Policlinico. La viabilità è più importante del paziente: sbarre abbassate anche di notte e all'uscita dal Pronto soccorso bisogna pagare

Policlinico. La viabilità è più importante del paziente: sbarre abbassate anche di notte e all’uscita dal Pronto soccorso bisogna pagare

Policlinico. La viabilità è più importante del paziente: sbarre abbassate anche di notte e all’uscita dal Pronto soccorso bisogna pagare

martedì 15 Giugno 2010 - 11:12

Vi raccontiamo la paradossale storia di un nostro lettore , giunto in piena notte al Pronto soccorso dell' Azienda ospedaliera a causa di un malore improvviso del figlio di appena 10 mesi

In questi ultimi mesi vi abbiamo più volte dato conto delle innumerevoli proteste contro il ticket di ingresso al Policlinico, voluto dal direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria, Giuseppe Pecoraro, per snellire la caotica viabilità all’interno della struttura.

Associazioni di consumatori, rappresentanti di categoria, sindacati, esponenti politici hanno ripetutamente manifestato il proprio dissenso nei confronti di un provvedimento che a loro avvviso non migliora la circolazione ma addirittura la peggiora – causando lunghe file d’attesa all’entrata ed all’uscita dl Policlinico – e penalizza sia i lavoratori sia pazienti ed i loro parenti.

Ma quella che vi raccontiamo oggi è una storia paradossale, testimoniata direttamente dal protagonista, il quale arrabbiato e disgustato per quanto accadutogli nella nottte tra domenica e lunedì ha deciso di sfogarsi, nella speranza che la direzione generale ‘si redima’ e metta al centro dei propri atti amministrativi prima il paziente e poi tutto il resto .

Il nostro lettore si chiama Francesco ed è il padre di un bimbo di appena 10 mesi, che la sera del 13 giugno è stato copito da un improvviso malore. “Non appena io e mia moglie ci siamo resi conto che nostro figlio stava male, siamo corsi al Pronto Soccorso del Policlinico. Giunti all’entata dell’ospedale abbiamo trovato le sbarre abbassate nonostante si trattasse di un’urgenza e per accedere abbiamo dovuto ritirare il ticket d’ingresso. Siamo rimasti al Pronto Soccorso dalle 23,35 sino alle 2,38 del mattino successivo. Fortunatamente mio figlio aveva ricevuto le cure necessarie e stava meglio, ma una volta fuori mi sono trovato ad affrontare una situazione che mai avrei immaginato. Saliti in macchina – racconta ancora Francesco- ci siamo diretti verso l’uscita dell’ospedale dove ad ‘attenderci’ – sebbene fosse notte fonda – le sbarre abbassate, ad impedirci il passaggio. Dopo qualche secondo, si è presentata la guardia giurata di turno che petendeva il pagamento del ‘pedaggio’. Incredulo ma soprattutto arrabbiato per quella richiesta inopportuna ho spiegato all’agente, mostrandole anche il referto, che ero stato più di tre ore al Pronto Soccorso e che nell’uscire di casa, allarmato per le condizioni del mio bambino, non mi ero nè vestito nè tantomento premurato di portare con me il portafogli”.

“La guardia giurata – continua Francesco – si è limitata ad alzare le braccia, rammentandomi che quando ci sono delle regole, queste vanno rispettate. A quel punto ho invitao l’addetto alla sorveglianza ad appuntarsi il numero di targa e recapitarmi a casa la richiesta di pagamento, ribadendo ancora una volta che non avevo soldi. La solerte guardia giurata si è così segnata i miei dati, comunicandomi che avrei ricevuto la fattura al mio domicilio”.

Anche solo fermandoci a questo punto del racconto, la storia di Francesco avrebbe dell’incredibile, ma il resto è ancora più sconvolgente. Per nulla rassegnato ad accettare passivamnte il trattamento ricevuto, il nostro lettore – come ci racconta lui stesso – il mattino successivo ha deciso di recarsi agli uffici della Direzione sanitaria per effettuare un reclamo. La dipendente, dopo aver ascoltato la sua testimonianza , ha scaricato ogni responsabilità, sottolienando che la “gestione del parcheggio è affidata ad una ditta esterna ” ed invitando l’utente’, cioè Francesco, a rivolgersi all’ Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) del Policlinico per depositare apposita segnalazione o reclamo”, che sarebbe stata successivamente girata al direttore generale.

“Una procedura assurda”, tuona il nostro lettore, che non si arrende ed annuncia querela. Non certo per i 4 euro del ticket, ma affinchè questa vicenda induca Pecoraro ad apportare le dovute modifiche al provvedimento “che colpisce ingiustamente coloro i quali si recano al Policlinico non per passeggiare o fare un giro turisitico, ma per avere assistenza e cure necessarie”.

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