Niente più niente al mondo - Monologo per un delitto di Massimo Carlotto

Niente più niente al mondo – Monologo per un delitto di Massimo Carlotto

Niente più niente al mondo – Monologo per un delitto di Massimo Carlotto

sabato 11 Dicembre 2010 - 20:00

Com'è difficile vivere con mille euro al mese

Quand’è che i messinesi s’accorgeranno che la loro concittadina Patrizia Baluci è una grande attrice? Quale ruolo dovrà interpretare perché il pubblico faccia la fila fuori dal teatro? Questa volta la Baluci veste i panni d’una donna che in un momento di crisi di nervi accoltella in cucina la sua figlia ventenne. Un gesto insano senza dubbio. Da condannare. Ma calatevi un attimo nel tran-tran della sua vita. Un marito disoccupato, lei che lava scale e pavimenti racimolando un migliaio di euro al mese e una figlia svogliata che se ne va in giro in motorino flirtando con extra-comunitari e riempiendo la sua stanza di inutili gingilli. La scorgiamo all’inizio avvolta da un rosso grembiale e quando se lo toglie di dosso ha la veste bianca comprese le calze macchiate di rosso sangue. Si siede ad un tavolo bianco ( la scena è di Emilio Del Pozzo, i costumi di Francesca Placuzzi) e parla delle cibarie e dei detersivi che vi stanno sopra comprati in discount periferici. L’unica sua evasione sono le tre-quattro bottiglie al mese di vermouth che beve voluttuosamente e la schedina del Totip. Più niente. Non la conforta neppure l’amore del marito che risulta essersi spento. Meno che meno la figlia di cui è sempre scontenta. Parla Nunzia Malaspina, questo il suo nome. Parla come se una telecamera la riprendesse in quei reality o talk show televisivi che segue animosamente, spingendo la figlia, inutilmente, ad andarci e proporsi. Si consola solo rimuginando e canticchiando “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli che sa a memoria. Da qui il titolo del minuzioso e iperreale testo di Massimo Carlotto Niente più niente al mondo- Monologo per un delitto interpretato e messo in scena in bello stile camp dalla stessa Baluci che cambia voce, tono e volto in ogni momento e salutato alla fine da scroscianti e caldissimi applausi alla Sala Laudamo in scena sino a domenica pomeriggio e da non mancare.- Gigi Giacobbe

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