Inaugurazione anno accademico. L'immagine: “un palco colorato” che ha unito le due sponde del Mediterraneo

Inaugurazione anno accademico. L’immagine: “un palco colorato” che ha unito le due sponde del Mediterraneo

Inaugurazione anno accademico. L’immagine: “un palco colorato” che ha unito le due sponde del Mediterraneo

sabato 21 Novembre 2009 - 12:39

La cerimonia si è svolta questa mattina nell'aula Polifunzionale del Papardo. Tomasello: «Messina non pretende di avere un ruolo predominante nella creazione di una rete interuniversitaria internazionale ma deve essere tappa di un processo che di volta in volta vedrà protagonisti tutti». Consegnata una medaglia alla mamma di Letterio Maugeri, studente di scienze infermieristiche scomparso nell'alluvione del primo ottobre

L’immagine simbolo dell’inaugurazione dell’anno accademico 2009/10 dell’Università di Messina, che rimarrà impressa negli annali forse più di altre, è quella del palco allestito nell’aula Polifunzionale del Papardo. Non un palco qualsiasi ma la rappresentazione della “culla” della civiltà mediterranea, fatta di razze, di colori, di mondi diversi che questa mattina si sono confusi l’uno dentro l’altro. Quale altro “scatto”, dopotutto, avrebbe potuto sintetizzare meglio di così l’obiettivo che il Rettore Franco Tomasello aspira ad ottenere: favorire l’integrazione e la coesione tra le due sponde “baciate” dal Mare Nostrum nel segno della multietinicità. Ad occupare le postazioni oltre, come da tradizione, i membri del Senato Accademico e un folto gruppo di Magnifici “nostrani”, non solo di Atenei Siciliani, ma provenienti anche da altre Università del Paese, i rappresentanti e i Rettori di numerose Università Euromediterranee, già da ieri in riva allo Stretto per la firma del protocollo d’intesa che ha ulteriormente rafforzato le relazioni tra mondo italiano e africano.

La cerimonia, iniziata con un “ritardo accademico” di circa un’ora, ha ufficialmente preso il via con l’entrata dei Rettori “ospiti”, seguiti dai membri del Senato Accademico dell’Ateneo Peloritano, con in testa il Rettore Tomasello. Solo per il “padrone di casa” il pubblico che ha affollato l’aula Polifunzionale, tutto in piedi al passaggio del “corteo”, ha fatto un’eccezione lasciandosi andare ad un applauso. Assente, ma in pochi si sarebbero aspettati il contrario, il Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo: tra le prime file invece il Sindaco Buzzanca, il Presidente della Provincia Ricevuto e numerosi altri esponenti del panorama politico locale e nazionale.

Terminato il tradizionale passaggio di apertura, la parola è dunque passata al Rettore Tomasello che nel corso di un ampio intervento ha ricostruito l’iter di crescita dell’Ateneo Perloritano, dando ovviamente uno sguardo al futuro e definendo «lo sviluppo del sud la questione centrale del Paese: temi come la legalità, la perequazione e la formazione della classe dirigente – ha affermato – non sono estranei alle strategie culturali delle Università Meridionali». Ma prima di lasciare spazio alle prospettive ed agli obiettivi, il Magnifico ha dato innanzitutto voce al ricordo e alla commemorazione: quella di Letterio Maugeri «da tutti conosciuto come Leo», studente della facoltà di Scienze Infermieristiche, vittima della tragica alluvione del primo ottobre: «Letterio Maugeri ha perso la vita insieme al fratello nel corso di una sciagura che accomuna Messina e Istanbul, (di cui era presente una delegazione univeristaria ndr), città colpita lo scorso 9 settembre da una violenta alluvione che ha provocato vittime e danni». Momento più toccante della cerimonia la consegna alla mamma di Leo di una medaglia, accompagnata dalla presentazione di un video realizzato sui luoghi dell’alluvione nei primissimi giorni del post-tragedia. Il dissesto idrogeologico è stato inoltre oggetto di una dettagliata relazione del prof. Giancarlo Neri ordinario di geofisica della Terra Solida, in cui sono state affrontare e descritte le numerose criticità che interessano la provincia di Messina, non solo a livello territoriale ma anche rispetto al rischio sismico dell’area dello Stretto.

Tomasello che ha cercato di toccare i temi più dibattuti che in questi mesi interessano e hanno interessato il mondo accademico, torna poi a focalizzare l’attenzione sull’Università di Messina rivolgendosi a Rettori e delegati provenienti da diversi parti del mondo: «Considero i nostri ospiti – afferma il Magnifico – partners con i quali intraprendere una consultazione serrata al fine di realizzare importanti obiettivi, quali la trasferibiltà dei crediti formativi e il riconoscimento reciprooco dei titoli di studio, la costituzione di reti di eccellenza nella ricerca, il trasferimento di esperienze e metodologie, il supporto a start-up di imprese innovative locali». La diversità dei sistemi non impedisce infatti la possibilità di arrivare ad un momento di incontro, Tomasello spiega anche il ruolo che Messina potrebbe avere in questo iter di costruzione: «La città – dichiara il Rettore – non pretende di avere un ruolo predominante nella costituzione della rete interuniversitaria internazionale, ma ambisce tuttavia ad essere una tappa di un processo complesso che certamente vedrà di volta in volta tutti protagonisti». Grande equilibrio, dunque, quello espresso dal Magnifico, consapevole sia delle potenzialità dell’Ateneo in prospettiva futura, ma al tempo stesso conscio delle difficoltà nel riconoscere in Messina non certo un ruolo “predominante” bensì un anello di congiuzione tra quello che c’è e quello che sarà, senza la volontà di emergere “sgomitando”, ma essendo comunque sicura delle proprie capacità.

Spazio poi agli interventi del direttore amministrativo Giuseppe Cardile, braccio operativo di quella “rivoluzione strisciante”, come lo stesso Rettore ha amato definirla, che ha pian piano stravolto il vecchio volto dell’università, costretta a “rifarsi il trucco” per non soccombere nel complicato panorama accademico degli ultimi anni. La riflessione del direttore si è infatti soffermata sull’analisi della rivoluzione normativa e culturale che sta pervadendo il settore pubblico: tre le linee guida seguite in questi mesi da Cardile e dalla sua squadra di tecnici: ringiovanimento del personale e potenziamento dell’azione formativa; celerità e chiarezza dei processi decisionali, incrementi dei controlli su amministrazione centrale e centri autonomi. Interventi che, come raccontato anche dalla cronaca “sindacale” di questi mesi, hanno creato non pochi subbugli tra il personale degli uffici accademici. E proprio in rappresentanza del personale tecnico-amministrativo a prendere la parola è stato Mario Recupero che ha effettuato una panoramica sulla situazione dell’Università di Messina da leggere sopratutto nell’ottica di tagli dei finanziamenti statali, causa scatenante di una necessaria riorganizzazione e ridimensionamento dell’intero personale.

E per concludere le parole più importanti, quelle pronunciate dal rappresentante del presidente del Consiglio degli Studenti Luca Panzalorto e racchiuse in un’espressione che non necessita di ulteriori commenti: “E’ in gioco il nostro avvenire e noi vogliamo progettarlo da protagonisti e non da spettatori”…Noi ci uniamo al suo appello. (foto di Dino Sturiale. In photogallery tutte le foto)

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