Il Pd: "Si verifichi il curriculum di Saija, i Teatri di Parma e Livorno lo smentiscono"

Il Pd: “Si verifichi il curriculum di Saija, i Teatri di Parma e Livorno lo smentiscono”

Rosaria Brancato

Il Pd: “Si verifichi il curriculum di Saija, i Teatri di Parma e Livorno lo smentiscono”

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lunedì 19 Gennaio 2015 - 06:27

Il Pd scrive alla Regione, al sindaco, al commissario Romano ed al Cda del Teatro: "Si verifichi il curriculum presentato dal sovrintendente Antonino Saija perchè il Teatro Regio di Parma e il Goldoni di Livorno smentiscono che lui abbia mai avuto qualsiasi incarico di gestione artistica come invece ha dichiarato nell'istanza presentata ad aprile"

Già nello scorso mese di novembre Tempostretto si è occupato delle polemiche relative alla nomina del soprintendente del Teatro Vittorio Emanuele Antonino Saija dando anche modo all’interessato di replicare in merito (vedi articoli allegati). Adesso è il Pd a rivolgersi all’assessorato regionale ai Beni culturali, al sindaco Accorinti, al commissario della Provincia ed al Cda del Teatro per verificare eventuali stranezze o irregolarità nell’iter che ha portato alla nomina di Saija.

I gruppi consiliari Pd, Progressisti democratici, Felice per Messina nella nota ripercorrono le fasi che hanno portato alla nomina di Saija e si soffermano sulla paventata incompatibilità del soprintendente (che dal 2013 è anche presidente del Nucleo di valutazione della provincia) “querelle superata sebbene non risolta” ma poi vanno oltre e puntano i riflettori su quanto dichiara Saija nel curriculum presentato al Teatro.

“Quel che ci preme sapere- scrivono i gruppi Pd- è se effettivamente il curriculum del dott. Saija soddisfi appieno i requisiti previsti dalla vigente normativa statutaria della legge istitutiva dell’Ente L.R. 4 del 10/1/1995 e soprattutto se integri i requisiti espressamente richiesti dal bando. Da una semplice disamina del curriculum presentato dal sovrintendente non si evince- a meno di non voler forzare notevolmente la fantasia e l’italiano- la comprovata esperienza in ambito artistico. La detta circostanza sembrerebbe essere confermata dalle stesse istituzioni artistiche, Teatro Regio di Parma e Teatro Goldoni di Livorno richiamate nel detto curriculum”.

Entrambe le Fondazioni infatti, su specifica istanza presentata da un portatore d’interesse hanno risposto che Saija non ha ricoperto alcun ruolo di sovrintendente e rimandano agli anni in cui era stato invece segretario generale dei Comuni di Livorno e Parma. Le perplessità emerse a novembre, in merito alla differenza di curricula presentati da Saija a distanza di pochi mesi, e cioè a dicembre 2013 per l’incarico nel Nucleo di Valutazione della Provincia e ad aprile 2014 per l’Ente Teatro, nonché la genericità delle dichiarazioni riportate nel secondo curriculum per indicare esperienza in ambito artistico hanno spinto chi si è ritenuto leso dalla nomina a rivolgersi direttamente ai due Teatri per capire se effettivamente l’attuale sovrintendente avesse svolto analoghi incarichi come attestato nella domanda al Vittorio Emanuele.

Nel corso della conferenza stampa di sabato scorso i consiglieri dei diversi gruppi consiliari collegati al Pd hanno dato lettura delle risposte pervenute dal Teatro Regio di Parma e dal Goldoni di Livorno.

“Il Teatro Regio è stato trasformato in Fondazione nel 2002- scrive Carlo Fontana sovrintendente del Regio di Parma- Dopo accurate ricerche non risulta che in questo lasso di tempo il dottor Antonino Saija abbia ricoperto alcun incarico al Teatro Regio. Prima della trasformazione in Fondazione il Teatro Regio era gestito direttamente dal Comune di Parma e dunque solo l’archivio del Comune può eventualmente soddisfare la Sua richiesta. Abbiamo comunque ragione di ritenere, senza peraltro poterne avere la certezza, che il dottor Saija non abbia mai assunto la “responsabilità di sovrintendere e coordinare l’attività di direzione del teatro Regio di Parma e coordinare il progetto dell’istituzione del nuovo Ente”. In merito all’ultima frase di Fontana che espressamente riporta quanto indicato nel curriculum da Saija e a quanto pare smentito dal sovrintendente di Parma vedesi articolo allegato.

