Un percorso formativo con il dipartimento di Scienze politiche e giuridiche dell'Università di Messina
“La rete che unisce: un pomeriggio di formazione, emozione e alleanza per l’inclusione scolastica”. Mercoledì 21 Maggio, si è svolto presso l’Aulario Interdipartimentale del Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche dell’Università di Messina, il percorso formativo e laboratoriale dal titolo “La rete nella presa in carico dell’alunno con disabilità”. Un evento con l’obiettivo di coniugare rigore accademico, esperienza sul campo e partecipazione emotiva. Un incontro durato cinque ore, che ha visto susseguirsi interventi e momenti laboratoriali nel segno del coinvolgimento, generando un clima di ascolto, condivisione e crescita per tutti i partecipanti.
A dare il via ai lavori è stata la professoressa Domenica Farinella, coordinatrice del Cds (Corso di studio) in Scienze del servizio sociale, con un saluto introduttivo che ha posto l’accento “sul valore della formazione integrata e sul ruolo dell’Università come luogo di dialogo tra saperi, esperienze e vissuti”.
Subito dopo, il professore Alberto Randazzo, associato di Diritto costituzionale e pubblico, ha offerto una riflessione sul tema della famiglia “a scuola” nella prospettiva della Costituzione Italiana, richiamando – tra l’altro – i doveri di solidarietà, il principio di sussidiarietà e la centralità della persona come cardine del patto educativo.
Il professore Luca Buscema, anch’egli associato di Diritto costituzionale e pubblico, ha poi approfondito il tema delle relazioni scuola-famiglia e il valore del patto di corresponsabilità, evidenziando la necessità di un’alleanza educativa fondata su fiducia e dialogo continuo.
A seguire, la dottoressa Erika Smeriglio, psicologa, psicoterapeuta e PhD in Scienze Cognitive (Cospecs), ha guidato i presenti in una riflessione sul pensare insieme, presentando il gruppo come strumento vivo e generativo di lavoro e supporto nella pratica scolastica e terapeutica.
La dottoressa Diamante Carta, psicologa e borsista di ricerca presso il Centro Neurolesi Bonino-Pulejo, ha emozionato la platea affrontando il tema della comunicazione empatica e dell’ascolto attivo, come strumenti concreti ed essenziali nel percorso educativo dell’alunno con disabilità.
Di grande impatto anche l’intervento della professoressa Caterina Parisi, docente specializzata nelle attività di sostegno, che ha parlato del ruolo dell’insegnante di sostegno come facilitatore dell’inclusione, mettendo in luce i cambiamenti e i successi possibili quando si lavora in sinergia con famiglia e equipe educativa.
A chiudere il ciclo degli interventi è stata Giusi Duca, madre caregiver, che ha toccato il cuore dei presenti raccontando la propria esperienza personale. Con autenticità, forza e delicatezza ha portato in aula la voce delle famiglie, parlando di sfide, emozioni e fiducia. Il suo intervento, dal titolo “Alleati per l’inclusione”, ha dato volto e anima alla rete di cui si è discusso: una rete fatta di genitori, insegnanti, terapisti e soprattutto di bambini con sogni e potenzialità da coltivare.
Tra i momenti più apprezzati del pomeriggio, i tre laboratori creativi curati da suor Jenny Favarin, formatrice e arteterapeuta, che attraverso il percorso “La forma della Rete” ha guidato i partecipanti nella costruzione concreta e simbolica della loro idea di rete inclusiva. Un’attività che ha dato spazio alle mani, alla creatività e al dialogo silenzioso dell’esperienza condivisa.
L’incontro si è rivelato non solo un appuntamento di formazione tecnica, ma un vero spazio di confronto umano e professionale, dove saperi e vissuti si sono intrecciati con rispetto e apertura. Un’occasione preziosa e molto apprezzata dai partecipanti per fare “rete”, nel senso più profondo del termine.
Alla luce del successo e del coinvolgimento attivo registrati, l’auspicio unanime è che questo percorso possa ripetersi anche il prossimo anno, continuando a coltivare quel terreno fertile dove l’inclusione non è solo teoria, ma pratica quotidiana, sentita e condivisa.
