Tindari, al via il XIII ciclo di spettacoli classici con “Le Troiane”

Tindari, al via il XIII ciclo di spettacoli classici con “Le Troiane”

G.Spano

Tindari, al via il XIII ciclo di spettacoli classici con “Le Troiane”

G.Spano |
venerdì 17 Maggio 2013 - 10:37

Apertura martedì 28 maggio, ore 19, le repliche dello spettacolo in programma il 30 maggio e 1, 3, 5, 7 giugno, stesso orario. Il 29 maggio, con repliche il 31 maggio e 2, 4, 6, 8 giugno, in scena l’”Alcesti”

Al via la stagione classica del Teatro dei due Mari che, nella suggestiva scenografia del Teatro Antico di Tindari, sarà inaugurata da “Le Troiane” da Euripide e Seneca, in scena il 28 maggio alle ore 19, ed in replica nei giorni 28, 30 maggio e 1, 3, 5, 7 giugno, alle ore 19.

Il cast della compagnia “Miti Pretese”, tutto al femminile, è composto da Manuela Mandracchia (nel ruolo di Cassandra), già interprete a Tindari di Elettra e Andromaca, Alvia Reale (Ecuba), Sandra Toffolatti (Elena) e Mariangeles Torres (Andromaca), le traduzioni da Euripide e Seneca sono di Filippo Amoroso, scenografia di Lele Silvestri e costumi di Annamaria Porcelli.

Le Troiane, le donne prigioniere sulla spiaggia dell’Asia in attesa di salpare per la Grecia, strette attorno alla loro regina Ecuba, rivivono i drammi individuali di Cassandra, di Andromaca, di Elena, nel dolore delle loro compagne di prigionia e a fronte dell’efferata violenza dei Greci.
La scena è spoglia, scandita da ciò che resta dopo la guerra. Un cumulo di vecchie valige, un tavolo divelto, sedie spaiate seminate attorno, resti di detriti e utensili, in fondo un muro coperto da vecchi drappi di tela.
Una donna percorre la platea, smarrita, confusa, si agita, e altre due la raggiungono a calmarla. E’ la fine della guerra e presto le donne rimaste saranno spartite dai vincitori. Poi le tre superstiti abbandonano il pubblico sotto il richiamo di una sirena, come se ancora qualcosa dovesse colpirle, come se ancora ci fosse qualcosa da cui potersi difendere. Le donne raggiungono il muro e tolgono i drappi. Ecco, su quel muro appaiono i volti di tutti quelli che la loro guerra ha ingoiato. E’ l’inizio della tragedia. Ecuba, Andromaca e Cassandra di lì a poco entreranno in contatto con Elena, colei che è stata la causa di ogni loro male.
L’attesa per le loro sorti le porterà attraverso la loro memoria a gettare uno sguardo verso il tempo a venire, un tempo privo di senso, distante da ogni legame con il mondo che fino ad allora avevano conosciuto. In quest’attesa ognuna delle quattro cercherà di trovare il modo di sopravvivere, portando via con sé, nella propria valigia ciò che gli consentirà di farlo. Per Cassandra sarà la vendetta, per Andromaca l’amore per il proprio figlio, per Elena la bellezza e per Ecuba la memoria di ciò che è stato, di quello che ora è, di cosa sarebbe potuto essere.
L’allestimento della scena si concentra su queste quattro figure femminili, quattro donne antiche e ancora capaci di raccontarci i segreti recessi della nostra costituzione profonda.

Il secondo appuntamento in programma nel calendario del festival è l’”Alcesti” da Euripide, in scena il 29 e 31 maggio ed il 2, 4, 6, 8 giugno. (G.Spanò)

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