Festeggiato Sant'Antonio Abate, protettore degli animali

Festeggiato Sant’Antonio Abate, protettore degli animali

Ernesto Fichera

Festeggiato Sant’Antonio Abate, protettore degli animali

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lunedì 19 Gennaio 2015 - 17:52

Sabato sera una piccola processione ha onorato il Santo portato dapprima in Cattedrale ove è stata officiata una messa solenne e poi riportato nella Chiesa a lui dedicata.

Lo scorso sabato sera è stato festeggiato Sant’Antonio Abate.Una processione ha accompagnato la statua del Santo dalla Chiesa a lui dedicata sino alla Basilica Cattedrale ove il Parroco Mons.Carmelo Lupo’ ha celebrato una solenne funzione.Successivamente la statua di Sant’Antonio Abate è stata riaccompagnata in processione nella omonima Chiesa che sorge sul confine meridionale della Città,presso la cinta muraria esterna,in cui si apriva la Torre-porta.Uno dei momenti piú toccanti è stata la benedizione degli animali.

Sant’Antonio Abate fu il fondatore e primo legislatore della vita monastica.Nato da una nobile famiglia d’Egitto,rinunziò ancor giovane alle ricchezze paterne e si ritirò a fare l’anacoreta(eremita)nell’alto Egitto,seguito poi da migliaia di discepoli.Due sole volte lasciò l’eremitaggio nel deserto,la prima per confortare i cristiani durante la persecuzione dall’Imperatore Massimino Daia,l’altra per premunirli dall’eresia di Ario.Sant’Antonio Abate è il protettore degli animali,certo a causa della sua lunga convivenza con le bestie selvatiche durante il suo eremitaggio ed ogni anno nella ricorrenza della sua festa il 17 gennaio si effettua la benedizione degli animali domestici e da allevamento.

Per ciò che concerne l’architettura della Chiesa a lui dedicata a Taormina essa presenta uno splendido portale costruito in calcare bianco,sia negli stipiti che nell’architrave,che è sovrastato da un arco acuto,il cui timpano è decorato da archetti,mentre l’arco è incorniciato dal tradizionale fregio di nera pomice lava;esso assomiglia a quello del Duomo e dei Cappuccini.In cima all’angolo sinistro della facciata principale si innalza un piccolo e caratteristico campanile,che è costituito di tre piastrini,di cui,i due frontali terminano con una piccola cuspide,mentre il terzo posteriore è mozzo,congiunti da due archetti,sotto i quali sono impiantate due piccole campane e la cui struttura è di gusto seicentesco.Al culmine della facciata principale vi è una piccola croce in pietra.Dopo il bombardamento del 1943 fu quasi completamente distrutta,ma fu subito ricostruita con gli stessi conci(pietre lavorate)recuperati tra le macerie.Circa lo stile architettonico si può dire che esso è eclettico,mentre nel portale ci sono influssi dell’arte gotica,ben visibili nell’arco acuto che sovrasta l’architrave,nel minuscolo campanile incorporato nella facciata,vi sono elementi seicenteschi,cioè dell’arte barocca,mentre le caratteristiche lamelle,fanno pensare all’arte bizantina,cioè ai secoli VI-IX,per cui l’ignoto architetto che la costruì ha voluto fondervi diversi stili,per mettere in mostra la sua conoscenza dei diversi stili architettonici.L’interno della chiesetta ad un solo vano,mostra nella parete sinistra una nicchia ad arco decorata con marmo grigio di Taormina,che forma delle volute ai lati degli stipiti,mentre nella parte superiore imita un baldacchino che è sormontato da una croce marmorea.Nella nicchia di sinistra è collocata la piccola statua di legno di Sant’Antonio Abate,rappresentato con la destra benedicente,con il bastone pastorale nella sinistra e con la mitra in testa,mentre nella nicchia di destra è collocata la statua dell’Immacolata.La chiesa dal 1953 è sede di un bel Presepe permanente,che fu realizzato dal defunto Dionisio Cacopardo,padre dell’ex Arciprete Mons.Salvatore Cacopardo.Nel Presepe sono riprodotti in scala,con cubetti di sughero,molti monumenti di Taormina,quali il Teatro Greco,il Duomo,il Palazzo Corvaja,il Palazzo Badia Vecchia,il Palazzo Duca di Santo Stefano,la Piazza IX Aprile,la torre dell’orologio,la chiesa di San Giuseppe e l’ex chiesa di Sant’Agostino,nonché altri monumenti classici che,insieme all’ambientazione sapiente di monti e valli crea una suggestiva scenografia che fa rivivere il grande evento di Natale,cioè la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo.

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