Il deputato regionale Laccoto chiede di coinvolgere i pediatri: "Fondamentali per incrementare la percentuale di vaccinati tra i più piccoli"

La campagna vaccinale in Italia prosegue a spron battuto, con oltre l’80 per cento della popolazione ad aver completato il ciclo primario. La percentuale arriva a toccare l’86,43 per cento se si considerano soltanto gli over 12. Questo fa capire come sia la fascia 5-11 a “rallentare” la campagna italiana. Da tempo politici e virologi invitano i genitori a vaccinare i bambini, soprattutto con l’arrivo delle riaperture delle scuole, tema caldo degli ultimi giorni. Un problema che si pone anche a Messina e in Sicilia.

In Sicilia il 12,95% dei bambini tra 5 e 11 anni ha ricevuto la prima dose

Secondo il sito del Governo, la Sicilia conta 310.396 bambini compresi nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni. Di questi, ha ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid il 12,95 per cento, cioè 40.185 piccoli siciliani. Tra loro, inoltre, 2.437 hanno ricevuto la seconda dose, completando il ciclo vaccinale primario: è lo 0,79 per cento del totale. Un dato nettamente inferiore a quello nazionale, che parla di 639.081 bambini tra i 5 e gli 11 anni ad aver ricevuto almeno una dose e 72.367 ad aver completato il ciclo con la seconda dose: si tratta del 17,48 e dell’1,98 per cento della platea totale. A questi si aggiungono i 158.883 in tutta Italia che sono guariti da al massimo 6 mesi (il 4,35 per cento). Oltre 3 milioni e mezzo i bambini vaccinabili in questa fascia d’età.

Laccoto: “Determinante incrementare percentuale di vaccinati più piccoli con i pediatri”

Soltanto nello scorso novembre 2021, la Regione Sicilia aveva siglato un accordo per coinvolgere a pieno titolo i pediatri nella campagna. Una richiesta presentata dal deputato regionale Giuseppe Laccoto e che, a due mesi dall’approvazione, non è stata ancora resa operativa. “La presenza dei pediatri negli hub vaccinali – spiega Laccoto – sarebbe determinante per incrementare la percentuale dei vaccinati tra i più piccoli visto che la presenza di una figura specialistica di fiducia conosciuta da tempo sarebbe confortante per i genitori e per gli stessi bambini”. Il deputato chiede che si cominci a coinvolgere i pediatri anche per quanto riguarda i tamponi, così da “alleggerire il lavoro delle Usca, snellire le procedure per il reinserimento sociale e scolastico e consentire un risparmio alle famiglie”.