Tutelare le vittime dei reati violenti, ma come? A Messina una interessante sentenza

Tutelare le vittime dei reati violenti, ma come? A Messina una interessante sentenza

Alessandra Serio

Tutelare le vittime dei reati violenti, ma come? A Messina una interessante sentenza

sabato 09 Marzo 2024 - 12:19

Risarcito commerciante rapinato se il criminale è rimasto impunito, la sentenza e il punto sulla tutela delle vittime di reati internazionali

MESSINA – La tutela delle vittime dei reati internazionali, in particolare dei reati violenti, quando non è possibile individuare l’autore del reato, è un tema ancora poco battuto ma molto discusso, anche all’interno degli attuali progetti di riforma della giustizia. Le sentenze non hanno ancora formato una giurisprudenza univoca ma il Tribunale Civile di Messina ha depositato un provvedimento interessante, definendo la causa tra un commerciante di 39 anni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il reato

La giudice monocratica Aucelluzzo, accogliendo le ragioni dell’avvocato Massimiliano Ponzio, ha riconosciuto al commerciante il risarcimento delle spese mediche sostenute dopo un fatto particolarmente violento. L’uomo infatti nel 2013 è stato rapinato poco dopo aver chiuso il locale. Oltre ad avergli portato via 2 mila euro di incasso, il malvivente ha sparato un colpo di pistola che lo ha ferito di striscio alla gamba, per poi dileguarsi senza lasciare traccia. Vittima di lesioni personali gravi, l’uomo non ha mai ottenuto tutela né risarcimento per via ordinaria, essendo rimasto il colpevole sconosciuto e impunito.

La vittima dei reati internazionali

L’avvocato Ponzio ha però chiesto al giudice di valutare il diritto al risarcimento del proprio cliente, alla luce della tutela riconosciuta a queste vittime dall’Unione Europea, che ha introdotto una normativa precisa in materia e più volte sanzionato l’Italia per non avergli dato corso. La normativa di riferimento, richiamata in sentenza è anzitutto la Direttiva 2004/80/CE, relativa appunto all’indennizzo delle vittime di reato, a cui l’Italia ha dato in parte attuazione con la Legge europea 2015-2016. L’avvocato Ponzio ha lamentato la mancata attuazione delle direttive europee, anche in base alle procedure di infrazione comunitarie nei confronti dell’Italia: l’Ue ha più volte richiamato il nostro legislatore a una maggiore attenzione per la tutela delle vittime di reati “internazionali”.

La sentenza

In causa si è opposta la Presidenza del Consiglio dei Ministri, facendo leva anzitutto sull’interpretazione delle direttive che riconoscerebbero la tutela alle vittime di reati commessi in stati diversi da quelli della vittima stessa. Una interpretazione restrittiva respinta dal giudice civile di Messina. Alla fine e in base alle pur poche indicazioni contenute nelle norme attuative nazionali, il Tribunale civile di Messina ha riconosciuto al cliente dell’avvocato Ponzio il diritto all’indennizzo delle spese mediche sostenute, perché così previsto per il reato di lesioni, e in base al riconoscimento della tutela limitatamente al fatto che la normativa europea è stata recepita dallo stato italiano tardivamente.

Le limitazioni interpretative

Il provvedimento entra anche, in parte, nel merito delle interpretazioni che tendono a limitare l’applicazione alle vittime dei reati “violenti”, escludendo le altre tipologie. Anche su questo punto la discussione è aperta a livello legislativo e giurisprudenziale,

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