Truffa allo Stato. Rinviati a giudizio 6 responsabili di un ente di formazione

Truffa allo Stato. Rinviati a giudizio 6 responsabili di un ente di formazione

Redazione

Truffa allo Stato. Rinviati a giudizio 6 responsabili di un ente di formazione

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mercoledì 27 Marzo 2019 - 08:57

Per ottenere i contributi regionali, avrebbero prodotto all’Ente erogatore documenti attestanti spese mai sostenute

CAPO D’ORLANDO – Associazione a delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sono i reati contestati, al termine delle indagini, dalla sostituta procuratrice di Patti, Alice Parialò, nei confronti di sei persone, rappresentanti di un ente di formazione attivo a Capo d’Orlando.

L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, ha permesso di rilevare che l’Ente di Formazione, accreditato dalla Regione Siciliana, al fine di ottenere i contributi regionali stanziati nell’ambito del Po Sicilia Fse (Fondo Sviluppo Economico), ha prodotto all’Ente erogatore documenti attestanti spese di fatto mai sostenute.

L’analisi documentale e le dichiarazioni rese dai vari soggetti coinvolti (docenti e dipendenti di associazioni a progetto) hanno fatto emergere che le spese relative al canone di locazione dell’immobile, ove sono stati svolti i corsi, sono risultate sovrafatturate, atteso che, in palese conflitto di interessi, i gestori dell’Ente di formazione sono stati individuati quali rappresentanti di fatto anche della società proprietaria dello stabile.

Inoltre, gli stessi soggetti, coinvolti nell’associazione a delinquere, hanno costituito una catena di società ed associazioni a progetto con l’unico intento di emettere fatture per operazioni inesistenti, riguardanti l’elaborazione di dispense o la retribuzione dei docenti.

L’attività d’indagine si è conclusa con la segnalazione di 14 persone, di cui 6 rinviate a giudizio, per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché con la proposta di sequestro preventivo dell’ammontare pari a circa 1 milione 300mila euro, quale contributo indebitamente percepito e, da ultimo, la segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti del danno erariale causato e alla Regione Siciliana al fine di annullare l’accreditamento nei confronti dell’Ente di formazione e recuperare le somme distratte.

Un commento

  1. bonanno giuseppe 27 Marzo 2019 09:29

    nomi mai vero

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