscono” ma non vengono abolite. Almeno per adesso

Le Province “dimagriscono” ma non vengono abolite. Almeno per adesso

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venerdì 16 Marzo 2012 - 15:02

Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione la legge sulla nuova norma. Che rimanda la vera riforma alla fine dell’anno: niente più giunte, consigli “scelti” dai consiglieri comunali, niente elezione diretta per il presidente

La vera riforma verrà varata entro la fine dell’anno. Ma nel frattempo bocce ferme per tutti, con una sola certezza: le Province, almeno per il momento, non verranno abolite. Ma subiranno presto, questo sì, una consistente cura dimagrante. Intanto è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana di oggi la legge contenente le nuove norme sulle funzioni e gli organi di governo delle Province. La normativa, così come a livello nazionale, attribuisce alle Province regionali funzioni di indirizzo e coordinamento e rinvia l’adozione di una riforma organica a un successivo disegno di legge, da emanarsi entro il 31 dicembre 2012.
Motivo per cui, in attesa del varo della riforma, viene sospeso il rinnovo degli organi provinciali in scadenza quest’anno. A seguito della pubblicazione della legge sulla Gurs, dunque, l’assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, potrà procedere alla modifica del decreto di indizione dei comizi elettorali, dello scorso 6 marzo, e rinviare, quindi, le consultazioni nelle province di Caltanissetta e Ragusa. In particolare, a Ragusa si procederà al commissariamento di presidente, giunta e consiglio. A Caltanissetta proseguirò, invece, l’attuale gestione commissariale di presidente e giunta, mentre il consiglio provinciale continuerà a restare in carica.

Ma cosa potrebbe accadere entro l’anno? Come potrebbero cambiare il volto delle Province? I provvedimenti contenuti nella riforma in cantiere rappresentano come detto una vera e propria cura dimagrante, con l’ovvio obiettivo di abbattere i costi, soprattutto quelli della politica. Intanto ci sarà una riduzione del numero dei componenti, che non potranno essere più di dieci e saranno eletti dai consiglieri comunali del territorio provinciale. Anche l’elezione del presidente della Provincia dovrebbe non essere più diretta, ma affidata al Consiglio stesso. La vera abolizione, dunque, sarà quella delle Giunte provinciali, che ad oggi dovrebbero scomparire del tutto.

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