Il provvedimento era stato più volte sollecitato all'Asp negli ultimi giorni dal presidente della cooperativa che gestisce la struttura
FURCI – L’Asp non è rimasta con le mani in mano e dopo le due visite di oggi e ieri dell’Usca ha deciso di trasferire alla clinica “S. Camillo” di Messina i quattro anziani positivi al Covid della Casa protetta “Oasi S. Antonio” di Furci Siculo. I sanitari dell’Unità speciale di continuità hanno visitato i pazienti e la struttura giungendo alla conclusione che i nonnini affetti dal coronavirus andassero trasferiti in una struttura idonea. Era quanto aveva chiesto Santino Mascena, presidente della cooperativa che gestisce la casa protetta. Finalmente oggi i vertici hanno potuto tirare un sospiro di sollievo e con loro gli ospiti e gli operatori della struttura. La Casa protetta ospita 39 nonnini. Con loro vi sono 12 operatori, i quali si sono posti in isolamento con gli assistiti in modo da non far mancare le cure necessarie. Il trasferimento era stato più volte sollecitato, nei giorni scorsi, dallo stesso Mascena: “In quanto, ribadisco, non siamo nelle condizioni di far fronte ad una situazione come quella che si era venuta a creare. Il rischio, nonostante le precauzioni prese – spiega Mascena – era quello che si potesse accendere un focolaio e mettere a rischio l’intera comunità. Grazie alla all’intervento e alla professionalità dei medici dell’Usca si è riusciti a trovare la soluzione più giusta”. La vicenda dell’Oasi S. Antonio tiene da due giorni in apprensione i cittadini del centro jonico (poco più di 3mila e 500 residenti) dove al momento si registrano, compresi i 4 nonnini dell’Oasi euna operatrice della stessa struttura, 24 casi di positività al Covid.
