"Caso" Teatro antico: botta e risposta tra l'assessore regionale ed il presidente del Consiglio

“Caso” Teatro antico: botta e risposta tra l’assessore regionale ed il presidente del Consiglio

“Caso” Teatro antico: botta e risposta tra l’assessore regionale ed il presidente del Consiglio

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sabato 04 Aprile 2015 - 17:10

Il rappresentante del governo siciliano Cleo Li Calzi: “E’ un bene della Regione, se decidessimo di non concederlo più, Taormina non sarebbe più al centro del mondo”. D'Aveni: "Questa città non è solo il Teatro Greco"

Non basta la bufera su TaoArte. Nella capitale siciliana del turismo l’ultimo polverone riguarda il suo monumento simbolo, il Teatro antico. A sollevarlo, sono state le dichiarazioni dell’assessore regionale Cleo Li Calzi: “E’ un bene della Regione, se decidessimo di non concederlo più, Taormina non sarebbe più al centro del mondo”. Apriti cielo. La reazione in città non si è fatta attendere. La replica, perentoria, è stata affidata al presidente del Consiglio, Antonio D’Aveni. Ma andiamo con ordine. Le dichiarazioni al vetriolo dell’assessore regionale al Turismo sono giunte nel corso di un incontro con il sindaco Eligio Giardina, nel bel mezzo di una mostra. Il primo cittadino aveva auspicato un ripianamento dei debiti di TaoArte proprio con i fondi dei biglietti di ingresso al Teatro antico. Da qui le parole della Li Calzi che tanto stanno facendo discutere. Il concetto è stato presto chiarito. E si part proprio da TaoArte. “La Regione intende puntare su Taormina – ha chiosato Li Calzi – ma è necessario passare dalla provvisorietà di un Comitato che in 13 anni ha accumulato ingenti passività ad una fondazione che rimetta Taormina al centro di un sistema virtuoso recuperando le professionalità e le competenze che ci sono sul territorio”.

Il presidente del civico consesso taorminese, Antonio D’Aveni, ha ritenuto le affermazioni dell’assessore regionale “offensive per Taormina e la sua comunità”. Ed ha aggiunto: “Nel suo intervento, la rappresentante del governo regionale ha sostenuto che Taormina senza la concessione del Teatro Greco, sarebbe un comune qualsiasi, ma forse non sa che i turisti vengono in città anche per visitare altro. Taormina non è solo il Teatro Greco. Consiglio all'assessore Li Calzi di mettere da parte l'idea di non concedere il Teatro, tra l'altro gestito in modo indecoroso (vedi servizio di Striscia la notizia) perché ci sarebbe in tal caso uno scoop che la deluderebbe: Taormina – incalza D’Aveni – sarà ugualmente visitata da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, ma la Regione Sicilia, non incasserà più dal Teatro Greco… Sempre nel caso in cui decida di non concedere il Teatro in estate, ci sarà un altro scoop: la “povera” Taormina risparmierà tempo e risorse, destinate a rendere la città più accogliente prima e soprattutto dopo gli spettacoli programmati dai proprietari regionali. D’Aveni è un fiume in piena: “Su Taoarte l'assessore Li Calzi, che si indigna e bacchetta la politica locale, dimentica che Taormina Arte è stato il luna park di molti esponenti della politica regionale, ed ora per perseguire un disegno per molti versi oscuro si vogliono cancellare decenni di storia.

Tengo a sottolineare – prosegue il presidente del civico consesso – che tale argomento è stato tenuto sotto osservazione da tutti i consiglieri comunali, a cui si deve dare il merito della grande partecipazione, soprattutto quando si parla di temi che riguardano la sopravvivenza della città. In questi mesi abbiamo preso tempo ( a parte per alcuni problemi personali del sindaco) solo per avere elementi utili e conoscere le determinazioni provenienti da Palermo. Adesso – conclude il presidente – il Consiglio comunale è pronto a prendere le decisioni e dare i giusti suggerimenti , anche in merito al personale, per il quale si deve fare tutto il possibile per garantire i posti di lavoro”.

Carmelo Caspanello

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