La squadra Cambiamo Il Messina dal basso: il bomber, gli ex, il regista, il terzo tempo

La squadra Cambiamo Il Messina dal basso: il bomber, gli ex, il regista, il terzo tempo

Rosaria Brancato

La squadra Cambiamo Il Messina dal basso: il bomber, gli ex, il regista, il terzo tempo

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giovedì 23 Giugno 2016 - 22:09

Ecco la squadra di "Cambiamo Il Messina dal basso" (della classifica), tra bomber, ex, "stranieri", meteore, ed il terzo tempo finale che conclude tra baci e abbracci anche le gare più fallose. Nonostante l'impegno siamo ancora in zona retrocessione e la serie D (come dissesto) è dietro l'angolo

Per questo terzo anniversario abbiamo provato ad immaginare la giunta Accorinti come una squadra, con tanto di allenatore, dirigenti, riserve e,come ogni squadra italiana che si rispetti in campionati sempre più competitivi, con la quota di “stranieri”, ben rappresentati anche a Palazzo Zanca.

In questi 3 anni di “campionato” è successo un po’ di tutto, la squadra è stata, quella sì, davvero rivoluzionata, tra cambi in corsa e sessioni di calciomercato. In questo momento siamo in piena zona retrocessione e ci giochiamo tutto ai play out con la Corte dei Conti e il Ministero. La squadra, la “Cambiamo Il Messina dal basso” (della classifica) non ha mai toccato le vette della classifica ed infatti l’amministrazione sta pensando di cambiare il nome, optando per un “indietrononsiretrocede” o un più incisivo e probabile “Lasciamo Il Messina com’era” (e come l’abbiamo trovato).

L’album Panini con le figurine dei nostri calciatori sarà in distribuzione nei prossimi giorni perché la spedizione è stata affidata alle Ferrovie Italiane e viaggia con 745 ore di ritardo.

Ecco la squadra:

RENATO ACCORINTI- Il testimonial- Il sindaco è l’uomo immagine, il Totti dello Stretto, perché l’età per segnare l’ha passata da un pezzo, ma sono rimasti memorabili i 40 anni di battaglie nei campionati. Come Totti, ogni tanto fa ancora sognare i tifosi con gesti spettacolari, ma quel che conta è la sua “presenza”. E’ quella che, da assessore alla pace e ambasciatore del perdono, fa da collante alla squadra, o “l’amalgama” come direbbe Massimino. Si trova bene nel ruolo del fantasista, ed ha il compito,durante le partite, di convincere l’arbitro che il fallo non c’è stato o se c’è stato è stato in buona fede. Come Totti per la Roma il suo vero ruolo, oltre a quello di suscitare nei fan ricordi e moti del cuore alla vista delle sue magliette, è quello di testimonial. Più che in campo si trova a suo agio negli studi televisivi, agli allenamenti preferisce gli spot. La parte che più gli piace delle partite è la fine, quando ci sono le interviste in sala stampa. Non se ne perde una.

GAETANO CACCIOLA- Il portiere- Tocca a lui, concreto come uno scienziato del Cnr, stare in porta e fare il duro lavoro di evitare la goleada. Pacato, mai fuori dalle righe, mai astioso, si allena quotidianamente per studiare le falle e mettere le toppe alla rete. Ha fatto un gran lavoro per Atm e mobilità,ma qualche scivolone lo ha preso con le isole pedonali e con le ordinanze anti-tir, beccando in pieno le pallonate del Tar. Il suo cruccio è una difesa un po’ bucherellata, che spesso va a farfalle. Per non parlare degli autogol di Ialacqua o di qualche tiro che Accorinti per errore fa all’indietro ma che tutti gli perdonano perché è il capo. Non dorme da mesi, i suoi sonni sono turbati da un centrocampo debole e da una difesa bucherellata ma dopo tanta gavetta a fine mandato potrà competere con Buffon.

