L'epistolario del poeta pubblicato da Armeli e Baglio sarà presentato a Capo d'Orlando
Un solo rogo d’anima e di carne. Così Nino Ferraù definiva il suo amore per Maria Marchese Ragona ed è questo il titolo che lo scrittore Luciano Armeli Iapichino ha scelto per la pubblicazione che raccoglie e analizza la corrispondenza tra il poeta e l’amata futura moglie.
La presentazione

Il libro sull’epistolario sarà presentato sabato 25 novembre alle 18 al teatro Allo Scalo di Capo d’Orlando dal professore Antonio Baglio (docente Unime) che ha curato l’edizione, l’autore, la professoressa Rosetta Vitanza e il responsabile della biblioteca orlandina, Carlo Sapone.
L’epistolario
Due anni di corrispondenze, tra il 1957 e il ’59, che aprono uno spaccato sugli aspetti più intimi della vita di Ferraù. Uno studio, quello di Armeli Iapichino e di Baglio, che ha richiesto un notevole lavoro di ricerca, raccolta, catalogazione e organizzazione, fondamentale per accedere in pieno alla poetica di Ferraù.
Insieme a questa luce nuova sul poeta messinese originario di Galati Mamertino, legato a tanti altri poeti di spicco isolani e italiani di quegli anni, la pubblicazione offre un viaggio nella seconda metà del ‘900, oltre che, nel grande mistero dell’esistenza e dei sentimenti attraverso lo sguardo di uno degli spiriti più raffinati del panorama culturale isolano.
Le lettere di Ferraù restituiscono poi luce anche al ruolo, nel fecondo percorso letterario del poeta, svolto dall’amatissima Maria Ragona, scomparsa nel 2020.
