Inaugurazione anno accademico 2009/10 all’insegna dell’integrazione e della multietnicità

Inaugurazione anno accademico 2009/10 all’insegna dell’integrazione e della multietnicità

Inaugurazione anno accademico 2009/10 all’insegna dell’integrazione e della multietnicità

sabato 07 Novembre 2009 - 11:41

Presentata questa mattina la cerimonia di inagurazione dell'anno accademico in programma il 21 novembre, e preceduta giorno 20 da una giornata di convegno all'insegna dell'integrazione. Tomasello annuncia: -Chiuso in pareggio il bilancio del 2009-

La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2009/10 in riva allo Stretto, avrà stavolta un “sapore” diverso, un sapore internazionale. L’intenzione “innovativa”che anima il tradizionale appuntamento accademico, infatti, è quella di oltrepassare i confini, prima di tutto geografici, dell’Università di Messina, affacciandosi con crescente spirito di integrazione al variegato mondo della cultura e del sapere del continente africano. A testimoniare tale volontà la partecipazione, nel corso della cerimonia in programma sabato 21 all’aula Polifunzionale del Papardo e presentata questa mattina nella Sala Senato del Rettorato, dei rettori di numerosi Atenei che guardano al bacino del Mediterraneo; tra questi l’Università del Congo, presenti il rettore e i due ministri dell’omonima Repubblica democratica Malumalu e Mashako Mamba, la Costa d’Avorio, e i rettori delle venti università che hanno aderito alla RAM (Rete Atenei Meridionali). E poi ancora, spostandosi oltre il mediterraneo, l’Ateneo di Russia, Ucraina e Stati Uniti.

Una cerimonia a cui il rettore Tomasello sembra tenere particolarmente perché considerata trampolino di lancio verso scenari ben più prestigiosi in cui la Sicilia, e ovviamente Messina, puntano a diventare centro di sviluppo e di nuove possibilità «per studenti e ricercatori, e per tutti coloro che – afferma il Magnifico – fanno finta di “disprezzare” l’Università sol perché non hanno altro desiderio se non quello di poterci lavorare. E’ inutile nasconderlo, lavorare nell’accademia del sapere è estremamente gratificante». Una cerimonia importante ma vissuta ed organizzata con estrema sobrietà, in segno di rispetto alle vittime dell’alluvione, che verrà però preceduta da un altro prestigioso appuntamento, nella giornata di venerdì 20.

«Abbiamo pensato che la presenza di questi ospiti non potesse essere “ridotta” solo a sabato e così abbiamo deciso di organizzare nell’Aula Magna del Rettorato un importante convegno dal titolo “La Rete delle Istituzioni di Alta Formazione e Ricerca nell’area Mediterranea e la cooperazione internazionale”, al termine del quale i rettori delle Università Euromediterranee firmeranno una convenzione interuniversitaria di cooperazione internazionale». Proprio quel trampolino di lancio attraverso cui le parti interessate si propongono di sposare una causa di comune identità che unisca le due sponde della culla mediterranea. Sempre il 20, sempre all’Aula Magna del Rettorato, ma in mattinata, si svolgerà invece la cerimonia di conferimento del dottorato di ricerca “Honoris causa” in fisica al prof. Eugene Stanley.

Nel corso della conferenza Tomasello ha spiegato ai presenti i numerosi vantaggi di cui l’intera Sicilia potrebbe beneficiare guardando in modo propositivo alla collaborazione con la cultura africana: «Pensate che ogni anno, in media, sono 40 mila i ragazzi di colore che vanno a studiare nelle università cinesi. Se il mar mediterraneo non vuole rischiare di essere messo all’angolo dagli interessi che, in modo sempre più insistente, gravitano intorno al bacino del Pacifico, è tempo di darsi una mossa. Siamo rimasti addormentati troppo a lungo, facendo solo chiacchiere – sottolinea Tomasello – adesso è tempo di mettere da parte le parole e pensare ai fatti concreti». Perché no partendo proprio da una “simbolica” cerimonia che il Magnifico auspica però possa rappresentare un netto spartiacque tra il prima e il dopo, tra un prima che non esiste più, e un dopo che va costruito proprio nell’ottica della cooperazione internazionale tra culture.

Una sfida che l’Università di Messina che, annuncia con orgoglio Tomasello, «ha chiuso con un bilancio in pareggio anche il 2009» è pronta ad affrontare. «Siamo riusciti a concludere l’anno in modo positivo e speriamo di fare lo stesso nel 2010. Lo abbiamo fatto senza però “sacrificare” le priorità e le necessità degli studenti. E in questa stessa direzione ci muoveremo nei mesi a seguire, tenendo ben presenti quelle che continuano ad essere le cinque direttrici della nostra azione di governo: rimodulazione offerta formativa, rimodulazione dipartimenti (da 52 a 30), riesame delle sedi decentrate, bandi di concorso per ricercatori a tempo determinato, modifiche statutarie. A questo punto ritengo che per essere considerati “virtuosi” – conclude Tomasello facendo riferimento ai tanto discussi parametri di virtuosità targati Gelmini – non ci rimane che diventare santi»

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