Un nuovo giallo città che ruota attorno alla vicende dell'Ateneo Peloritano

Dopo il grande successo del suo primo libro “La moglie del Sindaco”, uscito lo scorso natale, il manager Raffaele Lindia decide di continuare a coltivare la sua passione per la scrittura presentando un nuovo giallo che porta un titolo ancora più intrigante: “La stanza del Rettore”.

Una storia che si dipana intorno all’Università di Messina e ai suoi complotti, legati al mondo degli affari occulti che si sviluppano nell’ateneo. Un intreccio tra appalti e ‘ndrangheta, nei palazzi che contano. La trama prende il via con un omicidio che si consuma proprio nella stanza del Rettore, si sviluppa tra le vie di Messina fino a varcare i confini dello Stretto arrivando tra le strade di montagna dell’Aspromonte, portandosi dietro i personaggi chiave del primo libro come il commissario Marchese, il cinico reporter Luigi Capra e l’ex Sindaco Antonio Caruso. Un arduo compito quello del commissario, alle prese stavolta con un indagine che si allarga su due fronti: Messina e le difficili strade di montagna della Calabria, troppe volte palcoscenico di rapimenti e delitti firmati dall’anonima sequestri. Una scelta difficile anche quella di Lindia, calabrese d’origine e messinese d’adozione, che decide di ambientare questa storia proprio sui due fronti opposti di questo grande specchio d’acqua che è lo Stretto di Messina, che finiscono per convergere nell’Università di Messina.

“La stanza del Rettore” che già nel titolo, curioso ed accattivante, racchiude uno degli elementi fondamentali del giallo, l’intrigo, può considerarsi un sequel de “La moglie del Sindaco” dal quale però si slega per consentire al lettore di fruirne anche senza aver letto il testo precedente. “La Moglie del Sindaco” che avrà a breve una prima ristampa, e “La stanza del Rettore” che sarà in tutte le librerie dal quattro dicembre, saranno pubblicati a firma della neonata LC Editori.