Tenore simile per la risposta del Teatro Goldoni di Livorno: “In riferimento alla sua lettera di richiesta- scrive il vice presidente del Cda Paolo Demi– la invito a rivolgersi direttamente al Comune di Livorno dove il dottor Saija ha ricoperto il ruolo di segretario generale. Per quanto attiene la Fondazione Teatro della città di Livorno Goldoni non risultano ruoli ricoperti dal dottor Antonino Saija dalla sua istituzione nel 2004 in concomitanza con la riapertura del Teatro dopo la ristrutturazione”.

Sia il sovrintendente del Teatro Regio di Parma che il vicepresidente del Cda del Goldoni di Livorno smentiscono quindi specifici ruoli di gestione artistica da parte di Saija collegati alle attività dei teatri.

Alla luce di entrambe le risposte i capigruppo del Pd, Progressisti Democratici e Felice per Messina chiedono sia al Cda dell’Ente che all’assessore regionale ai Beni culturali, al sindaco Accorinti e al commissario della provincia Romano di “fare uno sforzo di verifica al fine di fugare ogni dubbio e garantire la trasparenza e la legalità dell’operato dell’amministrazione pubblica, atteso che dal curriculum non è dato ricavare date certe rispetto all’attività artistica del Saija né è facile comprendere se si tratti di vera e propria gestione artistica nel senso proprio del termine (ci scuserete per questa digressione- volo pindarico- ma la lingua italiana è bella anche per questa possibilità di sviare e lambire il dire e non dire)”.

Entrambe le Fondazioni smentiscono una qualsiasi forma di gestione artistica e rimandano al ruolo di segretario comunale svolto in quegli anni da Saija sia a Livorno che a Parma. Il Pd chiede quindi che venga approfondita la questione sottolineando come il curriculum presentato al Teatro non fosse di tipo Europeo come attualmente richiesto e chiedendosi come mai, tra l’altro, i vertici dell’Ente non abbiano, successivamente alla nomina, richiesto alcuna certificazione dei titoli indicati nell’istanza. Ricordiamo comunque le perplessità ed il voto contrario emerso in sede di decisione espressi dai consiglieri del Cda Totò D’Urso e Laura Pulejo che a questo punto non è detto che restino in silenzio.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. Trasparenza e legalità per alcuni sono come la famosa pelle.
    Ma finiamola con i sedicenti unti dal Signore!

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  2. Trasparenza e legalità per alcuni sono come la famosa pelle.
    Ma finiamola con i sedicenti unti dal Signore!

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  3. Ma dovo sono i sostenitori di Accorinti “unti” della prima e dell’ultima ora? Nessun commento? Uscite fuori….

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  4. Ma dovo sono i sostenitori di Accorinti “unti” della prima e dell’ultima ora? Nessun commento? Uscite fuori….

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  5. normalità,nella città dei buddaci

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  6. normalità,nella città dei buddaci

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  7. Vive di antagonismo per caso lei?
    Il CV falso è una vergogna (e forse pure reato) per chi lo scrive ed una colpa per chi non ne verifica l’autenticità.
    Cos’altro c’è da commentare?

    Salvatore

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  8. Vive di antagonismo per caso lei?
    Il CV falso è una vergogna (e forse pure reato) per chi lo scrive ed una colpa per chi non ne verifica l’autenticità.
    Cos’altro c’è da commentare?

    Salvatore

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  9. Sdoganato da Ricevuto che lo ha riportato in Provincia dopo un passato non certo xxxxxxxxxx come Presidente della scuola di formazione dei segretari comunali. Confermato dall’attuale Commissario della Provincia e incensato da Accorinti che lo ha voluto al Teatro. Piccolo particolare: in caso di false dichiarazioni nel curriculum corre l’obbligo della denuncia penale.

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  10. Sdoganato da Ricevuto che lo ha riportato in Provincia dopo un passato non certo xxxxxxxxxx come Presidente della scuola di formazione dei segretari comunali. Confermato dall’attuale Commissario della Provincia e incensato da Accorinti che lo ha voluto al Teatro. Piccolo particolare: in caso di false dichiarazioni nel curriculum corre l’obbligo della denuncia penale.

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