"Terzo livello", sentenza in autunno sul caso Barrile. E il governo accelera sul traffico d'influenze

“Terzo livello”, sentenza in autunno sul caso Barrile. E il governo accelera sul traffico d’influenze

Alessandra Serio

“Terzo livello”, sentenza in autunno sul caso Barrile. E il governo accelera sul traffico d’influenze

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venerdì 16 Giugno 2023 - 10:45

Parola ai difensori, in Corte d'Appello, al processo all'ex presidente del consiglio comunale di Messina

MESSINA – Slittano alla fine del prossimo settembre le udienze conclusive del processo “Terzo Livello”, l’inchiesta sulla gestione di alcune vicende da parte dell’allora presidente del consiglio comunale Emilia Barrile. Processo giunto al secondo grado di giudizio, davanti la Corte d’Appello di Messina, chiamata a giudicare un “residuo” dei reati, dopo che la Corte di Cassazione ha fatto cadere quelle più gravi, ridimensionando parecchio l’impianto accusatorio.

Ieri l’udienza è andata avanti fino a pomeriggio inoltrato, i giudici hanno ascoltato le ragioni degli avvocati Alessandro Billè, Tommaso Autru Ryolo e Reina, poi tutto è stato aggiornato. Si torna in aula il 26 settembre. Sul tavolo c’è già la richiesta dell’Accusa di confermare la condanna per l’esponente politica, per quei reati non cassati dalla Suprema Corte.

Intanto proprio ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il “pacchetto Nordio”, la proposta di legge del ministro della Giustizia che con 8 articoli mira alla modifica profonda di alcuni titoli del codice penale. Tra gli obiettivi, la stretta definitiva al reato di abuso d’ufficio, al potere del pubblico ministero di impugnare le assoluzioni e la revisione del reato di traffico illecito di influenze. In base alla bozza del DDL, il reato sarà punito con una pena più alta ma limitato a fattispecie più contenute.

Proprio il traffico di influenze, in sostanza l’accusa di “fare lobby”, era la principale contestazione iniziale mossa dalla Procura di Messina alla Barrile, la sentenza di primo grado messinese una delle prime decise in Italia dopo l’entrata in vigore del reato.

Ancora, proprio ieri a Foggia sono scattate sei misure cautelari per corruzione e traffico di influenze illecite.

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