Il segretario generale di palazzo Zanca, Antonio Le Donne, si rivolge al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere conto di un finanziamento previsto ma mai erogato. Potrebbe servire per realizzare la bretella di uscita o per progettazioni future, ad esempio il raddoppio della galleria San Jachiddu

Da un lato l’aspetto infrastrutturale, dall’altro quello finanziario. Lo svincolo di Giostra è stato aperto solo in entrata il 15 maggio 2013, ma non ancora in uscita. Questa parte è legata alla messa in sicurezza del viadotto Ritiro. La gara d’appalto è in corso ma non si conosce ancora il vincitore né se sarà fattibile l’ipotesi di realizzare l’uscita in fase preliminare rispetto ai lavori del Ritiro. Un’ipotesi che risolverebbe molti problemi, visto che a pagare i circa 3 milioni e mezzo necessari sarebbe il Consorzio Autostrade, tramite i fondi del ribasso d’asta.

Da mesi, il Comune è invano alla ricerca di queste somme e, contemporaneamente, opera per chiudere la partita finanziaria. L’importo totale dei lavori è di 104 milioni di euro, lo stesso della seconda perizia di variante. Si era però riscontrata una scopertura di circa 16 milioni e, a tal proposito, il dirigente comunale alla Viabilità, Mario Pizzino, aveva anche presentato un esposto alla magistratura.

Le “stranezze” non finiscono qui. Perché era previsto anche un finanziamento ministeriale da 19 milioni, che però non è mai arrivato. Finanziamento del quale adesso il Comune chiede conto, tramite una lettera che il segretario generale, Antonio Le Donne, ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Chiediamo la conferma dei fondi previsti – afferma – o almeno la parte che intendono accordarci. Guardando tutti gli incartamenti precedenti, abbiamo visto che non era mai arrivata una risposta in tal senso e dunque adesso vogliamo riprendere il filo del ragionamento. Si trattava di una richiesta astratta o radicata con linee di finanziamento realmente esistenti?”.

Il Comune, tra l’altro, conta di ottenere somme da poter usare concretamente. “Vogliamo chiudere le questioni finanziarie legate agli svincoli al minor costo possibile – prosegue il segretario -, in modo tale che queste nuove risorse siano utili per altro. Per il passato, contiamo di limitarci all’importo previsto a suo tempo. Abbiamo ricevuto un’eredità che rischiava di essere passiva e stiamo lavorando per convertirla in attivo o, quantomeno, per arrivare in pareggio”.

Le Donne è cautamente ottimista sull’arrivo dei fondi, o almeno di una parte, dal Ministero: “Aspettiamo le dovute risposte. In passato, non c’erano state le giuste sollecitazioni. Adesso, invece, riteniamo sia giusto riattivare questo canale. Non dimentichiamo – conclude – che lo svincolo è ancora chiuso in uscita e che comunque può essere avviata anche una nuova progettazione”. Oltre alle uscite, infatti, i fondi potrebbero essere utili per il raddoppio della galleria San Jachiddu, che collega i viali Giostra e Annunziata.

(Marco Ipsale)