DANIELE IALACQUA- Terzino sinistro- Al momento della formazione della squadra si sono accorti che erano totalmente scoperti sull’ala sinistra, dove non c’era nessuno. Alla domanda: chi vuole andare a sinistra? l’unico a rispondere è stato l’assessore all’ambiente che in cuor suo avrebbe voluto fare l’attaccante ma gli è toccato quel ruolo e si becca i rimproveri di tutti perché le palle gli passano sotto il naso. Da settembre 2013 annuncia il porta a porta che ancora interessa una piccolissima parte di città (anzi, di villaggi). Esulta per l’ok del Tar alla discarica di Pace e mentre la città è sommersa dai rifiuti e passa da un’emergenza all’altra, lui si dedica alla parata strombazzante dei 35 nuovi mezzi di Messinambiente, che, ironia della sorte, non sono compatibili con l’indifferenziata, che può essere smaltita solo con i mezzi più vecchi (60 dei quali sono guasti). La Tari è alle stelle, il servizio è inadeguato ma per l’ambientalista le colpe sono degli ingrati e dei gufi che ai suoi autogol invece di applaudire fischiano.

SEBASTIANO PINO- difensore centrale– l’assessore è stato nominato anche “capitano (di lungo corso) ad honorem. L’ex comandante però, nonostante i trascorsi da atleta ha tempi lunghissimi, elemento questo che nel calcio non è proprio una dote. Dal momento in cui annuncia una cosa e quello della sua realizzazione (fatto che finora è avvenuto raramente) possono trascorrere mesi e mesi. Nel frattempo l’avversario ha fatto gol, la partita è finita e i calciatori sono già negli spogliatoi. Leggenda metropolitana vuole che dorma in “tuta e scarpette da tennis”. I risultati come assessore allo sport sono sotto gli occhi di tutti, dallo stato d’abbandono degli impianti sportivi fino alla piscina Graziella Campagna rimasta chiusa per 7 mesi. Da assessore al patrimonio non ha mosso foglia. Per il risanamento appena i primi passi, quanto alla delega alle risorse del mare siamo ancora seduti sulla riva.

SERGIO DE COLA- il mediano– Perde l’aplomb solo quando sui giornali escono le pagelle del dopo partita e lui vuol replicare. Per tutto il tempo fatica a centrocampo per organizzare il gioco, fermare gli avversari, dare la palla agli attaccanti sperando che la vedano. Ha organizzato una rivolta negli spogliatoi per protestare contro i materiali in acrilico della divisa, che ritiene poco eleganti. Deve barcamenarsi tra trappole e buche in ogni punto del campo, tra Prg, Piau, viadotto Ritiro,porto di Tremestieri, ma pur dichiarandosi favorevole alla partecipazione l’unica che gradisce è la sua. E’ in grado di resistere a 12 ore di consiglio comunale sul nulla cosmico senza addormentarsi o dare cenni di cedimento, ma se gli toccano via don Blasco diventa un leone e per difendere il porto di Tremestieri si è detto pronto a protestare clamorosamente a Roma, accampandosi davanti al Ministero in pigiama di seta e sacco a pelo. Ha voluto riprogettare il campo d’allenamento perché non si fida del vecchio team, ha annunciato di volerlo fare con la procedura partecipata ma poi, come nello stile della giunta, ha fatto tutto da solo, affidando il progetto allo studio De Cola. Ed inserendolo nel Masterplan 2020-2025.

GUIDO SIGNORINOda allenatore-capitano a riserva Per gran parte del campionato è stato lui il leader della squadra, indicando sulla lavagna schemi di gioco e Piani di riequilibrio del Torneo. Ma dopo aver rischiato che la squadra venisse esclusa per la mancata iscrizione del Bilancio di previsione 2015 con tanto di punti di penalizzazione e la possibile retrocessione in serie D (come dissesto) è stato demansionato e siede in panchina guardando storto lo “straniero” Eller che si sente Gilardino e sgambetta in campo al posto suo.

NINA SANTISI- difensore squalificata per fallo di frustrazione- L’assessore ai servizi sociali è stata squalificata per diversi turni, non perché abbia commesso falli,ma perché non riesce a tollerare alcun tipo di critica. Con lei in campo le partite duravano anche 5 ore perché ogni qualvolta l’arbitro estraeva il cartellino o i guardialinee segnalavano qualcosa, lei fermava il gioco e faceva l’analisi introspettiva di ogni azione, contestando le motivazioni profonde o inconsapevoli dei direttori di gioco. Ha ereditato la gestione dei servizi sociali senza riuscire a fare un solo passo in avanti, anzi, facendo il replay delle giocate di Mantineo. Come lui ha annunciato a più riprese rivoluzioni, dal sistema delle coop agli anziani di Casa Serena, passando per la gestione dell’accoglienza. Come i colleghi di giunta si arrabbia se le si fa notare che la Casa di Vincenzo è ancora chiusa, che la questione migranti è ancora aperta e lungi dall’essere un eden, che i servizi sociali sono in condizioni di allarme.

