Centrale Eolica sui Peloritani. Contrari Comune, Azienda Forestale e Genio Civile

Centrale Eolica sui Peloritani. Contrari Comune, Azienda Forestale e Genio Civile

Eleonora Corace

Centrale Eolica sui Peloritani. Contrari Comune, Azienda Forestale e Genio Civile

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giovedì 26 Settembre 2013 - 23:24

Oggi conferenza dei servizi a Palermo per discutere del progetto che prevede l'istallazione di una centrale eolica nella zona dei Monti Peloritani compresa tra Messina e Saponara. Pareri sfavorevoli arrivano dall'Azienda Forestale, il Genio Civile e l'amministrazione comunale. L'assessore Ialacqua dichiara: "E' inaccettabile l'impatto ambientale".

La finalità di utilizzare l’energia del vento si scontra con un impatto ambientale tanto notevole quanto inaccettabile”. Parola dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua che preannuncia il “no” del Comune di Messina al progetto della centrale eolica sui Peloritani di cui si discuterà oggi nel corso della conferenza dei servizi che si svolgerà a Palermo. Parere contrario all’opera che prevede l’istallazione di oltre cinquanta aerogeneratori di 2 MVV nei pressi di Forte Ferraro, verrà espresso anche dal Genio Civile. Il veto dell’amministrazione Accorinti e del Genio Civile si unisce a quello già pronunciato dall’Azienda Forestale, che gestisce il territorio demaniale su cui dovrebbe sorgere la centrale da 99MW nell’area compresa tra i Comuni di Messina e Saponara. Non vengono, dunque, lasciate sole le associazioni ambientaliste che fin dal primo momento si sono opposte al progetto, definendolo una vera e propria “follia”.

La zona in questione, infatti, è considerata un sito protetto, sia dal punto di vista paesaggistico, sia perché investita dal più importante fenomeno migratorio dei Peloritani, per il quale è stata istituita la Zona di protezione speciale, successivamente dotata di un Piano di gestione. Il progetto, sebbene proponga un tipo di energia considerata “pulita”, sarebbe in ogni modo altamente invasivo e deleterio per l’ecosistema in cui si vuole inserirlo. Infrangerebbe, inoltre, il Piano Paesaggistico siglato nel dicembre del 2009, che stabilisce il maggior livello di tutela paesaggistico-ambientale per i Monti Peloritani. A fare notare tutto questo le associazioni ambientaliste WWF e Man – Associazione Mediterranea per la Natura. A confermare l’impossibilità di un mega impianto eolico sui Peloritani ci pensano Comune, Forestale e Genio Civile, ma il tavolo dei servizi promosso dall’assessorato regionale dell’Energia comprende anche molti altri enti, dal Sindaco di Saponara agli assessori regionali, dal Corpo Forestale all’Azienda Ferroviaria Italiana, oltre ad Enel, Anas, Enva, Snam, Terna, passando per la Provincia Regionale di Messina. Tutti insieme per discutere di un progetto che, a ben vedere, era stato già messo da parte. Solo la vittoria del ricordo al Tar di Palermo della ditta Anima Energy ha permesso, infatti, alla Regione di indire un nuovo tavolo dei servizi e riaprire la partita.

L’idea, a ben vedere, è di vecchia data. Il progetto è stato presentato nel 2005 dalla società Anima Energy, per un investimento complessivo di 170 milioni di euro. Finora è stato sistematicamente bocciato nel corso delle due precedenti conferenze dei servizi che hanno avuto luogo tra il 17 settembre e il 22 dicembre del 2008. Come abbiamo detto, però, il pronunciamento del Tar di Palermo del gennaio 2010 con il quale è stato accolto il ricorso dei legali della ditta “Anima Energy”, riapre i giochi annullando i verbali delle precedenti conferenze dei servizi e vanificando, di conseguenza, le decisioni prese in quelle circostanze. Con la conferenza dei servizi di oggi, la Regione ha deciso di rimettere in discussione l’eventualità di realizzare il mega impianto, con buona pace degli ambientalisti che vedono nuovamente profilarsi all’orizzonte il rischio di un progetto che infrange tutte le norme vigenti di tutela della zona dei Monti Peloritani. (Eleonora Corace)

