Baraccopoli Zafferia, questa mattina gli interventi. Caroniti: «L’abusivismo va condannato»

Baraccopoli Zafferia, questa mattina gli interventi. Caroniti: «L’abusivismo va condannato»

ELENA DE PASQUALE

Baraccopoli Zafferia, questa mattina gli interventi. Caroniti: «L’abusivismo va condannato»

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mercoledì 07 Settembre 2011 - 08:44

Per il rappresentante della giunta Buzzanca, non c’è alcun risvolto di tipo sociale e non l’amministrazione a dove intervenire: «Se si tratta di rumeni e dunque cittadini comunitari, ci troviamo di fronte a persone che stanno commettendo un reato, ovvero quello di occupare abusivamente il suolo pubblico»

Il presidente del II quartiere Giovanni Di Blasi sin dalla prime ora di questa mattina è al lavoro affinché gli organi preposti intervengano per smantellare, ancora una volta, la baraccopoli di Zafferia. Le operazione sono state programmate per la giornata di oggi ma oltre all’abbattimento delle baracche sarà necessario, come si può ben intuire anche dalle immagini, effettuare una bonifica complessiva della zona, dove si trovano accatastati e abbandonati rifiuti di ogni genere, copertoni pile, suppellettili, che richiederà dunque il lavoro delle squadre di Messinambiente.

La segnalazione del nuovo, vecchio, insediamento, è giunta ieri pomeriggio al quartiere su sollecito di alcuni residenti della zona che affacciandosi alle finestre hanno trovato di fronte ai loro occhi una nuova condizione di assoluto degrado. Della questione, nella nota inviata dal presidente di circoscrizione, è stato “investito” anche l’assessore alle politiche sociali Dario Caroniti, al quale è stato chiesto, dato il ripetersi degli episodi, di pronunciarsi sulla vicenda. Il rappresentante della giunta Buzzanca, contattato telefonicamente, ha tuttavia avuto ben poco da dire e la ragione sta nel fatto che, come da lui stesso spiegato, «se si tratta di cittadini rumeni, dunque comunitari, non c’è nulla da fare dal punto sociale, perché ci troviamo solo in presenza di persone che stanno commettendo un reato e per i quali è necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Per di più se effettivamente si tratta degli stessi nuclei che già nelle settimane scorse avevano occupato la medesima porzione di territorio, parliamo di reiterazione del reato. Non rimane che identificarli e prendere dei provvedimenti, ma non è certo l’amministrazione a doverlo fare». (ELENA DE PASQUALE)

(SERVIZIO FOTOGRAFICO DI DINO STURIALE)

3 commenti

  1. Leggi e Regolamenti a parte evviva la carità cristiana …..

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  2. Salvatore Vernaci 7 Settembre 2011 17:30

    Il dramma dei senza fissa dimora si fa sentire anche a Messina.
    Né le Istituzioni possono far finta di niente ed accantonare il problema, dichiarando. “Se si tratta di rumeni e dunque cittadini comunitari, ci troviamo di fronte a persone che stanno commettendo un reato, ovvero quello di occupare abusivamente il suolo pubblico»
    Non dimentichiamo che o rumeni o zingari, prima di ogni cosa, sono “persone”, sono “ essere umani” e va loro riconosciuta la “dignità dell’uomo”.
    Poi bisogna porsi degli interrogativi:
    1) è umano permettere che persone bisognose arrivino, senza alcuna regola, e si insedino dove e come possono, in condizioni igieniche degradanti e spaventose?
    2) è mai possibile che il problema degli insediamenti illegali venga preso in considerazione solo ed esclusivamente quando degenera, quando qualche Rappresentante di Circoscrizione solleva il problema, perché non gli va bene dove si sono insediati?
    3) è questa l’accoglienza che una città come Messina, tollerante e sensibile, riserva a chi viene da fuori, senza la possibilità di offrire servizi di aiuto e di accoglienza adeguati?

    La risposta non può che essere una sola: non è umano, ci vuole prevenzione, ci vuole dignità anche nell’accogliere questi emarginati, questi senza fissa dimora.
    Non si può far finta di nulla.
    La Città deve attrezzarsi. Mancano appositi sportelli, che costituiscano il tramite per l’accesso ad informazioni e permettano di elaborare i primi interventi; mancano i Centri diurni che possano permettere alle persone sole di socializzare, i Dormitori pubblici in grado di offrire un riparo concreto a chi è costretto a dormire all’aperto.
    La Città è impreparata a queste emergenze sociali.
    Gli Assistenti sociali non hanno il controllo del territorio, della Città. Il loro servizio non può svolgersi dietro una scrivania, la loro funzione, la loro missione deve essere a contatto diretto con i bisogni della gente ed anche con le persone che vivono per strada, con i senza fissa dimora; la loro azione deve essere di prevenzione per queste situazioni di disagio e di suggerimento delle soluzioni.
    Il Comune di Messina, nel suo patrimonio immobiliare, ha le strutture potenziali per realizzare sia gli sportelli (Segretariato Sociale nelle Circoscrizioni e nei Villaggi), sia i Centri diurni, sia i Dormitori pubblici. Perché non destinare ed adeguare alcuni immobili, già pronti per essere alienati, ai bisogni sociali della Città?…
    Oggi esistono dei gruppi di volontari che si impegnano con i senzatetto. Essi forniscono loro un piatto caldo, ma questo non risolve il problema. Diceva un sociologo: “Dare a un uomo un pesce, gli avete dato da mangiare per oggi. Insegnare a un uomo a pescare, gli avete dato da mangiare per tutta la vita “.
    Le Istituzioni si attivino, realizzino le indispensabili strutture. Una volta ospitate queste persone emarginate, si potrà chiedere loro un minimo di impegno per quel letto che viene loro offerto al coperto o per quel piatto di minestra che, giornalmente, viene loro dato. L’impegno potrebbe essere: tenere pulite le aiuole del viale, delle fontane, delle piazze, togliere le erbacce, le carte, le lattine, ecc….
    Io ritengo che, con queste persone senza fissa dimora, non si risolve il problema, smantellandole da un posto all’altro. Occorre molta umanità, solidarietà e decisione di risolvere il problema.

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  3. Complimenti!
    Una lezione di umanità, tolleranza e senzo civico che sicuramente rispecchia l’animo e la civiltà di chi ha scritto.
    Una lezione utile per chi ha la capacità di comprendere ma, purtroppo, solo parole al vento per chi non è all’altezza di comprendere.
    Non basta andare in chiesa ogni domenica e battersi il petto …..

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