DANIALA URSINO- bomber– E’ entrata in squadra nel secondo tempo ma il piglio deciso si è capito subito, mira dritta alla porta, non sbaglia un colpo e dribbla agilmente ostacoli e avversari. Stando alle malelingue dovrebbe rientrare tra gli “stranieri”, se non altro perché non collegabile a nessuna delle anime che sostengono l’amministrazione. Sempre le malelingue fanno notare che nei suoi primi 2 mesi ben 4 iniziative organizzate hanno avuto la sponsorizzazione di Caronte-Tourist. E’ noto ai più che il gruppo Franza e Accorinti siano come il diavolo e l’acquasanta (o almeno lo erano fino al 2013), ma a quanto pare la società di traghettamento è entusiasta della new entry.

ANTONIO LE DONNE- general manager- è lui che si occupa degli aspetti organizzativi, dalle trasferte alla gestione della squadra e dei conti, dalle relazioni esterne agli acquisti nel calcio mercato. Insomma sovrintende al funzionamento della macchina. Da quando ha preso il virus della Napoleonite ha finito con l’accentrare più poteri possibili, trasformandosi in “super-Le Donne”, detto anche wonder-the women, fatto questo che gli ha causato attriti con indietrononsitorna che nel suo caso farebbe un’eccezione con lo slogan tornaindietro a Macerata…. Nonostante sia stato presentato come il Balotelli di Palazzo Zanca e il Salvatore dai guai della Burocrazia non è riuscito a cambiare un solo difetto, a risolvere un solo problema del Comune o a trasformare un trattore in un’auto da corsa.

LEONARDO TERMINI-difensore destro entrato nell’intervallo perché la difesa faceva acqua da tutte le parti… è stato messo nella fascia destra per via dei suoi trascorsi nelle liste An e con Buzzanca. Dopo pochi minuti d’ingresso in campo ha litigato con Ialacqua e si è rischiata la rissa.

GLI EX- quelli che hanno appeso le scarpe al chiodo

Sergio Todesco e Filippo Cucinotta- sono stati come quelle “meteore” che durano meno di una stagione e non hanno avuto il tempo di lasciare particolari ricordi nel cuore e nelle memorie dei tifosi.

NINO MANTINEO- attaccante- è entrato in campo deciso a fare una goleada ma ha impiegato 2 anni per organizzare gli Stati Generali, un’assemblea Onu in miniatura servita solo a fare 2 giorni di dibattito su criticità note e stranote. Non un solo punto dei suoi programmi è stato attuato. Ha abbandonato la squadra in pieno ritiro estivo pre-campionato, sbattendo la porta e rivelando scaramucce e segreti di spogliatoio. Di lui si sono perse le tracce dopo poche ore.

TONINO PERNA- libero- Il docente calabrese era il vero “libero” della squadra, nel senso che, senza soldi a disposizione, era libero d’immaginare quel che voleva tanto non lo avrebbe mai potuto realizzare. Per l’assessore alla cultura la Caronte-Tourist non ha dimostrato lo stesso entusiasmo che per colei che ha preso il suo posto, forse perché Perna per tornare a casa a Reggio preferiva la Metromare… Appassionato di politica creativa resterà nella storia per la moneta complementare e ha fondato una corrente filosofica, quella che considera inutile la Corte dei conti e dannosi i revisori dei conti. Prossimamente scriverà un secondo libro: “l’insostenibile leggerezza della Corte di Cassazione e dei Tar”. Il Manifesto ha già acquistato i diritti.

