Navarra a gamba tesa sugli avvocati specializzandi. Il merito degli studenti vince sul reddito

Navarra a gamba tesa sugli avvocati specializzandi. Il merito degli studenti vince sul reddito

Danila La Torre

Navarra a gamba tesa sugli avvocati specializzandi. Il merito degli studenti vince sul reddito

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lunedì 14 Luglio 2014 - 06:24

In occasione della conferenza stampa sul bilancio di un anno di attività , il rettore dell’Ateneo peloritano è tornato sulla vicenda del mancato esonero dalle tasse resa nota dagli studenti della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali. Ferma e decisa la sua posizione. Navarra ha anche illustrato le linee guida del nuovo sistema di premialità

«Gli studenti della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali non dovevano essere esonerati dalle tasse». Il rettore Pietro Navarra interviene a gamba tesa nelle polemiche sollevate nelle scorse settimane dagli avvocati specializzandi, che avevano accusato i vertici dell’Ateneo peloritano di averli privati di un loro sacrosanto diritto (vedi correlati).

Secondo il Magnifico -che è tornato sull’argomento in occasione della conferenza stampa sul bilancio di un anno di attività – più che diritto si dovrebbe parlare di un privilegio ingiustificato, a cui l’amministrazione universitaria ha dovuto dire basta.

«Gli specializzandi di Giurisprudenza non avevano reddito perché non veniva rilevato quello della famiglia ma il reddito da avvocato ed è ovvio che chi studia per potere esercitare la professione di legale non può avere un reddito proprio. Non c’era nessun criterio meritocratico», ha affermato Navarra.

«Le Scuole di Specializzazione si sovvenzionano con le tasse degli studenti, come dovrebbero funzionare se nessuno paga?», si è domandato retoricamente il rettore, convinto di non avere esercitato alcun abuso di potere nei confronti degli specializzandi.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il rettore Navarra ha illustrato anche le linee guida relative alla premialità per gli studenti meritevoli. «L’Ateneo adotterà un sistema di premi che eviterà le discriminazioni connesse a quello dei rimborsi. In quest’ultimo caso, il riconoscimento economico era pari alle tasse pagate, a loro volta commisurate al reddito dello studente. Il nuovo metodo garantirà una somma legata ai risultati raggiunti nel corso della carriera universitaria, aldi là della fascia di reddito di provenienza».

Il punto di partenza sarà per tutti il merito e non il reddito, per premiare gli studenti più bravi indipendentemente dalle condizioni economiche delle famiglie. Una sorta gioco al rialzo e non al ribasso che coinvolga tutti, con l’obiettivo di invogliare gli universitari a confrontarsi sui risultati. «A parità di merito premieremo gli studenti più disagiati» ha assicurato però Navarra. (DLT)

4 commenti

  1. Caro Magnifico,

    poniamo pure il caso Lei abbia ragione – ne dubito peraltro, ma prendiamola per buona – e che gli iscritti alla scuola di specializzazione non avessero diritto all’esenzione.
    Ecco, allora perché i “dindini” li ha pretesi dall’universalità degli studenti eleggibili al conseguimento della borsa di studio?
    A tal proposito, vorrei farLe presente che il reddito massimo ISEE stabilito dalla LEGGE (non dall’ERSU) al fine dell’inserimento in graduatoria è di circa €20.000. Ragion per cui, specie per le graduatorie degli anni successivi al primo, la discriminante, e quindi, il requisito principale per la corresponsione della borsa di studio, è rappresentata dal MERITO – crediti maturati e media voti conseguita -, non già dal reddito!

    Una chiosa finale: perché non rende noto il parere dell’Avvocatura dello Stato che ha reso possibile questo “ripristino di legalità”?

    Grazie.

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  2. Caro Magnifico,

    poniamo pure il caso Lei abbia ragione – ne dubito peraltro, ma prendiamola per buona – e che gli iscritti alla scuola di specializzazione non avessero diritto all’esenzione.
    Ecco, allora perché i “dindini” li ha pretesi dall’universalità degli studenti eleggibili al conseguimento della borsa di studio?
    A tal proposito, vorrei farLe presente che il reddito massimo ISEE stabilito dalla LEGGE (non dall’ERSU) al fine dell’inserimento in graduatoria è di circa €20.000. Ragion per cui, specie per le graduatorie degli anni successivi al primo, la discriminante, e quindi, il requisito principale per la corresponsione della borsa di studio, è rappresentata dal MERITO – crediti maturati e media voti conseguita -, non già dal reddito!

    Una chiosa finale: perché non rende noto il parere dell’Avvocatura dello Stato che ha reso possibile questo “ripristino di legalità”?

    Grazie.

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  3. stia tranquillo che la gente — normale- che ha pagato per frequentare il corso c’è.

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  4. stia tranquillo che la gente — normale- che ha pagato per frequentare il corso c’è.

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