Partorisce all'ingresso dell'ospedale di Barcellona e trasportano il neonato a Milazzo. Il piccolo non ce la fa

Partorisce all’ingresso dell’ospedale di Barcellona e trasportano il neonato a Milazzo. Il piccolo non ce la fa

Alessandra Serio

Partorisce all’ingresso dell’ospedale di Barcellona e trasportano il neonato a Milazzo. Il piccolo non ce la fa

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venerdì 14 Febbraio 2014 - 10:32

La donna si era recata al Cutroni Zodda per le doglie ma le si sono rotte le acque fuori dall'ospedale, dove Ostetricia non c'è più. La corsa del 118 a Milazzo non ha salvato il neonato. La precisazione dell'Asp.

E' destinata ad alimentare le polemiche sull'accorpamento degli ospedali e il taglio dei punti nascita la drammatica vicenda verificatasi stamane a Barcellona. Una donna di 42 anni, al nono mese di gravidanza, ha perso il bambino proprio davanti all'ospedale Cutroni Zodda.

Avvertite le doglie e fortissimi dolori, la donna si è presentata in ospedale intorno alle 8 ma non ha fatto in tempo ad entrare nell'area recintata perché le si sono rotte le acque all'ingresso di via Amendola.

Soccorsa dal personale dell’ospedale, in assenza di un reparto attrezzato di ostetricia, è stata trasportata al Fogliani di Milazzo. Una corsa contro il tempo per l'ambulanza e il piccolo, che non ce l'ha fatta.

In merito alla vicenda, l’Asp ha precisato: ” la doona ha dichiarato di aver effettuato il travaglio abortivo presso il proprio domicilio durante tutta la notte senza rivolgersi ad alcuna struttura sanitaria e di essersi quindi recata presso il pronto soccorso dell’Ospedale Cutroni Zodda dove è arrivata successivamente all’espulsione del prodotto del concepimento.
La paziente è stata assistita presso il PS anche dall’ostetrica e dal ginecologo in servizio presso il medesimo nosocomio, che successivamente alle prime cure ha disposto il trasferimento presso l’Ospedale di Milazzo. Si ritiene inoltre utile precisare che la medesima paziente, prima dell’episodio clinico in discussione, nonostante abbia dichiarato di essere a conoscenza del suo stato di gravidanza, non si era mai rivolta alle strutture sanitarie afferenti al percorso nascita dell’ASP di Messina e non era quindi mai stata sottoposta ad alcun accertamento diagnostico o controllo clinico.”

10 commenti

  1. Si taglia tutto anche, il diritto alla vita. E’ una vergogna.
    Una preghiera per questo piccolo angelo volato nel cielo.

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  2. In realtà bisognerebbe xxxxxxxxxx i vertici dellsanità Messine fino al Ministro

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  3. Adesso ci scappa una denuncia verso l’assessore e la regione, responsabili di questi tagli indecenti?

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  4. questa vicenda mi sembra poco chiara,Barcellona dista da Milazzo , percorrendo il lungo mare giusto una decina di minuti , dalla rottura delle acqua alla nascita passano non meno di 2 ore .

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  5. non ci sono abbastanza parole nel mio vocabolario…

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  6. ma chi lo dice!?! non tutti i parti sono uguali…

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  7. Io se fossi il padre, ora andrei a offrire un bel caffé a chi ha tolto il punto nascita.

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  8. Barcellona-Milazzo, volendo esagerare è come dire Larderia-Gazzi. Qualcos’altro deve aver non funzionato. Io sono nato in casa e non adesso, ma tanto tempo fa, c’è chi nasce in autostrada chi sull’aereo, probabilmente le acque le si erano rotte da prima.
    Quello che non è chiaro è perché l’Asp parla di “TRAVAGLIO ABORTIVO”?
    Se si parla di “TRAVAGLIO ABORTIVO” vuol dire che si trattava del parto di un bambino già morto. La corsa in ospedale non poteva cambiare nulla.

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  9. 15 minuti, il tempo di salire in macchina ed andare all’allora esistente Ospedale Margerita, che dista solo 500mt da casa mia, la nascita è avvenuta prima di entrare in sala parto.

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