Sedi distaccate dell'Università: un altro flop

Sedi distaccate dell’Università: un altro flop

Sedi distaccate dell’Università: un altro flop

sabato 22 Novembre 2008 - 01:27

Restifo della Rete di ecologia sociale chiede al senatore Nania di attivarsi per cancellare l'espansione dell'ateneo di Messina a Barcellona e Milazzo

Cinque anni fa alla Camera veniva approvato il progetto di legge proposto dal senatore Domenico Nania sugli interventi per l’espansione dell’università di Messina nelle città di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo. Con lo stesso passo lo Stato si impegnava con l’art.1 ad assegnare all’Università degli studi di Messina la somma di 2.500 migliaia di euro per ciascuno degli anni 2002, 2003 e 2004. Ma cosa è cambiato dal 2003?

A chiederselo anche la Rete di ecologia sociale di Messina: “Oggi si dà addosso all’Università per aver moltiplicato le sedi decentrate, e certo l’Università una colpa ce l’ha: quella di avere rinunciato alla sua autonomia e di aver accettato di venire a patti con interessi che con la cultura, la formazione, la ricerca non hanno niente a che fare – spiega Giuseppe Restifo, portavoce della Rete. Adesso ci attendiamo che Nania si attivi per la cancellazione di quel passaggio legislativo, in linea peraltro con quanto dispone il recentissimo decreto 180 del suo governo in merito al taglio delle sedi universitarie eccentriche-.

Una presa di posizione che fa eco ad altre prese da addetti ai lavori nel corso di questo quinquennio. -Il decentramento selvaggio è una delle cause del crollo delle università. Serve solo ad aumentare cattedre e poltrone-, ha sostenuto il prof. Dario Caroniti, docente della Facoltà di Scienze politiche e assessore dell’attuale giunta comunale. Mentre Emilia Calabrò, docente di Diritto del lavoro che insegna a Scienze giuridiche di Patti afferma: “Qui dovevano farsi carico della sede decentrata il Comune e la Curia. Da due anni i professori non sono pagati per le difficoltà finanziarie insorte-. Dall’anno accademico 2004-05, oltre la struttura didattica decentrata di Patti, il Corso di laurea in Scienze giuridiche è presente anche a Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa. E a proposito di sedi decentrate, ce ne sono due anche in Calabria, a Reggio e a Locri.

“Non è solo questione di soldi, di sostenibilità finanziaria – continua Restifo. L’Università è altro, è una comunità di studio, libri, laboratori, attrezzature. Il risultato è l’abbassamento della qualità della ricerca e della didattica, che nelle sedi decentrate quasi inevitabilmente va a deperire per mancanza di strutture. Da questo punto di vista, già è debole Messina ed è difficile immaginare che si possano rafforzare tante realtà decentrate (con tutto il rispetto per le loro tradizioni culturali), a livello di biblioteche, archivi, laboratori, aule, spazi e momenti di socializzazione culturale. Fare una Università centralizzata non vuol dire fare una Università di élite, se si compie uno sforzo serio sui servizi-.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007