'Annozero' all'attacco dell'Università. Il rettore anticipa e ribatte nella conferenza d'ateneo

‘Annozero’ all’attacco dell’Università. Il rettore anticipa e ribatte nella conferenza d’ateneo

‘Annozero’ all’attacco dell’Università. Il rettore anticipa e ribatte nella conferenza d’ateneo

giovedì 20 Novembre 2008 - 23:31

Nell'incontro svoltosi ieri pomeriggio in una gremita Aula Magna, il 'Magnifico' ha cercato di anticipare sul tempo i possibili effetti della “bufera- Santoro

L’interrogativo che ci eravamo posti era se al termine di Annozero l’Università di Messina ne sarebbe uscita con le “ossa rotte-. La risposta, purtroppo, è affermativa. Sebbene infatti la trasmissione condotta da Michele Santoro si sia incentrata su un ben più ampio dibattito relativo all’attuale situazione della realtà universitaria italiana, il servizio iniziale, quindici minuti circa, interamente dedicato alla città dello stretto, è stato più che sufficiente per gettare pesanti ombre sul rettore e sull’intero sistema accademico cittadino.

A partire proprio da quell’inchiesta alla facoltà di Veterinaria che vede coinvolto l’ex-preside della facoltà, Battesimo Consolato Macrì, intervistato dalla giornalista della rai e che ha coinvolto anche lo stesso rettore, attualmente rinviato a giudizio. In buona sostanza, scambi di favori e reciproche raccomandazioni per i propri “cari- tra i docenti delle facoltà messinesi, secondo Annozero.

Facoltà di cui il tagliente Santoro, aiutandosi con una serie di grafici “genealogici-, ha cercato di ricostruire la mappatura dei legami di parentela fra studenti, ricercatori e professori, evidenziabili soprattutto a Medicina e Giurisprudenza. Verrebbe però quasi da dire conferenza d’ateneo VS Annozero. Seguendo infatti la trasmissione di Santoro e riflettendo sulle dichiarazioni rilasciate ieri pomeriggio dal rettore Tomasello nel corso della conferenza tenutasi in una gremita Aula Magna del rettorato, sembra quasi che il “numero uno- dell’Ateneo peloritano , forse per caso o forse no, abbia cercato di ribattere e battere sul tempo le “accuse- e le ombre lanciate dal salotto di rai due sull’operato dell’Università.

Baronie, mancanza di meritocrazia, favoritismi, quelli che caratterizzerebbero le facoltà di Messina. Critiche cui Tomasello, salendo “in cattedra- di fronte ad una platea curiosa di ascoltarne le dichiarazioni, ha anticipatamente cercato di rispondere con dati, numeri e percentuali alla mano. Sono questi a costituire i bilanci dell’Ateneo dal 2004 al 2008 che, come reso noto qualche settimana fa dal direttore amministrativo Giuseppe Cardile, si sono assolutamente chiusi in pareggio.

E tuttavia, su quegli stessi dati, numeri e percentuali, presentanti da Tomasello, oggi aleggia uno spettro fin troppo ingombrante, quello appunto di Santoro. A partire proprio da quel settore della ricerca che nel corso della trasmissione più volte è stato sottolineato essere del tutto sfavorito e che invece a Messina farebbe registrare una netta controtendenza: dal 2004 ad oggi, l’Università di Messina avrebbe ritenuto strategico il reclutamento di ricercatori. In atto sono noti 173 vincitori di concorso. Di questi oltre 85 % erano dottori di ricerca, altri con titolo di specializzazione e oltre 45% assegnisti di ricerca.

“Solo- il 14% a detta di Tomasello, con ovvio riferimento al presunto scadalo -omonimie- è legato da rapporti di parentela ed affinità con docenti dell’Ateneo. I concorsi, si specifica, sono stati banditi dalle Facoltà ed espletati da Commissioni nazionali. Ma il rettore continuando a distanza la sua “arringa- contro il pm Santoro, ha fatto riferimento anche alla facoltà di Medicina e Chirurgia, una delle più numerose dell’Ateneo. “Il numero dei docenti è passato da 562 nel 2004 a 527 oggi. Il 17% presenta un legame di parentela o affinità con docenti della Facoltà, anche quelli cessati o deceduti da tempo. La percentuale di semplici omonimie è ovviamente più alta-.

Questi invece i numeri del rettore con specifico riferimento al mondo degli studenti e dei docenti. Dal 2004 Messina è frequentata da circa 35.000 studenti per anno, il più alto numero negli ultimi nove anni. Di quest’ultimi risultavano in corso mediamente il 50% ed oggi sono il 58%, i fuori corso erano il 49% ed oggi sono il 42%. E poi ancora i laureati nel 2004 sono stati 4.306 di cui 28% in corso, nel 2007 sono stati 4.871 di cui 32,40% in corso. I docenti dell’Ateneo nel 2004 erano 1.421 ed oggi sono 1.379; le unità di personale tecnico-amministrativo erano nel 2003 2.040 ed oggi sono 1.591.

Sul piano di ricerca, premialità e merito, Tomasello sottolinea come per la prima volta le risorse per la ricerca siano state distribuite sulla base degli indicatori riconosciuti a livello internazionale. Per la prima volta sono state istituite le premialità annuali per i giovani ricercatori. Per i ricercatori a tempo determinato la selezione avviene con il sistema del peer review, cioè la valutazione dei curricula da parte di referees di prestigio internazionale. Dati altrettanto rassicuranti sarebbero quelli relativi ai servizi a disposizione degli studenti e alla prestigiose relazioni nazionali, internazionali e locali che non fanno altro che favorire ed aumentare la qualità dell’Ateneo.

Cifre e numeri che costituirebbero per il rettore una ottima corazza dai molteplici attacchi di cui è stato oggetto negli ultimi tempi, ma che non saranno certo sufficienti ad “annullare- sulla “popolazione-, universitaria e non, il cosìdetto “effetto- Annozero-.

Correlate le notizie degli ultimi giorni

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007