Gestione parcheggi Policlinico, non si placano le polemiche. Per la Flp Università i “conti” non tornano

Gestione parcheggi Policlinico, non si placano le polemiche. Per la Flp Università i “conti” non tornano

Gestione parcheggi Policlinico, non si placano le polemiche. Per la Flp Università i “conti” non tornano

lunedì 07 Dicembre 2009 - 12:08

Il coordinatore nazionale Rosario Nicita ripercorre le tappe dell’iter di approvazione degli abbonamenti e conclude: «Una soluzione che permette di ottenere vigilanza e trasporto interno a costo zero»

Continua a tenera banco la questione sulla gestione dei parcheggi al Policlinico Universitario. Ad aprire la vicenda (vedi correlati) la denuncia della Fp Cgil sulla difficile situazione di viabilità e sosta all’interno dell’azienda per coloro che vi si recano per motivi di lavoro; poi la richiesta di incontro con il direttore generale Pecoraro, dunque la riunione avuto da quest’ultimo con il rettore Tomasello, e l’inizio delle polemiche per i provvedimenti che dovrebbero entrare in vigore da gennaio. Nell’occhio del ciclone soprattutto il costo dell’abbonamento mensile e la poco attenzione per chi si reca nella struttura di viale Gazzi per visite ed esami quotidiani. (vedi correlati).

La vicenda si arricchisce oggi di un’altra pagina, quella scritta dal coordinatore Nazionale della Flp Università Rosario Nicita che attraverso un dettagliato excursus cronologico ripercorre le tappe della “vicenda parcheggi”. Per Nicita, infatti, i provvedimenti adottati dal d.g. «in nome di una migliore fluidità veicolare, rappresentano invece la soluzione ideale per garantire anche la vigilanza e il trasporto interno a costo zero per l’Azienda, facendo così ricadere il -fio- di tutti i servizi sui dipendenti e sull’utenza esterna».

Questa la ricostruzione fatta del coordinatore nazionale.

«Si era partiti da una richiesta iniziale di 15 euro mensili di abbonamento a fronte di 800 posti auto destinati ai dipendenti e 850 posti auto destinati all’utenza esterna con un costo orario di euro 0.60. L’Azienda avrebbe contribuito con la somma di Euro 180.000,00 annui per i parcheggi, la vigilanza ed il trasporto all’interno dell’ospedale, facenti parte di un unico appalto. A seguito delle numerose lamentele, il Direttore Generale comunicava la nuova decisione: L’abbonamento mensile dei dipendenti scendeva a 9,00 euro mensili ed i posti auto a disposizione per i dipendenti salivano a 1200. Di conseguenza i posti auto per gli esterni scendevano a 450 con un aumento della sosta oraria ad euro 0.80, per bilanciare il minore introito previsto dalla vendita degli abbonamenti.

«Ma del contributo dell’Azienda di Euro 180000 – incalza Nicita- misteriosamente non vi era più traccia. Dopo altri incontri, Pecoraro concludeva che avrebbe fatto pagare gli abbonamenti dei dipendenti 5 euro mensili in via sperimentale, per tre mesi, fino a febbraio 2010 e, qualora non si fosse riusciti a coprire le spese del servizio, il costo dell’abbonamento sarebbe salito nuovamente a 9,00 euro mensili. Questa ulteriore decisione incontrava la posizione contraria dei rappresentanti sindacali della FLP che si rifiutavano di firmare l’accordo raggiunto ed invitava ancora una volta il dott. Pecoraro a soprassedere da essa».

Il coordinatore nazionale della Flp Università tira dunque le somme: «A questo punto – scrive- abbassando il costo dell’abbonamento dei dipendenti da 9 a 5 euro mensili, l’Azienda avrebbe incassato 4800 al mese in meno rispetto a quanto preventivato, mentre con il concomitante aumento della sosta oraria ad 1 euro l’azienda avrebbe incassato al mese 64800 euro in caso di 24 ore, 32400 euro in caso di ore 12 e 16200 euro in caso di 6 ore di sosta oraria complessiva nell’arco delle 24 ore. Come ben si evince, portando l’abbonamento a 5 euro e aumentando il costo della sosta oraria, l’Azienda incassa più di quanto prevedesse la proposta dell’abbonamento a 9 euro. Inoltre l’ultima soluzione emersa dall’incontro con il Rettore e il Direttore Generale (abbonamento a 7 euro e sosta oraria a 90 centesimi) non ci soddisfa, anzi per certi versi è peggiorativa, e fa incassare sempre di più all’Azienda».

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