PATRIZIA PANARELLO- riserva- All’inizio l’hanno messa in prima linea, utilizzandola come scudo umano per i colpi bassi che arrivavano. Ma con il passare dei mesi hanno finito per farle subentrare di volta in volta altri. Se gli ambulanti protestavano interveniva Accorinti, ad esempio. In verità durante gli allenamenti era tra le uniche puntuali ed assidue, ha sempre studiato gli schemi di gioco e rispettato le regole. Ma il calcio è un gioco per duri e a volte, un momento sei lì che festeggi e il giorno dopo si sono scordati di te. Le sue deleghe sono state divise tra la Ursino e Signorino, ma si sono dimenticati di avvisarli o le hanno cancellate con il bianchetto perché da quando la Panarello non è più assessore è come se fossero svanite nel nulla le deleghe e nessuno segue più settori che sono invece vitali.

GLI STRANIERI-

FOTI- bomber- il vero asso nella manica, spedito nella trincea dell’Atm come Maradona nel Napoli, l’ha rivoltata come un calzino per farla diventare un’azienda quasi vera ed efficiente.

CIACCI & ROSSI- fantasisti- Anche loro sono stati come quelle meteore che i tifosi vanno a vedere allo stadio ma poi tornano a casa delusi perché la partita è finita 0 a 0. Nel Messina dei tempi d’oro, ad esempio, abbiamo criticato Amauri, che però quando ha lasciato lo Stretto è diventato un super campione. Così è stato per il tandem Ciacci & Rossi. Ce li hanno presentati come campioni e ci aspettavamo mirabilie, invece non hanno mai azzeccato un calcio di rigore ed hanno lasciato la squadra nella stessa posizione di classifica che aveva quando sono arrivati…

ELLER- regista- il toscanaccio come Baggio è il nuovo regista della squadra (ed ogni tanto si comporta come Spielberg e mette in scena veri e propri film). L’unico difetto che ha è che nei ritiri pre-partita obbliga tutti a lasciare calzini e scarpe fuori dalla porta perché sente ogni tipo di odore…. Ha giocato nel Sesto Fiorentino finendo il campionato prima del previsto sfiduciato dai tifosi, ha il tatuaggio di Renzi sul braccio e quando fa gol alza la maglia per far vedere che il suo cuore batte solo per il Pd. Il commissario Carbone ha requisito tutte le foto di Eller per la Panini, pertanto non se ne trovano in edicola ma solo al mercato nero.

Le partite di questo campionato si concludono tutte con il terzo tempo, mutuato dal rugby. Dopo gare al limite della fallosità, tra finte clamorose, fischi dagli spalti, sviste arbitrali, cori di ultras, alla fine tra consiglieri comunali e amministrazione c’è il terzo tempo (di solito scatta al momento del voto sul bilancio), con abbracci, baci, sorrisi e la frase di rito: “finchè si gioca si gioca….”

Nata per portare Messina dal basso delle classifiche ai piani alti, in realtà la squadra è in piena zona play out. Per 3 anni Accorinti e compagni hanno sostenuto che era sempre colpa dell’arbitrodiprima, dei guardialineediprima, del complotto della Juventus. Siamo sull’orlo della retrocessione in D..issesto e ci salviamo sempre per il rotto della cuffia perché gli arbitri ci danno i tempi supplementari per approvare bilanci e Piani di riequilibrio. Adesso sta per iniziare il Trofeo delle Città Metropolitane. Incrociamo le dita.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. Risultato della partita VERGOGNAAAAAAAAAAA.
    Renato ti sei dimostrato peggio degli altri.

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  2. Risultato della partita VERGOGNAAAAAAAAAAA.
    Renato ti sei dimostrato peggio degli altri.

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  3. Magnifica Rosaria

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  4. Magnifica Rosaria

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  5. Proporrei come arbitro la Brancato che espelle 11 inetti che non fanno nulla in campo se non fare promesse che non mantengono.Tutti espulsi per doping da poltronite acuta.

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  6. Proporrei come arbitro la Brancato che espelle 11 inetti che non fanno nulla in campo se non fare promesse che non mantengono.Tutti espulsi per doping da poltronite acuta.

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  7. Cara Rosaria si è dimenticata di Mariedit, il garzone che porta l’acqua ai giocatori esausti sin dal primo minuto di gioco e che a fine partita porta in spalla i borsoni intrisi di sudore da caldo e non da gioco.

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  8. Cara Rosaria si è dimenticata di Mariedit, il garzone che porta l’acqua ai giocatori esausti sin dal primo minuto di gioco e che a fine partita porta in spalla i borsoni intrisi di sudore da caldo e non da gioco.

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