Sabato 10 maggio, in scena Mathilde di Véronique Olmi.

Sabato 10 maggio, in scena Mathilde di Véronique Olmi.

Laura Giacobbe

Sabato 10 maggio, in scena Mathilde di Véronique Olmi.

mercoledì 07 Maggio 2014 - 08:12

Dinamiche di coppia, contrasto e riconciliazione, per la regia di Michelangelo Maria Zanghì.

Dopo l’esito positivo ottenuto con la prima al teatro Beniamino Joppolo di Patti, la compagni Santina Porcino replicherà sabato 10 Maggio alle 21:00, presso la sala Laudamo di Messina. Ad andare in scena, “Mathilde”, un’opera della francese Véronique Olmi, nota attrice e scrittrice contemporanea, autrice di opere teatrali, romanzi e racconti.
Mathilde, scrittrice frustrata dalle incomprensioni di una vita di coppia, in cui la passione e la complicità di un tempo sembrano ormai scomparse, ricerca nuovi stimoli nell’avventurosa relazione con un quattordicenne. Il fugace amore clandestino condanna la donna a tre mesi di carcere, mentre il marito Pierre, ferito eppure incapace di dimenticarla, si sforza di trovare una spiegazione all’accaduto. La scena si apre quando, con tenerezza, lo vediamo frugare tra le cose di lei, tra le pieghe di una vita insieme apparentemente felice, solida, priva di minacce. L’arrivo improvviso di Mathilde interrompe questo flusso di pensieri e di gesti. Sulla soglia, la valigia in mano, ci appare vicina eppure lontanissima, mentre si guarda attorno in quella casa che sembra non appartenerle più. I due si studiano a lungo, desiderosi forse di ritrovarsi, ma incapaci di riconoscersi. Si innesca allora un dialogo pungente, una battaglia in cui nessuno è disposto a cedere. Si gettano addosso le incertezze taciute, i disagi mai confessati, rancorosi, aggressivi, ma forse per la prima volta sinceri.
In questa travolgente altalena di emozioni, ci sarà spazio per la riconciliazione?
“Mathilde” mette a nudo, con impietoso realismo, le dinamiche della vita di coppia, i meccanismi occulti che regolano la nascita o la fine di un amore e le minacce che possono celarsi dietro un’apparente tranquillità. A vestire i panni dell’indomita protagonista, la giovane e talentuosa Isabella Giacobbe, che secondo il settimanale Centonove, “dimostra di possedere le qualità per interpretare ruoli di un certo spessore drammatico”. Ottima anche l’interpretazione del protagonista maschile, impersonato dal noto attore e regista Gianni Fortunato Pisani, fondatore dell’accademia Sarabanda.
Complimenti alla regia, a cura del giovane regista Michelangelo Maria Zanghì, tanto per l’ottima resa del testo quanto per l’orchestrazione scenica.
(Musiche a cura di Chiara Pollicita).

Link utili:
https://www.facebook.com/events/1573979169494569/?fref=ts
https://www.facebook.com/pages/COMPAGNIA-TEATRALE-Santina-Porcino/280629632920?fref=ts https://www.facebook.com/accademia.sarabanda?fref=ts

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