Presentato “Un ballo in maschera-, l'opera di Verdi prossimamente in scena al Vittorio Emanuele

Presentato “Un ballo in maschera-, l’opera di Verdi prossimamente in scena al Vittorio Emanuele

Redazione

Presentato “Un ballo in maschera-, l’opera di Verdi prossimamente in scena al Vittorio Emanuele

venerdì 30 Maggio 2008 - 11:11

Si conclude con una megaproduzione che impegna 270 persone tra artisti e tecnici la stagione musicale dell’Ente Teatro di Messina. Nella conferenza stampa di oggi 30 maggio è stata presentata la messinscena di “Un ballo in maschera-, uno dei grandi capolavori di Giuseppe Verdi. La prima è in programma il 4 giugno, le repliche il 6 e l’8 dello stesso mese. Lo spettacolo è firmato da un regista prestigioso quale Giancarlo Cobelli, il cui lavoro è ripreso da Ivo Guerra, l’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele è diretta dal maestro Carlo Palleschi, la compagnia di canto è di rilievo internazionale a cominciare dal tenore coreano Park Sung Kyu (Riccardo) e dal soprano Alessandra Ceciarelli (Amelia) (nella foto). Accanto a loro il baritono brasiliano Rodrigo Esteves (Renato), il mezzosoprano Annamaria Chiuri (Ulrica), il soprano croato Marija Kuhar Sosa (Oscar), il baritono Tiziano Castro (Silvano), i bassi Claudio Ottino (Samuel) e Luca Gallo (Tom), il tenore Francesco Marcacci (un Giudice). Il coro “Francesco Cilea- di Reggio Calabria è diretto dal maestro Bruno Tirotta.

L’allestimento di “Un ballo in maschera-, che ha debuttato al Teatro delle Muse di Ancona nel 2003, è considerato uno dei più importanti di questa opera verdiana, per la qualità sia delle scene sia dei costumi. Ma soprattutto si avvale di una delle più riuscite a apprezzate regie di Giancarlo Cobelli. L’artista ha messo in evidenza, conciliando al meglio messaggio ed esigenze spettacolari con la grande musica di Verdi, il cancro del potere quando pretende la sottomissione degli altri e l’aspetto esoterico, qui impersonato dalla profetessa nera Ulrica.

“Ho scelto ‘Un ballo in maschera’ – ha spiegato infatti Michelangelo Zurletti, direttore artistico per la musica del Teatro di Messina – perché lo ritengo, con ‘Don Carlos’ e ‘Macbeth’, il capolavoro di Verdi, perché mancava da Messina da troppo tempo e soprattutto perché ho trovato nell’allestimento di Giancarlo Cobelli una proposta straordinaria e irrinunciabile. Nessuno nasconde le difficoltà nel mettere in scena un’opera così impegnativa, penso all’imponenza del coro, alla massa di figuranti e alla necessità di avere un cast di prim’ordine. Seguendo le prove, però, devo dire che le premesse sono eccellenti: un cast simile si trova solo poche volte, a cominciare dal direttore Palleschi che conosco da molto tempo e che riesce a stabilire con l’orchestra un ottimo rapporto di collaborazione. Il giovane soprano Alessandra Ceciarelli debutta proprio al Vittorio Emanuele nel ruolo di Amelia ed è sicuramente una voce promettente. Il resto della compagnia di canto, poi, è eccezionale in ognuno dei ruoli, compresi i comprimari-.

Uno spettacolo così impegnativo è naturalmente un appuntamento molto importante per l’Ente Teatro di Messina: “’Un ballo in maschera’ – ha detto il presidente Egidio Bernava – ci dà la possibilità di chiudere la stagione esprimendo tutte le capacità del nostro teatro. E quindi esprimiamo un impegno anche per la prossima stagione: continuare a crescere e reintrodurre le contaminazioni musicali che il pubblico più giovane ci chiede-.

Il sovrintendente Paolo Magaudda ha messo l’accento sull’impegno economico richiesto da “Un ballo in maschera-, ma ha aggiunto: “È importante sottolineare come il 60 per cento delle spese rimane in città perché gli orchestrali, i figuranti e i tecnici sono messinesi-. E ha concluso ricordando che il Teatro di Messina spende sempre meno degli altri teatri: “Contenendo i costi e spendendo bene, abbiamo dimostrato che si possono fare comunque cose buone-.

Con gli interventi del direttore Carlo Palleschi (che ha sottolineato l’ottimo rapporto con l’orchestra del Vittorio Emanuele) e dei cantanti presenti si è tornati a mettere in rilievo le straordinarie qualità di questa partitura verdiana. “’Un ballo in maschera’ – ha spiegato Palleschi è un’opera molto ricca, piena di inventiva: è il capolavoro di un Verdi maturo. Diventa una sorta di miniera d’oro, sia per i cantanti che per il direttore d’orchestra, perché è splendida dal punto di vista del fraseggio. Ed è ricca di arie che sono entrate a pieno titolo nel patrimonio degli amanti della lirica-.

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