Dipendenti comunali in rivolta: chiedono il fondo produttività 2012. Siglata la “tregua” sino a lunedì

Dipendenti comunali in rivolta: chiedono il fondo produttività 2012. Siglata la “tregua” sino a lunedì

Danila La Torre

Dipendenti comunali in rivolta: chiedono il fondo produttività 2012. Siglata la “tregua” sino a lunedì

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venerdì 18 Ottobre 2013 - 16:10

L’amministrazione comunale ha preso tempo sino all’inizio della prossima settimana, quando dovrebbe arrivare il parere del Collegio dei revisori dei conti, che però hanno chiesto almeno una settimana per analizzare la documentazione

Il segretario e direttore generale di Palazzo Zanca, Antonio Le Donne, si è insediato da poco più di 24 ore e si è già trovato una patata bollente tra le mani: il fondo produttività 2012. A rivendicarlo sono i dipendenti comunali, che in mattinata hanno inscenato una rivolta. Prima dinnanzi alla porta che introduce all’Ufficio di Gabinetto, poi dentro l’Aula consiliare, dove era in corso la seduta aperta del Consiglio comunale dedicata ai problemi del Centro Helen Keller e, in ultimo, davanti alla sala commissioni, dove nel frattempo – chiusi i lavori del Civico Consesso – i rappresentanti sindacali avevano avviato un faccia a faccia con il sindaco Renato Accorinti, il vice-sindaco Guido Signorino, l’assessore al personale Antonino Mantineo, il ragioniere generale Antonino Cama e naturalmente il segretario/direttore Le Donne, che poco prima aveva fatto il suo esordio ufficiale in Consiglio comunale, dichiarando la sua intenzione di collaborare con l’organo consiliare.

Come detto, il motivo del “contendere” è la mancata erogazione da parte dell’amministrazione comunale di quella parte del salario accessorio, riferito all’anno 2102, che riguarda la produttività dei comunali ed è previsto dal contratto. Il provvedimento è già pronto ed è stato inviato ,mercoledì pomeriggio, al Collegio dei revisori, chiamati ad esprimere un parere obbligatorio ma non vincolante. Prima di dare via libera alle somme previste nel fondo per il personale dipendente, l’esecutivo di Palazzo Zanca vuole aspettare di conoscere il “giudizio” dei tecnici contabili, i quali , tuttavia, hanno chiesto tempo per analizzare la tematica in questione.

In una nota datata 18 ottobre ed inviata al segretario Le Donne, al sindaco Accorinti, al Presidente del Consiglio Barrile e per conoscenza all'assessore Mantineo, i revisori Dario Zaccone e Giuseppe Zingalez evidenziano, in maniera garbata ma polemica, che «l’attività di verifica assegnata all’Organo di revisione si concretizza nell’approfondimento di tematiche amministrative- contabili, la cui delicatezza e complessità non consentono l’imposizione di tempi, se non nei limiti previsti dalla legge».

Zaccone e Ramirez rammentano, inoltre, ai destinatari della lettera che il Collegio dei revisori comunali è sottodimensionato, essendo composto da due e non da tre componenti come prevede la legge, e che «attualmente è totalmente dedicato alla redazione della Relazione al bilancio consuntivo 2012». I due revisori comunali chiedono quindi «di poter esitare il proprio parere, con la diligenza necessaria… nel corso della prossima settimana».

In realtà, Zaccone e Ramirez avranno tempo solo sino a lunedì prossimo, perché il precipitare degli eventi e la protesta animata dei dipendenti comunali- che non vogliono più aspettare- hanno “costretto” l’amministrazione a chiedere ai lavoratori una tregua sino all’inizio della prossima settimana, assicurando loro che lunedì arriverà questo benedetto parere. Stando così le cose , i revisori avranno solo il week-end per completare l’analisi della documentazione in loro possesso ed esprimersi in merito all’atto relativo alla costituzione e destinazione del fondo per il personale dipendente. La loro richiesta di procrastinare i termini per emettere il loro parere è dunque caduta nel vuoto, ma non è detto che in soli tre giorni riescano a fare ciò che l’amministrazione gli ha chiesto.

