UniMe, s'infiamma campagna elettorale. Rettore denuncia "pressioni", Limosani nega

UniMe, s’infiamma campagna elettorale. Rettore denuncia “pressioni”, Limosani nega

Alessandra Serio

UniMe, s’infiamma campagna elettorale. Rettore denuncia “pressioni”, Limosani nega

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sabato 04 Febbraio 2023 - 09:00

Un botta e risposta in Senato Accademico diventa caso e supera i confini d'Ateneo. Parlano i protagonisti

MESSINA – Clima teso in pre campagna elettorale all’Università di Messina, dove tra un anno e mezzo sarà tempo di scegliere il successore all’attuale Magnifico Salvatore Cuzzocrea. A far scoccare la scintilla è un botta e risposta tra il rettore e il primo dei candidati dichiarati, l’economista Michele Limosani, durante la seduta di Senato Accademico del 31 gennaio scorso. Tra i due i toni si alzano e il Rettore prende carta e penna e mette nero su bianco una sorta di lettera aperta alla comunità accademica, fatta circolare anche attraverso le chat.

Cuzzocrea affonda: “Contro di me intimidazioni”

“Di fronte alla costatazione che i fatti che vengono illustrati in Senato prima che venga assunta qualunque deliberazione non possono che avere a fondamento la verità, il direttore del Dipartimento di Economia ha affermato che l’ultimo che aveva parlato di verità aveva fatto una brutta fine. Ciò ha provocato l’intervento di molti colleghi che hanno stigmatizzato tali parole, sia nella forma che nel contenuto”, racconta Cuzzocrea, che senza entrare nel merito della discussione che aveva dato luogo al duro scambio, conclude: “Quanto accaduto è sintomatico dell’atteggiamento tenuto da chi, sin dal mio insediamento, si è opposto ad un Rettore che ha voluto fare chiarezza su molti aspetti (…) ispirando i suoi comportamenti a legalità e trasparenza. Mi preoccupa che periodicamente giungano rilievi che (…) suonano come sinistri ammonimenti, quando non veri e propri tentativi di intimidazione”.

La risposta del docente di Economia non è tardata. Dopo aver ricostruito puntualmente la discussione precedente allo scambio di battute, Limosani entra nel merito della presunta intimidazione, rimandando al mittente l’accusa.

Limosani replica: “Convinzioni del rettore non sono Verbo”

“Mi dispiace profondamente che il Rettore abbia estrapolato da un contesto di discussione reciprocamente vivace una immagine, forse infelice, ma coerente con quanto stavo cercando di esprimere. Il senso era che le convinzioni rappresentate come “verbo” dal Rettore devono, invero, essere precedute da un’ampia discussione e partecipazione e non passivamente accettate. Pertanto, il riferimento a chi – coloro i quali credono – ha incarnato il “Verbo”, voleva essere una mera battuta per consigliare maggiore prudenza ad un Salvatore, questa volta, da non crocifiggere. Il Rettore si è mostrato infastidito (per usare un altro eufemismo) accusandomi di un intervento – a suo dire – in
linea con atteggiamenti, comportamenti e votazioni strumentali ad una precostituita opposizione al suo operato (sin dall’inizio del suo insediamento). Circostanza non vera. È vero, invece, che in questi anni non sono mancate le occasioni, in cui esercitando prerogative statutarie, ho manifestato perplessità o dissenso. Ho posto questioni, con accenti sempre rispettosi, che nell’interesse – anzitutto del Rettore e certamente dell’Istituzione tutta -meritavano un puntuale riscontro. Il Rettore, invero, in un crescendo intollerabile, ha continuato ad additarmi come portatore di una acritica posizione di contrasto e alternativa.

Ora addirittura, sembra denunziare un mio atteggiamento intimidatorio, cosa che notoriamente è estraneo al mio stile, alla mia cultura e alla mia formazione. È grave, peraltro, registrare una sorta di imputazione: la mia opposizione al tentativo, rivendicato dal Rettore, di “far chiarezza su molti aspetti della vita amministrativa e accademica”. La ricerca della chiarezza mi appartiene. Non mi riconosco, piuttosto, in azioni che si traducono in ossimori. È nella condivisione, sia pure nel rispetto delle diversità e delle dissonanze, che si rinviene quella armonia necessaria per garantire al nostro Ateneo prosperità e libertà”.

Un commento

  1. Il professore Limosani non mi sembra adatto alla carica.

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