Domani assemblea presso la sede della Facoltà, al fine di concordare le forme di lotta più adeguate per difendere l’istituzione universitaria. Nel corso dell'incontro sarà anche ufficializzata la protesta degli studiosi

L’unione fa la forza e le varie componenti della Facoltà di Lettere hanno deciso di combattere compatte la ‘guerra’ contro la Riforma Gelmini.

Domani alle ore 10.30, nell’Aula Magna della Facoltà, presso il Polo Annunziata, si terrà un’assemblea dell’intero corpo docente, degli studenti e del personale tecnico amministrativo per concordare le forme di lotta più adeguate per difendere l’istituzione universitaria dal DDL Gelmini in materia di organizzazione e qualità del sistema universitario, di personale accademico e di diritto allo studio.

“Un disegno di Legge – si legge in un comunicato- che smantella l’Università pubblica, rendendo impossibile la vita degli Atenei, in particolare di quelli meridionali, attraverso un taglio ai fondi ordinari senza precedenti. Una manovra che, nello specifico, umilia la funzione dei Ricercatori, il cui ruolo, non solo continua a essere misconosciuto ma viene ulteriormente mortificato”.

-L’Assemblea – si legge ancora – nasce,inoltre, con l’esigenza di sviluppare forme di protesta contro le norme della Finanziaria 2010 che mortificano tutte le figure del pubblico impiego aggredendo, in particolare, il corpo docente universitario, con il decurtamento violento della retribuzione già oggi sotto la media europea”.

In occasione dell’incontro di domani, la quasi totalità dei ricercatori della Facoltà, annuncerà la rinuncia a qualsiasi carico didattico per l’a.a. 2010-2011. Dopo i colleghi della Facoltà di Scienze Fisiche Matematiche e Naturali (vedi articolo correlato), anche i ricercatori della Facoltà di Lettere e Filosofia, si rendono indisponibili, come la legge permette, a tenere corsi universitari o a partecipare a sedute di esame e di laurea. Ciò significherà per l’anno accademico 2010-2011 la paralisi del funzionamento della Facoltà di Lettere e Filosofia (provvedimento già adottato o in corso di adozione pure in altre Facoltà dell’Ateneo).

Sempre domani ,sarà discusso un documento dei professori ordinari e associati in cui si propone la dimissione, a partire dall’ottobre 2010, da qualsiasi carica elettiva universitaria che non costituisca dovere d’ufficio.