Università e gli specializzandi del Congo: dopo la firma del contratto neanche un euro. Cardile : “Entro fine mese tutti gli arretrati”

Università e gli specializzandi del Congo: dopo la firma del contratto neanche un euro. Cardile : “Entro fine mese tutti gli arretrati”

Università e gli specializzandi del Congo: dopo la firma del contratto neanche un euro. Cardile : “Entro fine mese tutti gli arretrati”

mercoledì 10 Marzo 2010 - 10:02

Per sette mesi hanno lavorato senza alcuna garanzia contrattuale. Un mese e mezzo fa hanno finalmente firmato il contratto, ma ad oggi non hanno percepito alcuna retribuzione. L’Università si dice pronta a sanare i “debiti”

Avevamo creduto e sperato nel lieto fine per i tre specializzandi del Congo arrivati a Messina in virtù della Convenzione tra il nostro Ateneo e l’Università di Graben. Dopo aver raccontato la loro storia, Jean Paul, Francois e Justine, questi i loro nomi di battesimo, – che per sette mesi avevano lavorato senza borsa di studio – il 21 gennaio scorso, proprio nelle ore successive alla pubblicazione del nostro articolo (che trovate correlato in basso), avevano finalmente firmato il tanto sospirato contratto.

Non un riconoscimento speciale né una gentile concessione, ma semplicemente ciò che spetta di dritto a tutti i giovani medici che si avviano alla professione e frequentano la scuola di specializzazione. Ma quello che era apparso come un risultato importante, che sembrava porre definitivamente fine alla situazione di enorme disagio e di precarietà dei tre medici, costretti a vivere di stenti e da emarginati, si è rivelato, almeno sino ad oggi, un buco nell’acqua.

Nonostante la firma messa nero su bianco e l’impegno formale dell’Università, i tre specializzandi di origine congolese, che hanno continuato a svolgere regolare servizio presso la struttura universitaria del Policlinico, coprendo in maniera professionale i turni che sono stati loro assegnati, non hanno ancora intascato un solo euro.

“Li abbiamo ridotti in schiavitù” è il commento forte ed esasperato della professoressa Alfonsa Pizzo, relatrice della tesi di Justine, che sin dal primo momento ha preso a cuore la vicenda, toccando con mano le difficoltà economiche e d’integrazione dei tre medici africani. “Non sono venuti qui per essere sfruttati né per ricevere la nostra elemosina. Mi vergogno – continua la Pizzo – dell’immagine che si porteranno del nostro paese”.

Per cercare di carpire quale sarà il destino dei tre giovani professionisti africani, abbiamo contattato telefonicamente il direttore amministrativo dell’Università, Giuseppe Cardile, che assicura: “Ho già dato mandato ed entro il 14 Marzo i soldi saranno in Banca. A fine mese, i tre specializzandi avranno gli stipendi che gli spettano, compresi gli arretrati, che verranno calcolati a partire dal primo luglio, data di inizio del corso di specializzazione ”.

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