Una cosa è certa: se lunedì i dipendenti comunali non avranno le risposte che si aspettano, Palazzo Zanca tornerà ad essere teatro di protesta, e per di più interna. (Danila La Torre)

10 commenti

  1. Non dategli una lira a sti mangiafranchi!

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  2. Ma non dovrebbe essere un premio per i più produttivi?
    Così, dandolo a tutti, è solo uno dei tantissimi sprechi di denaro pubblico.

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  3. Cosa hanno prodotto che pretendono la produttività?

    Basta girare per gli uffici per vedere come producono…

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  4. Le differenze più eclatanti tra un dipendente pubblico e uno privato stanno nell’impossibilità di licenziare il primo (MA PERCHE’?) e nell’accordare emolumenti di produttività (???) in base a…a…a che cosa???
    Tutti i dipendenti privati stanno subendo la crisi: chi è stato licenziato, chi è in cassa integrazione, chi ha visto ridotto il proprio orario di lavoro e quindi il proprio stipendio, chi ha avuto decurtato (se non addirittura cancellato!) il premio di produttività, chi sta aspettando DA ANNI il rinnovo del contratto di lavoro, chi ha subito TUTTO e più di TUTTO…non vedo perché (già…PERCHE’???)i dipendenti pubblici debbano avere un “trattamento di favore”…
    Attendo cortese risposta. Grazie

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  5. E ancora questo e’ niente. Dr. Le donne vediamo subito quello che sa fare! La guardiamo con attenzione! Si ricordi che da D.G. Lei risponde di tutte le cavolate che verranno poste in essere dall’apparato burocratico, dirigenza compresa, ovviamente! Per quanto riguarda la produttività del personale vorrei capire cosa c’entra il collegio dei Revisori. La produttività e ‘ legata alla valutazione. Perché non si vede se è stato costituito l’OIV. Non temete ci pensa Le Donne.

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  6. ma infatti…perchè pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici?? perché pagare gli stipendi ai dipendenti privati??
    perché non ritornare al sistema del baratto?? peccato che non abbiamo le miniere altrimenti saremmo giù tutti a scavare carbone ad uno yen al giorno.
    certo che avete un concetto dell’economia e dei diritti….da paura !!!

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  7. hanno prodotto patate da esportare in cina,a costi bassi.

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  8. I dipendenti pubblici non producono pentole o calzature. Se la crisi colpisce un’azienda privata, si riducono i dipendenti (licenziamenti), nel pubblico, si adottano altri provvedimenti, invece di effettuare 10.000 assunzioni all’anno (parlo di tutti i comparti della pubblica amministrazione), se ne fanno solo 2.000 (blocco turn over), così facendo riduci moltissimo la forza lavoro. Per questo nel pubblico non c’è bisogno di licenziare e gli impiegati statali sono più fortunati… Ahimè , tutti quelli (o quasi) che sparano a zero contro i dipendenti pubblici, sono coloro che, pur avendo fatto di tutto per avere il posto fisso, non ci son riusciti e quindi…. (Leggersi la storiella della “Volpe e l’uva” please). Bye bye..

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  9. IL DIPENDENTE pubblico è l’unico lavoratore in Italia che la sera, all’ora di dormire si fa strofinare la schiena con l’olio santo perché gli brucia per il grande lavoro prodotto durante la giornata.

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  10. i comunali “in rivolta” perchè non gli hanno pagato la produttività del 2012?…ed allora i dipendenti della giustizia che hanno i contratti bloccati dal 2010, pensionamenti senza sostituzioni, che non hanno avuto ancora pagato il fondo di produttività dal 2011, oltrechè le varie competenze accessorie che dovrebbero fare? le barricate dentro il palazzo di giustizia?

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