Università. Il Cda chiamato a decidere sulle proroghe (bis) dei dirigenti ‘storici’. Non senza polemiche al vertice

Università. Il Cda chiamato a decidere sulle proroghe (bis) dei dirigenti ‘storici’. Non senza polemiche al vertice

Università. Il Cda chiamato a decidere sulle proroghe (bis) dei dirigenti ‘storici’. Non senza polemiche al vertice

martedì 29 Giugno 2010 - 05:04

L’organo di governo tornerà a riunirsi domani pomeriggio. All’ordine del giorno anche il futuro di Aldo Lupo e Danilo Raffa, con un piede già in pensione e l’altro ancora nell’Ateneo. Divergenze tra Tomasello e Cardile

Se l’italiano medio aspetta con ansia il momento della pensione, all’Università di Messina vorrebbero invece rimandarlo all’infinito.

E così mentre nel resto d’Italia si sono intraprese, da anni, guerre contro l’allungamento dell’età pensionabile, che fa slittare sempre di più l’agognato riposo, qui si combatte per rimanere ai propri posti di comando. Naturalmente, a difendere ad oltranza il posto di lavoro non è l’’impiegatuccio’ di turno, a voler tenere salda la poltrona sono due dirigenti storici dell’Ateneo peloritano: Aldo Lupo , Dirigente Personale e Affari Generali e già direttore amministrativo vicario ; e Danilo Raffa, Dirigente Appalti, Servizi e Patrimonio. Per entrambi – che hanno già raggiunto i 40 anni di contributi e per questo, a norma di legge , soggetti alla risoluzione del rapporto di lavoro – il rettore Francesco Tomasello in persona ha fatto predisporre – su espressa richiesta dei due dirigenti – una delibera da sottoporre all’attenzione ed alla votazione del Consiglio d’Amministrazione.

La delibera era già arrivata in Cda in occasione dell’ultima seduta, quella del 5 giugno scorso, ma la discussione, animata da alcune obiezioni di opportunità e legittimità sollevate da qualche componente dell’organo di governo , era stata sospesa e rinviata alla riunione successiva, convocata per domani pomeriggio alle 15.

Ad esempio il professore Giuseppe Carini, docente di Fisica, aveva fatto presente che “se deroghe ci devono essere, devono interessare non solo i dirigenti, ma anche le Elevate professionalità di cui dispone l’Università e l’assenza di sostituti non può essere una giustificazione sufficiente per procedere con continue proroghe”.

Sia per Lupo che per Raffa si tratterebbe infatti della seconda proroga: ad entrambi ne era già stata concessa una il 30 giugno del 2009. Una proroga di un anno che scadrà proprio domani e che rende la situazione professionale dei due dirigenti assai incerta, trovandosi entrambi con un piede già in pensione e l’altro ancora nell’Ateneo. Tuttavia, se per Raffa la proroga non andrebbe oltre i 5 mesi perché a fine anno raggiungerà comunque l’età pensionistica, il giovane Lupo, non avendo problemi di età, vorrebbe addirittura posticipare la pensione altri due anni.

Piuttosto cauto il commento di Tomasello: “Non so come andrà a finire, io propongo ma non impongo nulla. Sarà il Cda ad esprimersi”.

Secondo insistenti voci di corridoio, la questione delle proroghe è stata oggetto di dissapori ai piani alti dell’Ateneo messinese: all’atteggiamento accomodante assunto dal rettore Tomasello, infatti , si contrapporrebbe quello ostico del ‘silente’ direttore amministrativo, Pino Cardile, che nella precedente seduta del Cda aveva abbandonato i lavori proprio al momento della trattazione del punto all’ordine del giorno relativo alle proroghe. E pare che anche domani non prenderà parte al dibattito, in segno di evidente protesta.

Senza entrare nel merito della professionalità dei due dirigenti, la trasparente Università di Messina dovrebbe spiegare perché ha deciso di accontentare le richieste di Lupo e Raffa, riproponendo per la seconda volta una proposta di proroga invece di redigere nuovi bandi e cercare i sostituti; e ancora, perché la deroga può valere per alcuni ed altri no. Ad esempio, l’ex dirigente alle segreterie universitarie, Enzo Santoro, che aveva beneficiato di una prima proroga, si era visto poi negare la possibilità di una seconda proroga.

Ma più in generale, può l’Ateneo peloritano, che dice di credere nel rinnovamento, puntare sempre sulle stesse risorse umane, quasi a voler preservare lo status quo ante e vecchi e consolidati meccanismi?

Se domani il Cda avallerà la proposta di proroga avanzata da Tomasello, l’Università degli Studi di Messina potrà tranquillamente essere definita l’università delle proroghe: quelle concesse al rettore e a tutti gli organi di governo (vedi articolo correlato) e quelle elargite ai dirigenti. Evidentemente, il mondo accademico messinese è composto da rappresentanti non solo utili ma anche indispensabili…

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