10 commenti

  1. Contrario anche io. Se li dovessero fare sarei il primo d abbarterli….

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  2. mi fate morire dal ridere con i vostri no antiquati (di alcuni alquanto scontati). dite no all’energia pulita quando accettate l’energia prodotta dalle attuali centrali (fra l’altro importiamo energia anche dall’estero, ma cmq…).
    come mi fa ridere il regolamento comunale che vieta dal ponte zaera fino all’annunziata di collocare chioschi. ma fate lavorare anzichè costringere la gente a pagare affittoni da capogiro e riempire i soliti palazzinari. poi aggiungete le tasse e chi volete che apra una nuova attività oggi come oggi? lavoro=incasso=assunzioni=salari=economia=benessere=nodisoccupazione=noignoranza=novotodiscambio=eccecc

    “Ma loro non cambiano, loro non vogliono cambiare…” (cit.)

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  3. Ma tutela di cosa? I monti peloritani sono abbondonati a se stessi e nessuna delle figure che si oppongono fanno nulla per renderli vivibili. Evidentemente ci sono troppi interessi da parte di chi si oppone, il businness è troppo alto. Un impianto di queste proporziopne contribuirebbe a fornire energia elettrica a tre quarti di Messina, con un risparmio allucinante.

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  4. A parte il parere degli ambientalisti e del Comune, il fatto che siano contrari Azienda Forestale e Genio Civile,dovrebbe porre fine definitivamente al progetto. A chi giova realizzarlo? Se non ricordo male, in questo campo ci sono state infiltrazioni mafiose. Perchè la Regione non decide di spendere in maniera più costruttiva e rispettosa dell’ambiente?

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  5. nn si è mai contenti di niente i peloritani a cosa servono se sono stati abbandonati a se stessi? così almeno producono energia pulita

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  6. E siamo alla solita storia, vogliamo l’energia pulita, ma non vogliamo l’impianto/i per produrla.
    Gli impianti devono essere fatti/realizzati in casa altrui e noi usufruirne.

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  7. il fronte dei no è sempre causa dell’immobilismo di questa città. Gli estremi concetti portati avanti dal wwf et similia…appunto perché estremizzati non porteranno mai a nulla.
    Proteggiamo gli uccelli qui e li sparano e catturano allegramente altrove, anzi cosi’ facendo aumentiamo le loro riserve di caccia ed economiche.

    Forse ci dimentichiamo che ad essere i soli ad essere duri e puri..alla fine facciamo la fine dei fessi.

    in ogni cosa ci vuole buonsenso, proteggiamo la natura ma creiamo anche opportunità di lavoro, anche se qualche uccello cambia rotta non sarà poi la fine del mondo.

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  8. … e per quello che serve…pure io sono contrario.

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  9. Sarà forse vero che questo progetto toglie qualcosa al territorio ma non sarebbe opportuno guardare anche cosa da o promette di dare?
    L’energia che produrrà andrà a vantaggio della città? Ci sarà un risparmio economico per il comune e.o per i cittadini? Quanta manodopera è necessaria per impiantarlo? Quanta x manutenerlo? Sarà manodopera locale?
    Anche a me non piacciono le pale eoliche ma, prima di dire no, in un momento di gravissima crisi economica come quella attuale, cercherei di capire se ci sono anche vantaggi e farei una scelta pensando al benessere della cittadinanza e dei cittadini. Se mi permettete, x me gli animali vengono dopo gli uomini.

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  10. Sarebbe un atroce beffa per Messina ed i messinesi.
    Niente ponte, niente approdi turistici ect. per poi distruggere il paesaggio dello Stetto con mostruosi ventilatori, riempire i monti Peloritani di cemento, dannoso e distruttivo per l’ecosistema.
    Per sostenere le enormi pale bisogna svuotare la montagna per creare una enorme base di cemento. La resa delle costose e dannose pale eoliche e ridicola, producono pochissima energia, mentre enorme è il danno che recano all’ambiente.
    Il panorama meraviglioso di Messina, invece del verde, invece degli alberi, delle stupende foreste, e dei bellissimi boschi sarà sostituito da enormi pale che girano in un deserto spettrale.
    Attenzione… dopo aver distrutto economicamente Messina depredandola di tutti i secolari uffici e comandi(migliaia di posti di lavoro), adesso vogliono distruggere la natura…..No grazie….Teniamoci le nostre foreste, i nostri boschi, i mille panorami mozzafiato che offrono le nostre montagne…..gli ecomostri li mettano da un’altra parte.

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