Al via da settembre la lunga campagna elettorale: dall'autunno 2016 all'autunno 2017

Al via da settembre la lunga campagna elettorale: dall’autunno 2016 all’autunno 2017

Rosaria Brancato

Al via da settembre la lunga campagna elettorale: dall’autunno 2016 all’autunno 2017

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lunedì 22 Agosto 2016 - 22:08

Da settembre inizia una lunga volata elettorale che si concluderà nell'autunno 2017 con le Regionali, a meno di Politiche anticipate. Il combinato disposto tra esito del Referendum e nuova legge elettorale siciliana per le amministrative potrebbe avere conseguenze anche per Palazzo Zanca.

Quella che inizia in autunno sarà una lunghissima stagione elettorale. Il rientro dei deputati all’Ars il 13 settembre, dopo un mese di vacanze, coinciderà con lo “start” di una lunga campagna elettorale che toccherà tutti i livelli da Palermo a Roma passando per i Comuni.

Lo spartiacque tra il “prima” e il “dopo” sarà il Referendum Costituzionale, dall’esito del quale dipendono le sorti del governo Renzi, delle alleanze in piedi, dell’eredità del Patto del Nazareno e dello stesso Pd nella sua “forma” attuale. Al momento i partiti sono come gli atleti ai nastri di partenza, immobili fino a quando non scatterà lo start, cioè l’esito del Referendum. In base alla risposta degli italiani, se sì o no, come direbbe il Gladiatore “scoppierà l’inferno” ed i partiti decideranno come muoversi.

Nel frattempo è calma apparente. In Sicilia si studiano le più strampalate coalizioni per far fronte all’avanzata dei 5Stelle, anche se c’è chi punta su riedizioni del passato, chi sogna la grande ammucchiata e chi spera che alla fine Renzi salvi capre e cavoli.

Il lungo autunno della campagna elettorale vede due tappe: Referendum ed elezioni di Consigli Metropolitani e Liberi Consorzi.

Come due anelli di una catena i due appuntamenti elettorali saranno determinanti per le future alleanze in chiave Regionali 2017, amministrative 2017 e Politiche (che potrebbero essere anticipate). Per fare solo un esempio dal Referendum dipendono le scelte che faranno Ncd e Udc, se cioè a destra o a sinistra. In entrambi i partiti ci sono due fazioni interne: i centristi che guardano a destra ed i centristi che guardano a sinistra. Sempre in autunno prenderà forma la nuova Forza Italia, quella che guarda a Parisi ed a Berlusconi.

Le elezioni per i Consigli Metropolitani quindi, a ridosso del referendum, saranno un test in vista delle amministrative della primavera 2017 (Palermo in testa) e delle Regionali d’ottobre 2017. Se da un lato il Pd deve arginare due fronti e cioè la disastrosa gestione Crocetta e l’avanzata dei 5Stelle, dall’altro i suoi attuali alleati Udc ed Ncd non hanno ancora deciso cosa fare da grandi. Tra gli alfaniani è forte la tentazione di ricreare un centro-destra forte nel ricordo del 61 a 0 ed anche gli uomini vicini a Cesa nell’Udc hanno lo stesso progetto. D’Alia invece, fin quando vede l’ombra di Cuffaro e dei nostalgici del passato, non ci pensa affatto.

Per fermare il M5Stelle e i solisti come Leoluca Orlando, l’Ars ha partorito la nuova legge elettorale, il cui esordio saranno le amministrative del 2017. In base alle novità ed al ritorno dell’effetto trascinamento nella legge elettorale, un candidato sindaco sostenuto da più liste, dotato di forte personalità e carisma, ha la possibilità di essere eletto al primo turno (basta arrivare al 40% e non scatta il ballottaggio). In questo caso chi “corre da solo”, come appunto i grillini ( o Accorinti), parte con un braccio legato dietro la schiena.

I partiti però non hanno ancora deciso se affrontare l’ondata grillina con una grande ammucchiata o con due blocchi contrapposti. Il Pd cerca un candidato forte e non è un caso che Renzi aprirà la Festa del partito a Catania, con Enzo Bianco.

La volata elettorale dell’autunno 2016 quindi durerà fino all’autunno 2017 per poi continuare fino alle Politiche di febbraio 2018 (a meno di elezioni anticipate).

Nel mezzo c’è Messina. Anche le sorti della città dello Stretto sono legate all’esito del Referendum. Il combinato disposto tra l’esito delle urne (comprese quelle del Consiglio Metropolitano) e della nuova legge elettorale siciliana potrebbe accelerare la mozione di sfiducia per arrivare a un ritorno alle urne nella tornata di primavera 2017 (ipotesi che consentirebbe un traino con le Regionali 2017 per alleanze e per i i generali che sanno che una truppa deve essere motivata per correre). Oppure potrebbero attendere di vedere cosa succede alle amministrative di Palermo e “testare” la nuova legge.

Azzardato delineare adesso il quadro per le amministrative di Messina, ma alcuni nomi sono già noti, come il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, o la deputata regionale a 5stelle Valentina Zafarana. Chi su facebook non ha fatto mistero di voler candidarsi per Palazzo Zanca è il sindaco di Santa Teresa Riva Cateno De Luca che secondo voci di corridoio potrebbe essere in “quota” Francantonio Genovese. Probabile che De Luca abbia deciso di correre per l’Ars, puntando ad un ritorno a Palermo ed in questo quadro si sia registrato un avvicinamento a Genovese e secondo indiscrezioni potrebbe essere proprio lui “l’uomo” dell’ex leader Pd per la poltrona di sindaco. Infine Accorinti che guarda di buon occhio il bis. Ma c’è anche un’altra ipotesi, finora poco attenzionata. Accorinti potrebbe decidere di candidarsi all’Ars e quindi dimettersi ad agosto per correre in una lista di sinistra. In questo caso arriverebbe a Palazzo Zanca un commissario fino alle successive amministrative. Il sindaco di Messina si trova molto più a suo agio con le tematiche “alte” che non con l’amministrazione quotidiana e anche in questo caso voci di corridoio raccontano di “approcci” in vista di candidature regionali o nazionali. Accorinti con le sue battaglie ambientaliste e per la legalità è un nome più che spendibile sia a Palermo che a Roma. Un suo addio anticipato a Palazzo Zanca rimescolerebbe le carte.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Molto meglio uno scalzo all’ars che a Palazzo Zanca, dove è necessario avere persone capaci. All’ars, invece, ci si fa belli con proposte assurde ma d’ sicuro effetto e poi…. si guadagna tanto, ma proprio tanto…. Quindi, chiedo in ginocchio al tibetano, di andarsene a casa e di candidarsi dove non fa danno! – PS: e porti a palermo anche marilell@…

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  2. Molto meglio uno scalzo all’ars che a Palazzo Zanca, dove è necessario avere persone capaci. All’ars, invece, ci si fa belli con proposte assurde ma d’ sicuro effetto e poi…. si guadagna tanto, ma proprio tanto…. Quindi, chiedo in ginocchio al tibetano, di andarsene a casa e di candidarsi dove non fa danno! – PS: e porti a palermo anche marilell@…

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