Agronomo “di fiducia”, Buzzanca: «Incarico a titolo gratuito». Ma la delibera presentata prevedeva altro

“La Giunta comunale non ha approvato alcun incarico a titolo oneroso”. Buzzanca interviene per precisare i contorni della vicenda riguardante la delibera, proposta dallo stesso sindaco, sull’incarico da affidare ad Antonio Ortoleva come responsabile di progettazione e direzione dei lavori di piantumazione delle alberature nel perimetro urbano”, (vedi articolo). Il procedimento, che il primo cittadino specifica essere stato avviato nel mese di gennaio, si è concluso con la presentazione della proposta di fronte alla giunta, la quale “ha preso atto della disponibilità dell'agronomo che si è già occupato di svolgere il servizio finalizzato al reimpianto ed alla cura del significativo patrimonio arboreo della città. Ringrazio il dottor Ortoleva per la disponibilità a sovrintendere, a titolo gratuito, il servizio così come le decine di consulenti che, a vario titolo e senza percepire un solo euro, contribuiscono a supportare l'Amministrazione comunale. Come al solito, i fatti sono diversi dai racconti!”. Un ringraziamento più che legittimo quello che il sindaco rivolge all’agronomo, che non sbagliando abbiamo definito “di fiducia”, avendo già ricoperto, come riconosciuto dallo stesso Buzzanca, altri incarichi. Riconoscimento a cui anche noi non possiamo che unirci, in quanto Ortoleva, di sua sponte, avendo riflettuto “sulla sopravvenuta situazione finanziaria” come specifica la nota del primo cittadino, ha signorilmente rifiutato la parcella da 24 mila e 700 che invece era stata prevista nella delibera presentata in giunta e sottoposta all'attenzione degli assessori, molti dei quali assai poco convinti dell'opportunità del provvedimento. La gratuita collaborazione offerta dall’agronomo ha permesso di chiudere la vicenda nel migliore dei modi, a dispetto di coloro che Buzzanca definisce “soliti predicatori che in modo demagogico sono pronti alla sterile critica”. Etichetta in cui non ci riconosciamo non avendo inscenato alcun processo alle intenzioni ma semplicemente preso atto di quello che in caso contrario sarebbe stato un impegno decisamente poco in linea con “i tempi di magra” di palazzo Zanca. Anche questi sono fatti e non racconti.(EDP)