Mercoledì prossimo sarà protesta in tutti gli Atenei italiani
Cresce il malcontento dei sindacati e delle associazioni docenti nei confronti della riforma Gelmini, attualmente al vaglio del Parlamento.
C.n.u., Andu, Firu, Cigl, Cisl e Uil comparto università, Confsal/Snals univ., Cisapuni Cisal Università e Cipur confsal aderiranno alla settimana di mobilitazione indetta dalle rispettive organizzazioni nazionali per la prossima settimana (17-22 maggio). Docenti e rappresentanti sindacali invitano espressamente “i propri iscritti e tutte le componenti del personale universitario dell’ateneo messinese ad unirsi alla forma di protesta”.
“In particolare – spiegano sindacati e docenti in un comunicato – aderiamo alla protesta posta in atto dalla categoria dei ricercatori a tempo indeterminato, per i quali ancora una volta viene negato il riconoscimento del ruolo docente effettivamente svolto, inducendoli alla ferma decisione di proclamare l’indisponibilità a ricoprire incarichi didattici per il prossimo anno accademico”.
“Le notizie provenienti dai lavori parlamentari – continua il documento – non rassicurano affatto circa l’accoglimento delle principali richieste sindacali rispetto al futuro dell’ Università in Italia. Al contrario, risulta sempre più evidente l’intenzione di scardinare il Sistema nazionale dell’Università pubblica, concentrando le scarse risorse in pochi Atenei ritenuti ‘eccellenti’ e ridimensionando gli altri”.
Secondo i sindacati e le associazioni docenti “il DDL modifica la stessa natura dell’ Università in un tentativo di demolire definitivamente l’Università pubblica, autonoma, democratica, di qualità ed aperta a tutti” .
Sigle sindacali e rappresentanti docenti hanno ,quindi, deciso di proclamare lo stato di agitazione ed indire per mercoledì prossimo “in contemporanea con analoghe manifestazioni in tutti gli Atenei italiani, una assemblea di tutte le componenti accademiche (professori, ricercatori, dottorandi, precari, tecnico-amministrativi, studenti)”. L’assemblea, che si svolgerà nell’aula Cannizzaro a partire dalle 10.00 sarà seguita da una simbolica occupazione del Rettorato.
