L'assessore regionale Volo: Il Centro cardiologico pediatrico di Taormina sarà potenziato

L’assessore regionale Volo: Il Centro cardiologico pediatrico di Taormina sarà potenziato

Carmelo Caspanello

L’assessore regionale Volo: Il Centro cardiologico pediatrico di Taormina sarà potenziato

martedì 10 Gennaio 2023 - 14:45

Vertice in Commissione Sanità a Palermo. Il vice presidente Leanza: "Il Ccpm non si tocca. La convenzione resterà in piedi, rivista, per i prossimi 4-5 anni"

di Carmelo Caspanello (nella foto il vicepresidente della Commissione Sanità all’Ars con la delegazione del Centro cardiologico pediatrico e la presidente del Bambino Gesù di Roma Mariella Enoc)
PALERMO – “Il Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina sarà potenziato. Non si tocca”. E’ la risposta dell’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, alla presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc, intervenuta questa mattina in Commissione Sanità all’Ars, rimarcando, in modo perentorio, che il Bambino Gesù vuole rimanere a Taormina. Per il futuro, Volo pensa ad una “Sicilia autonoma, con l’alta specializzazione pediatrica”. La convenzione con il Bambino Gesù, che scadrà il 31 luglio prossimo,  dovrebbe rimanere in piedi per i prossimi 4-5 anni. L’obiettivo del governo regionale, in base a quanto detto dall’assessore, è quello di rendere in futuro la Sicilia autonoma, riducendo, tra l’altro, i viaggi della speranza.

Leanza: “Confronto rassicurante”

Soddisfazione per l’esito del vertice è stata espressa dal vice presidente della Commissione Sanità, Calogero Leanza (Pd). “Dopo il confronto e le rassicurazioni avute oggi – ha esordito – abbiamo le necessarie rassicurazioni per essere fiduciosi che il Centro cardiologico di Taormina non chiuderà. Anzi, sarà potenziato”. In questa direzione c’è anche l’impegno del Bambino Gesù di Roma.

Bolognari: “Impegno del governo per i prossimi 4 anni”

“Abbiamo ottenuto un impegno del governo regionale e della commissione per un rinnovo della convenzione col Bambin Gesù di Roma dì quattro anni – fa eco il sindaco di Taormina, Mario Bolognari – dopo che è stata acquisita la disponibilità della sua presidente a rivedere i termini della stessa. Sulla necessità di un recupero di risorse finanziarie per questo rinnovo da parte dei deputati presenti c’è stata una incoraggiante convergenza. Restiamo in attesa di una risoluzione della questione, con speranza e vigilanza. Sul problema poi del potenziamento dell’ospedale nel suo complesso l’assessore ha rassicurato tutti sulla volontà del governo regionale di riportare il presidio alla normalità, con le assunzioni necessarie e con la realizzazione della nuova rete sanitaria prevista dalla recente normativa. Anche su questo versante restiamo vigili sugli impegni presi”.

Lo Giudice: “Finlmente abbiamo capito come stanno le cose…”

“Dopo l’audizione in commissione – chiosa il sindaco di S. Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice – quantomeno siamo riusciti a comprendere come sono andate le cose, ma soprattutto c’è l’impegno dell’assessore Volo a trovare le risorse per un triennio. Si avete capito bene… a trovare le risorse perché nella pianta organica in fase di approvazione, la cardiochirurgia, come avevo denunciato a suo tempo, non c’è più e quindi anche le risorse sono state destinate altrove. In commissione finalmente è stato ammesso che le risorse che fino ad ora erano impiegate per la cardiochirurgia pediatrica di Taormina, serviranno per incrementare i servizi in altri ospedali ad esempio a barcellona, milazzo e non so dove. Quindi tanto per essere chiari, se non ci fosse stata la nostra presa di posizione netta, la volontà politica era assolutamente chiara ovvero chiudere la cardiochirurgia pediatrica di Taormina. Mi auguro che adesso, grazie anche alla disponibilità della presidente del Bambin Gesù a rivedere con l’assessore l’attuale convenzione – prosegue Lo Giudice – si riesca a raggiungere l’obiettivo e così ad avere la garanzia di presenza di questo importante servizio di eccellenza almeno per un triennio, senza rinnovi a sei mesi che ovviamente non consentono alcuna programmazione o investimento serio. Noi saremo vigili comunque per avere la garanzia che quanto prospettatoci venga realmente attuato”.

Dalla protesta davanti all’ospedale al vertice in Commissione Sanità

Dalla protesta davanti all’Ospedale dello scorso 19 ottobre all’audizione in IV Commissione (Sanità), i sindaci jonici si sono spostati alla Regione per dire no, con forza e nella sede istituzionale, al depotenziamento del “S. Vincenzo” di Taormina e in particolare allo smantellamento del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo “Bambin Gesù”, che ne è il suo fiore all’occhiello oltre che punto di riferimento per l’intero Meridione. A chiedere l’audizione, in tempi rapidi, era stato il vicepresidente della Commissione, Calogero Leanza, all’indomani della manifestazione. Questa mattina, in Commissione (presieduta dall’onorevole Giuseppe Laccoto), non c’era il presidente della Regione, Renato Schifani, come annunciato. C’era l’assessore alla Salute Giovanna Volo (e con lei il direttore generale Mario La Rocca con il capo di gabinetto Sgroi) ad ascoltare il grido d’allarme dei sindaci di Taormina, Mario Bolognari; Castelmola, Orlando Russo; di S. Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice; di Giardini Naxos, Giorgio Stracuzzi e la presidente del Consiglio comunale di Taormina, Lucia Gaberscek. Ed ancora una delegazione del Centro Cardiologico pediatrico, con la presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc ed il primario Sasha Agati.

L’apprensione dei sindaci

“Per noi – il coro unanime dei sindaci – la paventata chiusura di Taormina in favore di quella di Palermo rappresenta ovviamente una minaccia. Qualora invece fosse un’opportunità e ci fosse l’intenzione di mantenere entrambe le strutture attive il Governo lo dica chiaramente, ed è ciò che ha fatto l’assessore Volo. Altrimenti non arretreremo neanche di un passo nella nostra protesta avviata il 19 dicembre”.

Al “S. Vincenzo le apprensioni non sono comunque solo per il Centro cardiologico pediatrico. Ci sono oltre 14 reparti con carenza di medici, reparti che non hanno primari da diversi anni; c’è una Cardiochirurgia pediatrica che rappresenta da 12 anni un’eccellenza per il nostro comprensorio e che sembra si voglia smantellare.

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