Taormina. "La mia barca non c'è più, la mia dignità resta". Il grazie di Faraci al sindaco per la vicinanza

Taormina. “La mia barca non c’è più, la mia dignità resta”. Il grazie di Faraci al sindaco per la vicinanza

Carmelo Caspanello

Taormina. “La mia barca non c’è più, la mia dignità resta”. Il grazie di Faraci al sindaco per la vicinanza

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martedì 11 Febbraio 2020 - 07:32

L'imprenditore al quale il 28 gennaio è stato dato alle fiamme il natante a Mazzarò scrive a Bolognari e al gruppo "La nostra Taormina": "La libertà sta nella legalità". E ripone fiduce nel delicato lavoro dei carabinieri

TAORMINA – “La vera libertà sta nella legalità”. Lo ribadisce con forza l’imprenditore Antonio Faraci, al quale lo scorso 28 gennaio è stata data alle fiamme la barca, “Nina” (la chiama per nome), nella baia di Mazzarò.

Il presidente dell’Associazione Taormina Fishing Club, lo ha scritto nella lettera di ringraziamento inviata al sindaco Mario Bolognari e al gruppo La nostra Taormina “per la vicinanza dimostratami in una situazione così drammatica. Anche se non abbiamo mai avuto modo di approfondire la nostra amicizia – scrive Faraci, rivolgendosi al primo cittadino – penso che ormai lei abbia capito il mio modo di pensare, il mio modo di vedere le cose, i principi che hanno da sempre ispirato la mia vita. Principi e valori che ho cercato di trasmettere ai miei figli e che sto cercando di trasmettere alla nostra comunità, cominciando dalle scuole.

Il segnale che ho voluto lanciare è quello dell’affermazione di principi di legalità – prosegue la lettera – che devono necessariamente guidare le nostre vite; dimostrare di non avere minimamente intenzione di cedere a certe richieste, a certi atteggiamenti, a certi soprusi è, secondo me, l’unica strada da percorrere, non ce ne sono altre”. Ed ancora: “Meglio morire una volta sola che cento volte sotto le continue minacce di questi arroganti e spregevoli individui.

“I miei più sinceri ringraziamenti ai carabinieri”

Sono più che sicuro che dovrò subire ancora altre situazioni del genere almeno fino a quando le forze dell’ordine, alle quali porgo i miei più sinceri ringraziamenti per il loro attento e difficile lavoro d’indagine, saranno in grado di assicurare questi malfattori alla giustizia, anche se non sarà facile farlo. Io continuerò a lottare per affermare i diritti legittimi dell’associazione da me presieduta, spero di avere ancora il coraggio o l’incoscienza di farlo. La forza me l’avete donata voi e migliaia di altri onesti cittadini della nostra comunità con testimonianze di vicinanza e stimolo a non cedere a queste arroganti prevaricazioni.

“La libertà sta nella legalità”

La vera libertà, secondo me – chiosa l’imprenditore – sta nella legalità”. Infine Faraci auspica “per la nostra bellissima Città un futuro senza più ombre di questo genere”. Su quanto accaduto nella baia di Mazzarò indagano i carabinieri della Compagnia di Taormina verso i quali l’imprenditore, conosciuto e stimato, pone grande fiducia. “La mia barchetta non c’è più – ripete Antonio – ma la mia dignità resta sempre”.

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