Cus. Lo sfogo di otto dipendenti licenziati due anni fa dopo anni di onorato servizio

Cus. Lo sfogo di otto dipendenti licenziati due anni fa dopo anni di onorato servizio

Cus. Lo sfogo di otto dipendenti licenziati due anni fa dopo anni di onorato servizio

sabato 27 Marzo 2010 - 07:26

In una lettera dicono di sentirsi discriminati ed “umiliati nell’animo e nello spirito”

Questa è la storia di otto onesti operai (Nostro, Rundo, Spitteri, Spitteri, Cibati, Milano, Crisari, …) che per circa 20 anni (dal 1990) hanno lavorato continuativamente alle dipendenze del Cus Messina e dell’Università di Messina.

Inizia così la lettera-sfogo degli otto ex dipendenti del Cus licenziati il 15 Febbraio 2008, che a due anni di distanza non hanno ancora smesso di lottare per vedere garantito il loro diritto al lavoro.

Nel documento, gli otto lavoratori ripercorrono le tappe professionali sin dal momento della loro assunzione, spiegando tra l’altro che “le esigenze per le quali erano stati assunti non corrispondevano minimamente alle mansioni cui gli stessi erao stati deputati-..

-A decorrere dal 1990 – si legge nel testo – gli otto operai hanno tutti lavorato in modo continuativo sino al 15/2/08 ”. Improvvisamente, nel febbraio di due anni fa, “il Cus Messina comunicava agli otto operai il licenziamento per giusta causa-.

A fronte degli otto licenziamenti – fanno rilevare nella lettera –-molti lavoratori che a decorrere dall’anno 1990 hanno avuto le stesse vicende professionali degli otto operai suddetti, (molteplici assunzioni a termine o molteplici periodi di lavoro regolati da contratti di lavoro temporaneo) sono stati assorbiti a tempo indeterminato nell’organico dell’Università e tale stabilizzazione ha riguardato anche lavoratori che avevano iniziato ad avere vicende simili in anni più recenti e successivi-.

Nell’esprimere tutta loro amarezza per l’assoluto immobilismo dimostrato da chi avrebbe potuto agire e non ha agito in difesa dei loro diritti, gli otto operai passano all’attacco, affermando testualmente che -qualcuno ha ben pensato di utilizzare il denaro pubblico per pagare lauti stipendi ad amministratori e a figure apicali-.

-Che deve fare in Italia – si domandano scoraggiati – “una persona che non ha padrini alle spalle-?

-Otto famiglie– concludono –attendono risposta. Otto persone umiliate nell’animo nello spirito e nella loro sfera giuridico sostanziale, tutelata dalla Costituzione, hanno diritto ad una risposta e pretendono chiarezza sull’utilizzo dei fondi Pubblici all’Università ed al Cus di Messina-.

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