Tagli ai ricercatori. L’Università di Pisa e il Cun: “Vanno equiparati ai docenti”. Continua la battaglia dei ricercatori messinesi contro la “rottamazione-

Tagli ai ricercatori. L’Università di Pisa e il Cun: “Vanno equiparati ai docenti”. Continua la battaglia dei ricercatori messinesi contro la “rottamazione-

Tagli ai ricercatori. L’Università di Pisa e il Cun: “Vanno equiparati ai docenti”. Continua la battaglia dei ricercatori messinesi contro la “rottamazione-

sabato 13 Febbraio 2010 - 08:44

L'assemblea dei docenti dell’Ateneo toscano ha approvato un documento per dire no al pre-pensionamento forzato dei ricercatori con 40 anni di contributi.Anche il Consiglio universitario nazionale si è pronunciato in difesa dei ricercatori.

I ricercatori messinesi con 40 anni di contributi, che l’Università di Messina ha deciso di “rottamare” seguendo alla lettera le disposizioni della Riforma Brunetta, non si arrendono.

Appresa la notizia che l’Ateneo ha pubblicato i bandi per reclutare 22 nuovi ricercatori, l’A.n.d.u. (associazione nazionale docenti universitari) e la F.i.r.u. (Federazione italiana ricercatori universitari) hanno deciso di guardare aldilà dello stretto, citando il caso dell’Università di Pisa ed illustrando la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio universitario sui prepensionamenti in atto nelle Università

L’Assemblea dei docenti dell’Università di Pisa, convocata da ADRUP-CNU, ANDU, FLC-CGIL, CISL-Universita’, UILPA-UR- AFAM ha , infatti, approvato un documento nel quale “condivide le critiche al disegno di legge del Governo sull’Università’ e, in particolare, la denuncia degli ingenti tagli che hanno già messo in ginocchio gli Atenei e che porterebbero a breve alla

loro chiusura”. Rispetto a una ipotesi di ‘rottamazione’ dei ricercatori con 40 anni di

Contributi – si legge nel documento- l’Assemblea ha espresso “il più totale dissenso da una iniziativa che, all’interno di una logica perdente del far cassa a tutti i costi, è lesiva della dignità dei docenti e della qualità della funzione didattica e ricerca che questi svolgono ed hanno svolto alla pari delle altre fasce docenti”.

Anche nell’atto approvato dal Cun, viene messa in rilievo la mancata equiparazione dei ricercatori ai docenti. “Il CUN – si legge testualmente – nel prendere atto che la vigente stesura dell’ultimo periodo del comma 11 dell’art. 72 della L. 133/08 induce molte amministrazioni universitarie ad una interpretazione discriminatoria per i ricercatori a causa della loro non esplicita menzione fra i docenti , ritiene che ciò ha indotto ad un comportamento assai eterogeneo le amministrazioni universitarie, inducendole spesso ad assumere determinazioni opinabili, oltre che dannose per il Sistema Universitario Nazionale, e in alcuni casi foriere di inevitabili e giustificati ricorsi.

Il Cun – continua il documento – ritiene indispensabile considerare i ricercatori parte integrante della docenza ed implicitamente compresi nel termine “professori”.

I due documenti, approvati rispettivamente dall’Assemblea dei docenti dell’Università di Pisa e dal Cun rappresentano per i ricercatori messinesi un appiglio a cui “aggrapparsi” per continuare la battaglia intrapresa contro il provvedimento, approvato lo scorso Dicembre dal Senato accademico e dal Consiglio d’Amministrazione, che li vuole fuori dall’Università a partire dal primo luglio 2010 .

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