I finanzieri di Taormina le hanno viste accanto al torrente Santa Venera e consegnate al Parco Archeologico
Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato in consegna tre anfore grandi e tre piccole, risultate essere di rilevante interesse archeologico, al “Parco archeologico di Naxos Taormina”, ove potranno essere esposte e valorizzate nel locale Museo Archeologico.
Le anfore sono state trovate durante un servizio di polizia ambientale, nel corso del quale i militari della Compagnia di Taormina hanno individuato un’area attigua al Torrente Santa Venera, nella frazione di Trappitello, nella quale, oltre a vecchi vestiti ed a materiale di risulta lì abbandonato, hanno trovato sacchetti di diverse dimensioni e colori. In ciascuno, avvolte in fogli di giornale, c’erano le sei anfore, ricoperte da sedimenti marini, che sono state sequestrate, mentre è stata sporta denuncia verso ignoti per il reato di dispersione di beni culturali.
Il pregio storico ed archeologico delle anfore è stato attestato da una perizia fatta dalla Soprintendenza di Messina, che, oltre a confermarne il carattere di “reperto archeologico”, ne ha determinato l’origine: le tre anfore grandi risalgono ad un periodo intercorrente tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C. mentre quelle piccole ad un periodo che va dal 1600 al 1800.
Ottenuto il Nulla Osta dal giudice e ravvisato un vivo interesse da parte dei responsabili del Parco Archeologico, si è proceduto alla materiale consegna delle sei anfore, così da ridargli il valore storico che meritano e da mettere a disposizione della collettività questo patrimonio.
