Editoria in crisi, la Toscano sas chiede un contributo per la consegna dei giornali

La crisi non lascia scampo ed anche il settore dell’editoria deve adeguarsi al periodo di vacche magre. Succede, quindi, che la Toscano sas, azienda messinese leader nella distribuzione dei giornali, ha deciso di imporre una “tassa di consegna” ai rivenditori di Messina e Provincia. Con una lettera notificata ai propri clienti, l’azienda ha infatti comunicato che «a partire dall’1 febbraio 2013 la Toscano Gaetano s.a.s effettuerà la portatura dei prodotti editoriali dietro un contributo giornaliero di euro 6,00 oltre Iva, finalizzato al sostenimento dei costi di trasporto». Tra i “giornalai” serpeggia già grande malumore ed è pronto a farsi portavoce delle loro istanze il consigliere comunale Giuseppe Chiarella.

Nella missiva inviata ai rivenditori, l’azienda Toscano fa presente che «a seguito dell’avvento della crisi economica, che ha colpito l’editoria assai più gravemente di altri settori merceologici» è stata disposta « un’analisi delle criticità relative alle dinamiche diffusionali nel nostro territorio. L’indagine – continua il documento – ha evidenziato che il servizio di trasporto di prodotti editoriali comporta costi insostenibili, tali da assorbire per gran parte l’utile ricavato dalla complessiva gestione del servizio di distribuzione».

La liberalizzazione del sistema di vendita dei prodotti editoriali ha, poi, dato il colpo di grazia. Ecco perché la Toscano sas ha deciso di intervenire con questa misura, destinata a sollevare polemiche e proteste da parte dei diretti interessati, nonostante il tentativo dell’azienda di farla passare come un provvedimento indolore. «La nostra azienda -si legge nella lettera – continuerà a rifornire ogni Rivendita della città di Messina e dell’intera Provincia a condizioni eque e ragionevoli, richiedendo solo un piccolo contributo destinato a coprire, almeno in parte, gli ingenti costi del trasporto».

La Toscano sas minimizza e definisce i sei euro giornalieri un piccolo contributo, per i rivenditori, invece, è l’ennesimo balzello, frutto di una crisi che continua a colpire pesantemente le attività commerciali. (Danila La Torre)