L'annuncio del leader democristiano dopo la richiesta d'arresto della Procura di Palermo sugli appalti pilotati. Nel frattempo, la Giunta Schifani sospende tre dirigenti
“Questa mattina ho rassegnato, nelle mani del presidente del partito, Renato Grassi, e del segretario organizzativo nazionale, Pippo Enea, le mie dimissioni da segretario nazionale della Democrazia Cristiana.
Ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al partito. Il presidente ha convocato per il 20 novembre il Consiglio nazionale della Dc, che sarà chiamato a
esaminare e ad accettare le mie dimissioni irrevocabili e a definire le successive decisioni organizzative”. Queste le dichiarazioni di Totò Cuffaro, segretario nazionale della Dc, dopo la tempesta giudiziaria.
L’inchiesta della Procura di Palermo sugli appalti pilotati, con richiesta d’arresto nei confronti di Cuffaro, del parlamentare di “Noi moderati” Saverio Romano e di altre sedici persone ha provocato il passo indietro del leader eternamente democristiano. L’ex presidente della Regione sognava di tornare al centro della scena politica siciliana in maniera sempre più significativa, e la sanità è un settore centrale, ma le indagini comportano un inevitabile passo indietro.
In passato, Salvatore Cuffaro è stato condannato in via definitiva per favoreggiamento aggravato dall’agevolazione di Cosa nostra (“ma dalla sentenza non sono mai stato ritenuto colluso con la mafia”, ha tenuto sempre a precisare) e per rivelazione di segreto istruttorio. Nel 2023 ha ottenuto la riabilitazione dal Tribunale di sorveglianza di Palermo. Così si è estinta la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
La Giunta Schifani sospende tre dirigenti dopo le indagini
Nel frattempo, “tre decisioni urgenti sono state assunte” ieri pomeriggio dalla Giunta regionale, convocata dal presidente Renato Schifani “a seguito delle notizie sulle indagini della Procura di Palermo che coinvolgono esponenti politici e funzionari pubblici. È stata disposta la sospensione dall’incarico, a tempo indeterminato, in attesa degli sviluppi del procedimento penale, per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia. La guida della struttura è stata assegnata ad interim al dirigente del dipartimento Lavoro, Ettore Foti. Il presidente Schifani ha chiesto, inoltre, formalmente, all’assessora alla Famiglia (Nuccia Albano, n.d.r.) di revocare l’incarico al suo segretario particolare, Vito Raso, anch’egli indagato nella stessa inchiesta. Su indicazione della Giunta, l’assessore all’Agricoltura avvierà il procedimento disciplinare con sospensione cautelare dal servizio nei confronti del direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino”.
E non è finita: “Sulla vicenda che coinvolge l’Asp di Siracusa, l’assessore alla Salute ha informato la Giunta di avere fatto propria l’autosospensione del direttore generale Alessandro Caltagirone e di avere avviato la procedura per la nomina del commissario straordinario. Si tratta di Chiara Serpieri, già direttrice generale di altre aziende sanitarie in Piemonte e componente del consiglio direttivo della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, che svolgerà l’incarico a titolo gratuito per sei mesi”.
Secondo Palazzo d’Orléans, “tali misure si rendono necessarie per la gravità dei fatti emersi e per la loro possibile incidenza sull’immagine e sul corretto funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti a vigilanza e controllo. Pur riaffermando il principio di presunzione di innocenza e la tutela dei diritti di difesa, la Giunta ha scelto di intervenire con tempestività per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane”. Questa la nota del governo Schifani.
La Dc: “Fiducia negli inquirenti, rammarico per le dimissioni di Cuffaro”
“La Democrazia cristiana della Sicilia apprende con profondo rammarico le notizie relative alle dimissioni del segretario nazionale Totò Cuffaro. Nel pieno rispetto della magistratura e del principio costituzionale di presunzione di innocenza, la Dc ribadisce la propria assoluta fiducia nel lavoro degli inquirenti e
la propria ferma volontà di collaborare, affinché la verità emerga con chiarezza e senza ombre. La Democrazia cristiana è e rimane una comunità politica ispirata ai valori della legalità, della solidarietà e del servizio al bene comune”. Così la nota della nuova Democrazia cristiana.
È convocata per il 19 novembre la direzione regionale straordinaria a Palermo. “La Democrazia cristiana lavorerà con determinazione per riaffermare quei valori popolari e cristiani che hanno segnato la
nostra storia e che oggi più che mai devono guidare la nostra azione pubblica. La Democrazia cristiana continuerà a servire la Sicilia con coraggio, rispetto delle istituzioni e spirito di verità”. Lo dichiarano
gli esponenti politici Ignazio Abbate, Salvo Giuffrida, Nuccia Albano, Carlo Auteri, Andrea Messina, Rosellina Marchetta, il presidente regionale della Dc Laura Abbadessa e il segretario regionale Stefano
Cirillo.

Cuffaro non deve dimettersi solo dalla Dc, ma da tutta la politica in generale, deve essere assolutamente allontanato dai pubblici uffici.
Non cambierà mai.
Avvocato, ha perfettamente ragione
Si è dimesso ?!?1?
E’ già sorprendente che un pregiudicato (poichè ha una condanna penale definitiva) possa svolgere un ruolo politico.
O forse non è sorprendente ….
Ecco, bravo. Sparisci dalla politica per sempre !